Chiesto un risarcimento di 827mila euro per i danni provocati all’Ente per il mancato e ritardato versamento dell’Iva per il 2008
Il Comune cita sei ex amministratori della Multiservizi
Il Comune di Aprilia cita in giudizio sei ex amministratori della Multiservizi, chiedendo loro un risarcimento da 827 mila euro per i danni provocati all’ente per il mancato e ritardato versamento dell’Iva per il 2008 e per le sanzioni accessorie. A comparire davanti al giudice della sezione civile di Latina, Palmarino Savini (commissario straordinario dal 2006 al 2009), Fulvio Farì (commissario dall’ottobre 2009 e poi presidente dal 2010), Gian Luca Battaiola ed Eric Errera (componenti del Cda nel 2010), Amedeo Avenale (direttore generale dal 2008 all’ottobre 2009) e Fabio Biolcati Rinaldi (direttore generale dal 2009 al 2019). Chiama in causa solo questi sei ex amministratori di Asam, l’atto di citazione a firma del sindaco Antonio Terra del 22 febbraio scorso, che chiede ai giudici di accertare eventuali condotte illecite in ordine all’omesso, insufficiente o tardivo versamento delle imposte trattenute e ritenute dovuto dall’Asam, nonché in ordine alle violazioni commesse contestate dall’Agenzia delle Entrate relativamente ai periodi di imposta dal 2008 al 2011.
Secondo l’amministrazione l’ipotesi da verificare è che siano state tali condotte a produrre un danno che ammonterebbe a 827 mila euro, corrispondente al debito per sanzioni e interessi, debito ripianato dall’ente ma che secondo l’esecutivo non può ricadere sulle casse pubbliche. Ed per questo che oggi il Comune chiede a un giudice di condannare gli ex dirigenti al pagamento di un maxi risarcimento. I fatti contestati, risalgono al periodo compreso tra il 2008 e il 2011, oggetto di controlli da parte della Guardia di Finanza (nel 2009) e di accertamenti e contestazioni formali da parte dell’Agenzia delle Entrate di Latina a cavallo tra il 2011 e il 2014. Furono contestati l’insufficiente, tardivo o omesso versamento di trattenute, Irap e Iva per agli anni 2008, 2009 e 2010 e nel 2014 l’Agenzia delle Entrate notificò anche un avviso di accertamento, relativo alle imposte del 2008, sulla base di un verbale redatto della Guardia di Finanza nel dicembre 2009 nella quale l’azienda speciale - sulle base delle violazioni in materia di Iva e Irap - veniva irrogata una sanzione pecuniaria di 861 mila euro.
Quando il consiglio comunale nel 2014 si trovò ad approvare una perdita d’esercizio di 1,2 milioni di euro, il passivo venne “coperto” con la delibera del Consiglio comunale 63 del 2015 , che pur riconoscendo la legittimità dei debiti fuori bilancio, imputava l’importo di 827 mila euro a danno procurato dagli amministratori dell’azienda speciale. Tra il 2019 e il 2020 atti di diffida raggiunsero 27 tra dirigenti ed ex amministratori della Municipalizzata, ma ora la lunga lista si è ristretta, includendo solo chi ha amministrato l’azienda negli anni più recenti, imputando loro il maxi danno quantificato dall’amministrazione e per ironia della sorte andando a colpire nella maggior parte dei casi amministratori scelti o vicini alle civiche.
Chi a partire dal 2008 è stato chiamato a gestire la Multiservizi, avrebbe fatto del suo meglio per limitare i danni dal punto di vista economico e gestionale. Il sindaco Antonio Terra, declinando le responsabilità politiche della sua coalizione, giustifica in qualche modo l’operato degli ex amministratori che dal 2008 fino alla messa in liquidazione dell’azienda, hanno gestito la municipalizzata senza riuscire a risanare mai del tutto i conti in rosso.
Eppure paradossalmente sono in larga misura proprio le persone nominate dalla coalizione civica alla gestione della municipalizzata ad essere state citate in giudizio dal Comune di Aprilia e dover rispondere dei danni prodotti all’ente dal mancato o ritardato versamento dell’Iva e delle sanzioni accessorie che ne sono derivate. Un maxi risarcimento da 827 mila euro è stato chiesto in sede civile non solo a Palmarino Savini e Amedeo Avenale (rispettivamente commissario straordinario dal 2006 al 2009 e direttore generale dal 2008 all’ottobre 2009), ma anche nei confronti di Fulvio Farì, commissario nel 2009 e nel 2010 presidente di Asam, di Gian Luca Battaiola ed Eric Errera, componenti del Cda nel 2010 e Fabio Biolcati Rinaldi, che ha ricoperto per dieci anni dal 2009 al 2019 il ruolo di direttore generale.
