Incontro organizzato dal Comitato Venere al Casale Mardero di Carano
Picnic d’Autore per Monet
Il “Comitato Venere”, ringrazia tutti i partecipanti al Picnic d’autore del 9 maggio, svolto presso il Casale Mardero in Via Carrano ad Aprilia.
In particolar modo la Compagnia di teatro e danza Italiana, con la presidente Livia Ghizzoni, che hanno impersonato il quadro di Monet, “Picnic sul prato” e per la loro esibizione in danze ottocentesche. Ringrazia per la loro gradita presenza, l’assessore turismo e cultura del comune di Ardea, Sonia Modica, e il Presidente politiche sociali Paola Soldati. Un grazie al catering “Manicaretto lab bistrot” cuochi a domicilio, Roma, per il buon pranzo, ed eccellente servizio.
Un grazie personale, va al Vice presidente, Carla Paolucci e a tutti per i membri del Comitato Venere per la loro collaborazione, nella realizzazione dell’ evento ed al nostro responsabile Social, per aver reso questa giornata “festa della mamma” speciale
Comitato Venere
L’impegno dell’assessora Luana Caporaso
Beni confiscati
“Durante la riunione, tenutasi martedì 11 maggio, dell’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza del Comune di Aprilia, l’Assessora Caporaso ha assunto l’impegno di “avviare il percorso per la costituzione della commissione per i beni confiscati” (così si legge nella nota ufficiale pubblicata sul sito del Comune). Tale annuncio, seppur espresso a latere della riunione, rappresenta una notizia molto positiva e una risposta che attendevamo da anni”.
Lo affermano i rappresentanti dell’associazione Reti di Giustizia.
“Dopo l’approvazione con deliberazione 52 del 10 settembre 2015 da parte del Consiglio comunale del Regolamento proposto da numerose Associazioni e che avevamo contributo a stilare, infatti, il Comune non ha dato seguito all’obbligo di costituzione della Commissione Beni Confiscati (di seguito “CBC”), la quale è preposta alla gestione del complessivo iter procedurale che dal provvedimento di assegnazione provvisoria/destinazione e consegna del bene al Comune conduce, entro i termini di legge, all’utilizzazione del bene sequestrato/confiscato. Più specificatamente, ai sensi degli artt. 3 e 5 del Regolamento, la CBC: deve essere costituita attraverso decreto del Sindaco entro 30 giorni dall’elezione dello stesso; è chiamata a rendere un parere preventivo obbligatorio (non vincolante) circa l’utilizzazione da parte dell’amministrazione comunale, dei beni sequestrati e/o confiscati in conformità alle vigenti disposizioni normative; tale parere preventivo deve essere acquisito dalla Giunta prima della richiesta di assegnazione provvisoria o di acquisizione del bene e qualora la stessa si discosti dal detto parere è tenuta a motivarlo espressamente nella delibera. Appare evidente, quindi, come in assenza della costituzione della CBC il Regolamento stesso è nella sostanza svuotato di contenuto precettivo e non applicabile. Dal 2015 ci troviamo con un complesso di norme regolamentari che avrebbero potuto sortire i loro effetti concreti nel garantire la destinazione a finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata presenti nel territorio della Città (ad es. la Villa in via dei Ciliegi etc.) e quindi nell’attuare una delle modalità più efficaci di lotta alle mafie e invece tali proponimenti sono congelati sin dalla loro pronuncia e restano lettera morta a causa della mancata costituzione della CBC: per questo motivo l’annuncio di ieri non può che essere accolto positivamente e con sollievo. Per dare un’idea dell’importanza che l’attuazione del Regolamento riveste per lo sviluppo della Città, basterebbe pensare a quanti sono i beni confiscati che insistono sul nostro territorio: dai dati ufficiali pubblicati dall’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) si ricava che ad Aprilia sono presenti 28 beni definitivamente confiscati, di cui 21 immobili e 7 compendi aziendali ( 4 beni su 28 risultano rientrare già nella categoria dei cosiddetti “beni destinati”, ossia assegnati al Comune). Tali beni rappresentano un’enorme opportunità per la collettività intera in quanto la loro destinazione a finalità sociali e culturali comporterebbe la riqualificazione degli stessi con creazione di opportunità di lavoro e il miglioramento degli spazi urbani e allo stesso tempo determinerebbe un passo fondamentale verso il contrasto alle mafie che operano nella nostra società, inquinandola e consumandola progressivamente, negando un futuro fatto di giustizia e dignità, ossia un futuro che possa essere considerato tale. Come Associazione auspichiamo che questo annuncio possa comportare un concreto cambio di passo in materia: non ci sono ragioni per far perdurare questo stato di cose e per non dare seguito ai principi di trasparenza e correttezza orientati al perseguimento del bene comune che devono sovraintendere le procedure di assegnazione e destinazione dei beni confiscati alle mafie”.
A.P.