La Commissione trasparenza critica il ricorso al personale interinale
Forza lavoro alla Progetto Ambiente
Quanto costerebbe assumere risorse a tempo determinato senza passare attraverso l’agenzia interinale? Se ci fosse un risparmio perché la Progetto Ambiente non dovrebbe rivedere la scelta di indire un bando da mezzo milione di euro in sei mesi per la somministrazione di forza lavoro? Questi gli interrogativi che la commissione trasparenza presieduta da Giorgio Giusfredi ha chiesto all’amministrazione di sciogliere, chiedendo risposte all’amministratore unico e all’avvocatura dell’ente. Verranno così vagliate le ipotesi emerse durante i lavori, sostenute non solo dai consiglieri di opposizione Roberto Boi e Vincenzo La Pegna, ma anche dall’esponente di piazza Civica Giuseppe Petito, lista che anche sulla gestione della partecipata mostra posizioni diverse rispetto al modus operandi del resto della maggioranza, rimasta in silenzio. Ieri in aula consiliare l’amministratore unico della società Valerio Valeri era chiamato a sciogliere le perplessità rispetto alla scelta di fare ricorso ancora una volta e in maniera corposa alla somministrazione di interinali per affrontare situazioni emergenziali, malgrado dall’ultimo concorso pubblico portato a termine nel 2020 sia rimasta in lascito una graduatoria a scorrimento dove poter attingere lavoratori a tempo indeterminato. Valeri ha cercato di motivare la scelta con l’esigenza di assumere temporaneamente solo qualora si dovessero ravvisare emergenze, per l’assenza del personale che fa già parte della pianta organica. Una giustificazione poco convincente per l’opposizione, che ha subito chiesto di chiarire quanti interinali siano già al lavoro presso l’impianto di via delle Valli. Ad oggi sarebbero 20 gli interinali a servizio della Progetto Ambiente impiegati in varie mansioni, ma i numeri potrebbero lievitare qualora si procedesse con il bando per l’accordo quadro.
“Ritengo che assumere interinali – ha sottolineato Vincenzo La Pegna di Fratelli D’Italia – determini per l’ente un costo superiore rispetto alle assunzioni, anche se a tempo determinato. Perché allora non assumere, seppur solo a tempo determinato, attingendo a una graduatoria che già esiste, in attesa di attingere per quelle risorse a tempo indeterminato?”.
Nel rispondere al consigliere La Pegna, il vicesindaco Lanfranco Principi ha rimarcato che impiegare a tempo determinato le stesse figure in graduatoria in virtù del concorso, comporterebbe per gli stessi la perdita della possibilità di venire assunti un giorno a tempo indeterminato. Contro la sua tesi si è scagliato il consigliere di maggioranza Giuseppe Petito, che ha invece sostenuto la linea dell’opposizione.
“Dalle informazioni in mio possesso – ha sottolineato l’esponente di Piazza Civica – si può attingere alla graduatoria per procedere con le assunzioni a tempo determinato. E se questo comportasse costi inferiori, perché non preferire questa soluzione? Inoltre, è corretto che i dipendenti non siano sottoposti ad eccessivo stress, ma è corretto che il datore di lavoro effettui tutti i controlli del caso sulle assenze, in ragione delle quali si rende necessario procedere con assunzioni a tempo determinato”.
Contro la tesi del vicesindaco si è scagliato il consigliere Roberto Boi.
“C’è una sentenza della Corte dei Conti – ha spiegato – che contraddice questa impostazione, pertanto chiedo di effettuare le verifiche del caso. Lo scorso anno – ha ricordato – avevamo presentato un esposto per le assunzioni senza concorso tramite agenzie interinali arrivate a costare milioni di euro l’anno e per lo spacchettamento tramite contratti dati senza gara per noleggio dei mezzi e fornitura di mastelli. Giusto tenere a mente che sul caso sono ancora in corso le indagini della magistratura”.
