A cinque mesi dalla sua scomparsa, dopo averlo riportato a Pomezia, finalmente si è riusciti a forgiare una lapide con la sua foto e generalità
Padre Pietro, ora puoi riposare in pace
Pensavo che scrivere qualche riga su ciò che è stato ed è Padre Pietro fosse più semplice e immediato e invece... da dove comincio?
Cosa si può dire alle persone che non l’hanno conosciuto oppure ricordare a quelli che invece l’hanno conosciuto?
Non è stato solo il nostro Parroco, è stato per molti di noi un amico, fratello, padre, prete...... una figura davvero importante negli anni della nostra adolescenza e gioventù, ti accarezzava la testa, ma nello stesso tempo con la sua manona ti stringeva la tua sino a farti piegare le ginocchia, era l’amico pronto a tirarti una pedata sul sedere per portarti in chiesa, era il fratello con cui giocavi a pallone nel campetto “dei preti”, era l’uomo di chiesa che non solo ti portava a conoscere Gesù ed amarlo, ma ti trasmetteva in modo contagioso l’essere cristiano. Ma soprattutto, prima di essere prete era uomo, e questa sua umanità era ben “impastata” con la sua profonda spiritualità.
Ho sentito dire da diverse persone in questi giorni “mi manca ! Avevo ancora bisogno di lui! Un bisogno che sento ancora vivo anche oggi, a cinque mesi dalla sua morte, è entrato nella vita di tutti i fedeli della sua Pomezia, aveva negli anni fatto quello che un ministro di Dio doveva fare, lasciando segni belli e indelebili, poi se ne è andato, a noi pometini rimane il piacere della sua memoria, e il dovere della gratitudine”.
Questo era Padre Pietro ! Mi piacerebbe in questo particolare giorno scrivere qualche altro ricordo, ma per evidenti ragioni di spazio mi fermo a malincuore qui. Il primo ottobre 2018 celebrò la sua ultima messa nella Chiesa di San Benedetto, prima della sua partenza definitiva, lo andai a trovare a Santa Procula nella Chiesa di San Isidoro, era provato, stanco, con la schiena ricurva, lo sguardo smarrito, poi lasciò per sempre la “sua” Pomezia per tornare a Codroipo (UD) suo paese natale, qui passò i suoi giorni in una “comunità Sacerdotale” accudito amorevolmente dalla sua amata cugina Sandra.
Il 15 febbraio 2016, facendo un passo indietro nel tempo, aveva iniziato a pensare alla sua ultima casa, e riuscì a coronare il suo sogno “stare insieme” nell’ultima dimora ai suoi fratelli che lo avevano preceduto, “acquistò” dal Comune di Pomezia 5 loculi.
Purtroppo con il passare del tempo, il suo stato di salute peggiorava, ricordo che alla fine dei funerali dell’indimenticabile maestro Andrea Mezzina, con Ermes Chimenti pensammo se sarebbe accaduto l’imponderabile di riportarlo a Pomezia.
Il 25 luglio 2019 nella sua città natale di Codroipo accudito dai suoi cari e in particolar modo dalla inseparabile cugina Sandra, Padre Pietro lasciava questa terra. Sandra mi diceva “non ha mai dimenticato Pomezia, ne parlava nel sonno, mi chiedeva di preparagli gli abiti talari poiché doveva celebrare la Santa Messa nella sua Chiesa di San Benedetto, la sussurrava nei momenti di incoscienza.. sempre più frequenti”.
Il 30 luglio 2019, a cinque giorni dalla sua morte, quel pensiero e desiderio avuto in precedenza con Ermes si concretizzava, dopo colloqui e incontri con il nostro parroco Don Giuseppe Billi, il provinciale dell’Ordine degli Oblati di San Francesco, personale dell’agenzia funebre Attenni di Pomezia (facendosi carico con nobile gesto delle spese) insieme a Padre Ennio degli Oblati si recava a Codroipo (UD) e riportava la salma di Padre Pietro a Pomezia, era di nuovo insieme ai suoi parrocchiani. Ma la sua lapide, era bianca, spoglia, mancava la sua immagine, i suoi dati con la nascita e la morte, con Ermes chiediamo, ci informiamo, molto probabilmente, anzi certamente sarebbe rimasta cosi...anonima !