Ora i sei ex amministratori di Asam, quattro dei quali nominati proprio dalla coalizione civica, dovranno provare a smontare le richieste dell’ente davanti al giudice rispetto ai fatti contestati dal 2008 al 2011. Sulla coalizione civica sembra ricadere la responsabilità politica del mancato controllo, ma il primo cittadino rompe l’imbarazzo dovuto anche al fatto che la richiesta risarcitoria chiama in causa anche persone di sua fiducia (Battaiola e Biolcati Rinaldi), minimizzando sulle responsabilità degli ex dirigenti Asam, che avrebbero fatto del loro meglio per risanare una barca che stava affondando in un mare di debiti.
“Si tratta di un atto dovuto – sottolinea il sindaco Terra – ed è stata la Corte dei Conti a chiederci di agire, affinché non fossero i cittadini a dover pagare gli interessi per il mancato o ritardo nel pagamento di quelle poste. Ritengo che la vicenda sia troppo complessa per parlare di responsabilità politica. Chi ha gestito la Multiservizi in quegli anni, si è trovato ad affrontare una situazione emergenziale e complessa, una situazione in merito alla quale iniziamo a vedere la luce solo ora che sono stati nominati i liquidatori dell’azienda. Non ho dubbi che chi ha svolto quel compito si sia adoperato ed abbia fatto del suo meglio per limitare i danni. Noi come amministrazione abbiamo preso decisioni per cercare di risanare l’azienda e stiamo ancora oggi continuando a pagare una parte dei vecchi debiti”.
Chi e come abbia prodotto il debito ben più corposo rispetto alla quota parte di 827 mila euro che l’ente attribuisce ai sei citati per danni in tribunale, resta una domanda senza risposta. Il sindaco non è neanche in grado di giustificare le ragioni per le quali la lista si sia così tanto ristretta rispetto agli atti di messa in mora firmati nel 2019 dal segretario comunale Gloria Di Rini proprio per interrompere i termini di prescrizione delle somme, lettere di diffida che chiamavano in causa ventisette persone che dal 2003 in poi a vario titolo avevano amministrato l’azienda speciale e includevano anche il vicesindaco Lanfranco Principi, il consigliere di maggioranza Massimo Bortolameotti e Giovanni Vittoriano - padre della consigliera comunale e provinciale Maria Grazia.
“Si è trattato di valutazioni tecniche fatte dai legali che abbiamo nominato – precisa il Primo Cittadino – dietro sollecitazione della Corte dei Conti, che ha chiesto lumi su questa vicenda a me e al segretario comunale, basandosi sulle azioni svolte, sulle delibere quadro approvate e sulla situazione economica riscontata. Perché qualcuno sia chiamato fuori, è una domanda che andrebbe rivolta ai legali perché si tratta di questioni tecniche. É chiaro che chi invece oggi è chiamato a rispondere avrà modo di presentare le proprie controdeduzioni e le valutazioni del caso spetteranno ai giudici”.
Francesca Cavallin
Progetto FareMemoria
Promosso dal Liceo Meucci di Aprilia è stato ufficialmente presentato il progetto FareMemoria dedicato alle idee, un vero e proprio “giardino culturale” dove cultura e coltura sono sinonimi. In questo importante progetto per la memoria della comunità apriliana si inserisce l’opera di Erika Mallardi, pittrice e, in senso più ampio, artista dei complementi di arredo, unici perché riportano fedelmente le sue tele; Erika, apriliana, ha rappresentato su tela per FareMemoria l’essenza di Anna Ridolfi, giovane donna considerata una testimone guida per la rinascita della città di Aprilia. Cinque donne sono state celebrate per il loro rendersi simbolicamente veicolo di civiltà, dialogo, cura per l’ambiente e l’identità del territorio e, soprattutto, per la cura dell’altro; cinque “semi” -Anita Garibaldi, Sibilla Aleramo, Maria Teresa Goretti, Angelita di Anzio, Anna Ridolfi-piantati simbolicamente nel giardino di educazione affettiva, cinque storie diverse ognuna portatrice di vita, dolore, speranza.
“Che grande emozione quella di entrare in punta di piedi nella tenera quanto infelice storia di Anna Ridolfi. Un amore intensamente vissuto che a oltre sessant’anni di distanza ha conservato tutta la sua forza. Mi sento onorata nel più profondo ad aver potuto rappresentare Anna, conoscevo già la sua storia e ne ero rimasta molto colpita ma far passare le sue emozioni, l’anima che attraversava i suoi occhi dal mio pennello è stata un’emozione molto intensa che non voglio dimenticare. I colori usati, l’intensità delle spatolate danno conto allo stato d’animo nell’avvicinarsi a una storia così delicata e così importante per la nostra comunità come quella di Anna”.
Nel Giardino Culturale del Meucci sono state messe a dimora cinque piante diverse che abbracciano la storia del territorio: corbezzolo, rosa rossa, rosa bianca, alloro e per Anna l’ulivo che simboleggia la pace e la rinascita. Cinque radici capaci di sostenere l’albero che, metaforicamente, rappresentano l’intera comunità apriliana. M.M.