Il Pontino Nuovo • 16/2019
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La ragione per cui in molte culture cristiane la parola
“Signore” ha un significato unico e certo sta nell’Evan-
gelo. Infatti il senso di questa parola trova nel Nuovo
Testamento la sua origine. Gesù è nato dalla stirpe (gre-
co: sperma) di Davide, ma è stato “costituito Figlio di
Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione me-
diante la risurrezione dai morti”. Con quanta carnalità e
spiritualità Paolo collega qui la signoria di Cristo alla
sua risurrezione dai morti! È Signore perché è risorto.
Con gioia i discepoli si dicono gli uni gli altri: “Davvero
il Signore è risorto ed è apparso a Simone” (Luca, 24).
Simone è Pietro, lo stesso che conclude così un suo fa-
moso discorso: “Sappia dun-
que con CERTEZZA tutta la casa
di Israele che Dio ha costituito
Signore e Cristo quel Gesù
che voi avete crocifisso!” (At-
ti, 2).
Quella “certezza” si è forse
perduta oggi? È forse dive-
nuta meno certa? E perché
mai? Forse qualcuno ha di-
mostrato che i dati del Nuo-
vo Testamento sono falsità
antistoriche? Tutt’altro. Sto-
ria, geografia, archeologia, so-
ciologia, antropologia e altre
scienze concorrono a certifica-
re ciò che per Pietro era già
una “certezza” da lui vissuta
in quanto testimone oculare.
Essendo trascorsi due millenni
da allora, è una cosa buona
che le scienze moderne contri-
buiscano ad accertare e validare i dati neotestamentari.
Quando, pochi anni dopo quegli eventi, gli autori neote-
stamentari li misero per scritto, considerarono in retro-
spettiva Gesù di Nazaret proprio come Signore, colui
che era “andato attorno facendo del bene”.
Così, quando guarisce i malati, ecco che il consiglio dà a
tutti loro: “Va’ nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò
che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usa-
to” (Marco, 5). Il Signore è infatti colui che agisce con
misericordia. Per questo è degno di fiducia, tanto che
“chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché lui stesso
è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invoca-
no”, cioè ubbidiscono a Lui per la salvezza (Romani,
10). È storicamente innegabile che spesso i cristiani
hanno deluso sia le aspettative del prossimo, dei popoli,
sia le aspettative di Cristo.
La delusione c’è stata ogni volta che ci si è dimenticati
di chi era davvero il “Signore”, e lo si è sostituito con
altri signori e potenti. Scrive Paolo: “E in realtà, anche
se ci sono molti signori, per noi credenti c’è un solo
Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte
le cose e noi esistiamo per lui” (1 Corinzi, 8). Dimen-
ticare o anche trascurare la realissima realtà del Si-
gnore ha provocato le aberrazioni di cui la storia è pie-
na, purtroppo. L’evangelo attesta che il Signore risorto
è al di sopra di tutte le autorità e le potenze di questo
mondo che a lui DOVRANNO RISPONDERE, sia nel corso
della storia sia nel giudizio. L’Apocalisse di Giovanni
(libro spesso letto male e
peggio applicato) descrive
come caso limite, non neces-
sario ma purtroppo possibile,
la polis demonizzata, cioè lo
Stato che viene meno defini-
tivamente alla sua missione
di pace, ordine, laboriosità,
vera socialità; lo Stato che
diventa potere assoluto ed
esige (quasi) onori divini. Fu
questo l’impero di Nerone e
Domiziano.
Ma questo caso limite, que-
sta possibilità cattiva, non si
esaurisce qui. Si è attuata più
volte nella Storia e si può at-
tuare di nuovo nel presente e
nel futuro. È lo Stato che
riassume in sé l’essenza del-
la beluinità delle fiere (leo-
pardo, orso, leone). È lo Sta-
to che riceve da satana “potenza e trono e grande pote-
re”: proprio ciò che Cristo, respingendo la tentazione,
non aveva voluto ricevere da quella mano. È lo Stato
che esprime questa forza straordinaria con parole vio-
lente e con la guerra, caratteristica demoniaca per ec-
cellenza. Guerra all’esterno, verso altri popoli, e guerra
all’interno, verso cittadini onesti ma non disposti a un
giuramento di ubbidienza incondizionata né ad adorare
lo Stato come un dio. La guerra interna è quindi contro
i “santi”, che conoscono e adorano solo Dio in Cristo.
I “santi” rifiutano la STATOLATRIA. Ecco perché i “santi”
aderiscono con fede al Signore, unico “DUCE e PERFET-
TO ESEMPIO di fede, il quale per la gioia che gli era po-
sta dinanzi sopportò la croce disprezzando la vergogna
(della croce), e si è seduto alla destra del trono di Dio
(Ebrei, 12).
LUI
NON DELUDE
FEDE
FEDE
RAGIONE
RAGIONE
®
Ritornare
a
Cristo Gesù
domenica
22-29 settembre
ore 10:00
Comunità di Cristo
Largo Goffredo Mameli, 16A
Pomezia
339 577 3986
CARNALITÀ E
SPIRITUALITÀ
DUCE e
PERFETTO ESEMPIO
Conversazioni personali su appuntamento:
tel: 339.5773986 (contatto personale)___________
domenica ore 10.00 Conversazione biblica - culto a Dio
mercoledì ore 20.00 Studio del Vangelo di Luca
IL VANGELO PER I BAMBINI: SCUOLA PER I GIOVANISSIMI
Questa pagina,
interamente curata ed
autofinanziata dalla
comunità di cristiani
che si incontra in
POMEZIA,
LARGO MAMELI, 16/A,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
www.chiesadicristopomezia.it Il prossimo numero uscirà il 07.10.2019 Tel. 339.577 3986
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La fede
come
esercizio
della
mente
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