La Pegna: pechè il Sindaco ha chiuso il contenzioso della Salini e non quello della Flavia 82
Due pesi e due misure
Due pesi e due misure da parte della maggioranza nella gestione dei contenziosi con la Salini Costruzioni e con la Flavia 82: mentre con la prima il sindaco Antonio Terra ha avuto fretta di stipulare un accordo transattivo da 2 milioni e mezzo di euro, malgrado le perplessità espresse da una parte dei consiglieri di maggioranza oltre che da parte di tutta l’opposizione, il risarcimento dovuto alla ex Flavia in ragione di sentenze esecutive e richieste avanzate da oltre un anno è rimasta una vicenda in sospeso: nessun incontro recente, nessun accordo e questo alimenta dubbi e perplessità, espresse dal consigliere di opposizione Vincenzo La Pegna. Perché se è vero che i due contenziosi sono dissimili nella sostanza, sono speculari per forma e per l’iter procedurale, ma solo su Salini il Sindaco ha dimostrato fretta di arrivare a una conclusione. In particolare, esattamente come la Salini Costruzioni, anche Flavia 85 oltre un anno fa, in ragione della sentenza esecutiva del 2 febbraio 2018 e dell’atto di precetto avanzato all’inizio del 2020, ha chiesto il pignoramento dei conti correnti del Comune di Aprilia per 3 milioni 531 mila 530 euro – il risarcimento stabilito dalla sentenza – ma la banca che ha in gestione la tesoreria comunale ha risposto che alla data di notifica della lettera, il saldo del debitore ammontava a 3 milioni 442 mila 270 euro e che anche in ragione dell’impignorabilità di 19 milioni 848 mila 990 euro necessari per pagare stipendi del personale e servizi essenziali, la richiesta stessa era negata.
“Questa circostanza – sottolinea il capogruppo di Fratelli D’Italia Vincenzo La Pegna – è la prova che quando il Sindaco ha raccontato in Consiglio che non votando l’accordo transattivo per la Salini si rischiava il default, lo ha fatto solo per convincere 11 suoi consiglieri di maggioranza a votare l’atto facendo una forzatura, mentre nella realtà la legge parla chiaro e la dimostrazione sta proprio nell’impossibilità per Flavia ‘82 di pignorare i conti correnti: il Comune è in anticipazione di cassa, inoltre per legge ci sono somme impignorabili perché necessarie a garantire i servizi essenziali. Allora perché il Sindaco ha fatto leva su questa argomentazione? Perché ha avuto tanta fretta a portare avanti l’accordo con la Salini, ma da oltre un anno non cerca un accordo anche con la Flavia ‘85?”.
Un interrogativo, quello posto dall’esponente di opposizione, che trova ragione di esistere proprio nella somiglianza delle azioni intraprese dalle due società e nel diverso atteggiamento assunto dal sindaco Terra.
“Se anche Flavia ‘82 esattamente come Salini ha in mano una sentenza esecutiva fin dal 2018 e ha presentato un atto di precetto per avere il risarcimento per oltre 3 milioni e mezzo di euro, perché il sindaco non ha gestito le due vicende insieme? Perché ancora prima di votare l’accordo in consiglio comunale grazie ai pochi consiglieri che lo hanno sostenuto, aveva già liquidato a Salini spese legali per 50 mila euro, mentre non ha mai pagato le spese legali per il contenzioso Flavia ‘82, che ammontano a oltre 100 mila euro e con interessi che rischiano di fare lievitare la somma? Da anni insieme all’ex consigliere Vincenzo Chiocca – conclude La Pegna – seguo l’intricata vicenda della ex Flavia ‘82 ed ho sempre espresso perplessità sul modus operandi dell’amministrazione che rischiava di danneggiare l’ente, mentre era necessario trovare un accordo. Respingo al mittente argomentazioni e accuse avanzate dal Primo Cittadino, come ho già chiarito non ho votato l’accordo della Salini perché non mi convincevano tempi e modalità e perché ai consiglieri non è stato dato il tempo di analizzare le carte. Il Sindaco ci spieghi invece perché, anche a rischio di spaccare la sua maggioranza ha avuto fretta di portare a casa il voto sulla Salini ma non ha portato a conoscenza una vicenda analoga, perché ha premuto sul rischio di un default pur conoscendo cosa dice la legge a riguardo e ugualmente resto in attesa di vedere un domani se gli 11 fedelissimi che hanno seguito la sua linea, voteranno con la stessa convinzione l’eventuale accordo con Flavia ‘82”.
Comune contro Flavia ‘82
Dopo una battaglia legale durata oltre 20 anni, il Comune di Aprilia ha ripreso possesso degli immobili realizzati dalla Flavia ‘82 in zona 167, in ragione della rescissione del contratto con la società, che non ha realizzato per tempo le opere di compensazione all’interno del comparto. Tornando proprietario degli immobili, l’ente deve ancora alla ex Flavia ‘82 un risarcimento di 3 milioni 240 mila 619 euro, oltre a interessi legali, in ragione della sentenza immediatamente esecutiva emessa il 23 febbraio 2018 dal Tribunale di Latina. Il titolo esecutivo in mano alla Flavia 82 resta valido, in quanto il 19 marzo 2019 la prima sezione civile della Corte di appello di Roma ha rigettato l’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza impugnata dal Comune di Aprilia, rinviando al 17 gennaio 2023 la trattazione nel merito. Forte del titolo esecutivo, Flavia ‘82 ha presentato un decreto ingiuntivo e un atto di precetto alla data del 28 gennaio 2020 presso Monte dei Paschi di Siena, ma il tesoriere del Comune di Aprilia ha negato la richiesta perché sul conto non ci sarebbero risorse sufficienti a pagare il maxi debito, in quanto l’ente, in costante anticipazione di cassa, vanta importi impignorabili per quasi 20 milioni di euro, necessari per pagare stipendi del personale e per garantire i servizi essenziali, ai sensi del Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali. Tuttavia, proprio in ragione del titolo esecutivo, Flavia ‘82 non sembra disposta a cedere di un millimetro e pare che a breve la società sia pronta ad avanzare una nuova richiesta di pignoramento dei conti correnti del Comune di Aprilia. In quel caso, verrebbe a concretizzarsi quell’emergenza che il sindaco Antonio Terra paventava per il caso Salini Costruzioni Spa e Iniziative Immobiliari Italiane Spa- il contenzioso originato dall’esproprio dell’area del quartiere Grattacielo risalente agli anni ‘90- con le quali il primo cittadini cercava da mesi di addivenire ad un accordo bonario, trascurando invece la minaccia proveniente dalla ex Flavia ‘82.
Francesca Cavallin