Francesca Cavallin
Una maggiore attenzione alle condizioni di lavoro dei dipendenti e soprattutto spiegazioni sul bando da mezzo milione di euro per la somministrazione di personale interinale. Una scelta che, se perseguita, finirebbe per favorire il precariato. Di questo tenore le considerazioni di Fit Cisl e Cgil Funzione Pubblica, che nei giorni scorsi, attraverso una nota a firma dei segretari delle circoscrizioni di Latina e Frosinone - Amida Tondo per Cgil e Tiziano Filosi per Cisl - hanno richiesto un incontro urgente all’amministrazione e alla Progetto Ambiente proprio per chiedere conto delle decisioni assunte negli ultimi mesi, ma anche per accendere un faro sulla sicurezza dei lavoratori già in forza alla partecipata.
A mettere in allarme i due sindacati di categoria, la pubblicazione dell’avviso pubblico per l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo, un bando da oltre 1 milione di euro in un anno per sottoscrivere un accordo quadro con una agenzia interinale che avrà il compito di somministrare lavoratori a tempo determinato, malgrado sia ancora intatta la graduatoria degli idonei non vincitori derivante dall’ultimo concorso pubblico indetto nel 2020 e nonostante il ricorso frequente agli straordinari sembri suggerire la presenza di una situazione non emergenziale ma costante nel tempo.
“Chiediamo un incontro urgente con l’Amministratore unico e con il sindaco - hanno sottolineato Cisl e Cgil nella missiva - al fine di avere l’informativa sulla graduatoria derivante dal concorso del 2019.
La nostra perplessità deriva dalla considerazione che il continuo ricorrere all’assunzione di dipendenti in somministrazione significherebbe favorire il lavoro precario rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato, oltre naturalmente ad costituire un maggior onere per l’Azienda e per l’Ente.
Da quanto pubblicato sul sito, il costo di tale decisione ammonterebbe ad € 554.536 semestrali, con contratto rinnovabile per altri sei mesi. Tenuto conto che sembrerebbe ancora in essere la graduatoria del 2019, bando che vide le assunzioni dei soli vincitori di tale procedura, riteniamo che si potrebbe accingere in via prioritaria a tale graduatoria, per far fronte all’esigenza di carichi di lavoro che richiedono il ricorso a nuove assunzioni a tempo determinato.
Ribadiamo che assumere personale per poter svolgere mansioni da impiegati e operatori, nell’azienda partecipata dal Comune di Aprilia, avvalendosi di lavoratori interinali a tempo determinato, favorisce il lavoro precario, che non dà futuro a donne e uomini che invece nel lavoro vedono il loro futuro. Sollecitiamo l’Azienda a convocare per un confronto le organizzazioni sindacali al fine di dare stabilità e certezze ai lavoratori”.
La preoccupazione di Filosi e Tondo riguarda però anche la sicurezza dei dipendenti già nella pianta organica della partecipata: il timore è che carico di lavoro eccessivo possa avere effetti negativi sui dipendenti, un aspetto questo rimarcato in commissione trasparenza anche dall’amministratore unico della società Valerio Valeri, che giustificava il bando proprio alla luce della volontà di non causare un eccessivo carico di stress ai dipendenti interni e per limitare le ore di straordinario. Una circostanza tale da richiedere anche un intervento sull’organizzazione interna della partecipata, a tutela dei lavoratori.
Francesca Cavallin
Approvata una procedura di gara per i prossimi 3 anni
Interinali al Comune
Dopo la Progetto Ambiente, anche il Comune di Aprilia sceglie di affrontare il problema legato alla carenza di organico nei vari uffici dell’ente rivolgendosi alle agenzie interinali. Con la determinazione 66 del 4 maggio scorso, il dirigente alle finanze Emiliano De Filippo ha approvato la procedura di gara rivolta alle agenzie interinali, che per i prossimi tre anni saranno chiamate a fornire personale a tempo determinato da inserire nei vari settori degli uffici di piazza dei Bersaglieri. Il costo presunto per una collaborazione della validità di un triennio, è di 1 milione 272 mila 238 euro. Ad aggiudicarsi l’erogazione del servizio, l’internale che a parità di costo, otterrà il punteggio più alto dal punto di vista tecnico, quindi sulla base della qualità del servizio.
Nel 2020, il sindaco Antonio Terra in occasione della conferenza stampa di fine anno, aveva annunciato che quello sarebbe stato l’anno dei concorsi per le assunzioni del personale da destinare ai vari uffici, oberati di lavoro e con carenze di organico sempre più evidenti.
Purtroppo l’emergenza sanitaria in corso e le relative restrizioni, hanno finito per rallentare o causare un rinvio delle procedure di gara.
“Negli ultimi anni – precisa inoltre il dirigente alle finanze nel corpo della determina – sono stati introdotti ulteriori vincoli e restrizioni alle possibilità per le pubbliche amministrazioni di assumere personale a tempo indeterminato e determinato e suddette limitazioni assunzioni comportano gravi disagi per gli enti e mettono in grave pericolo la possibilità di erogare servizi alla comunità e ai cittadini”.
Non è specificato all’interno del bando, quante e quali figure professionali potranno essere somministrate dall’interinale prescelta, mentre è specificato che questa sarà chiamata a fornire personale a tempo per i prossimi tre anni.
Un bando quindi molto più economico e anche formalmente molto diverso da quello predisposto dalla Progetto Ambiente, partecipata del Comune che per la somministrazione di lavoro temporaneo per circa 27 operatori, si prepara a spendere oltre 1 milione di euro in un anno, pur avendo una graduatoria ancora valida, derivante da un concorso effettuato appena un anno fa.
Francesca Cavallin
Liquidazione Asam
La chiusura definitiva di Asam o il ritiro della delibera di messa in liquidazione dell’Azienda Speciale sarà una scelta politica dell’amministrazione, che come dichiarato in più occasioni continua a reputare la Multiservizi un fiore all’occhiello soprattutto per quanto riguarda i servizi alla persona.
La fine della procedura di messa in liquidazione si avvicina ed è direttamente proporzionale alla riduzione dell’esposizione debitoria dell’azione, quindi alla capacità del Comune di Aprilia di liquidare ciò che deve alla sua municipalizzata.
Le parole pronunciate in commissione trasparenza dal presidente del collegio dei liquidatori Daniele Giuncato, pare confermare questo quadro.
In quattro anni il lavoro dei liquidatori ha consentito all’azienda di ridurre il debito da 12 milioni 400 mila euro a 4 milioni 200 mila.
Un traguardo importante, se si tiene conto che l’azienda sta provvedendo a pagare il debito Inps con risorse interne e che dopo l’arbitrato sulle fatture contestate ha dovuto rinunciare a quasi quattro milioni di euro che vantava nei confronti del Comune di Aprilia.
“Non prevediamo di chiudere la liquidazione in tempi brevissimi - ha spiegato il dottor Giuncato - perché siamo legati alle tempistiche della rottamazione della cartella esattoriale Inps, 12 milioni di euro per interessi previdenziali non versati e ridotti grazie alla rottamazione a 7,1 milioni di euro.
La durata della liquidazione è necessariamente legata al debito che ci è rimasto da pagare. Abbiamo ereditato una situazione debitoria di 12 milioni 400 mila euro a seguito di una svalutazione di 4 milioni di euro, perché in origine la massa debitoria ammontava a 16 milioni di euro. Ad oggi invece il debito è pari a 4,2 milioni di euro, cifra che scenderà a 3 milioni 800 mila euro dopo che avremo pagato a Inps la seconda rata”.
Chiusa quella partita, spetterà al Comune di Aprilia rimettersi in paro con la municipalizzata.
“Vantiamo dei crediti nei confronti dell’amministrazione” ha confermato Daniele Giuncato, ammettendo un legame che intercorre tra la conclusione della procedura di liquidazione dell’azienda e la capacità dell’ente di piazza Roma di saldare i suoi debiti.
Francesca Cavallin