C’era solo una sua immagine di carta che ricordava i suoi 50 anni di servizio sacerdotale in Pomezia (dal 1962 al 2012) il ricordino la sig.ra Tonina lo aveva dato alla sig.ra Pina Simeoni che lo aveva posto sulla lapide.
Un segno, messo con amore per far vedere che Padre Pietro era li, un segno che inesorabilmente il tempo avrebbe danneggiato, poi....?
Allora? allora dobbiamo fare qualcosa per fare in modo che questo non accada, dovevamo fare una lapide bellissima come lui l’aveva fatta fare per i suoi confratelli, i Padri , “ Davide A, Paolo C, Giovanni P, Germano A. “
A Rossana (gentile resp.le della Ditta Damiani di LT che cura l’amministrazione del Cimitero di Pomezia) che gli chiedeva...ma “Padre lei sta pensando alle lapidi dei suoi confratelli, ma per lei?
Rispondeva, vedrai.... qualcuno ci penserà !
Ci pensiamo noi Padre Pietro, allora... iniziamo. Ci imbattiamo nella burocrazia del caso,...dobbiamo presentare documenti dei parenti di primo grado, per avere i vari permessi. Per le spese da sostenere ci organizziamo raccogliendo fondi, posizionando salvadanai nei locali pubblici, e associazioni, per rendere partecipe tutta la popolazione chiediamo solo 50 centesimi ciascuno, una piccola ma collettiva offerta,.. però il risultato non risultava molto positivo,..utilizziamo i social con appelli su Fb..... poi una telefonata, si presenta ed è Francesca D. ...si fa portavoce dei suoi colleghi avvocati, ci porgono il loro concreto e sostanzioso aiuto. Con il ricavato possiamo coprire le spese, e con il resto comperare ogni ben di Dio in generi alimentari, doni natalizi per i bambini poveri, tutto consegnato poi alla Caritas di Pomezia.
Ieri 20 dicembre nel cimitero di Pomezia la lapide finalmente viene riposizionata al suo posto, una bellissima foto in ceramica, con il suo nome completano e abbelliscono la pietra di marmo. Mentre la stessa veniva scoperta, la Sig.ra Pina Simeoni ha cantato magistralmente l’Ave Maria di Schubert, ad accompagnarla il suono soave dell’anima di un violino, eseguito dal giovanissimo e bravissimo Gabriele Erdi.
Padre Alessandro Agostini dell’Ordine degli Oblati di San Francesco, ha rivolto insieme ai presenti preghiere per Padre Pietro con la santa benedizione. Poi il bersagliere Massimiliano Giustiniani della fanfara di Roma Capitale con la sua tromba ha fatto echeggiare nell’intera area del cimitero le tristi note del “silenzio” (il padre di Padre Pietro, Alessio Ernesto, era un Bersagliere, e lui ne era fiero)
Quello che avevamo iniziato con Ermes si era concluso, uno sguardo intenso e amichevole tra noi davanti la tomba di Padre Pietro sostituiva mille parole. Non sarebbe stato possibile realizzare tutto questo se non avessimo avuto l’aiuto concreto di tutti coloro che hanno voluto partecipare.
Grazie alla Ditta Damiani di LT nella persona del signor Paolo (che ha in cura il nostro cimitero) sin dall’inizio ci hanno aiutato e seguito nella vicenda, grazie ai dipendenti Enzo e Rossana.
Grazie di cuore alla Agenzia Funebre di Pomezia Attenni Attilio e Fabio per aver riportato Padre Pietro a Pomezia, di averci aiutato concretamente, e di esserci stati accanto sino alla fine di questo particolare percorso.
Grazie di vero cuore agli Avv. Francesca D. e Gemma F. ai colleghi Avvocati... loro sanno perchè....
Grazie al mio caro amico Ermes, con lui accanto niente è impossibile.
Grazie per la presenza alla cerimonia e il contributo della cugina di padre Pietro signora Meris
“Ho terminato la mia corsa, ho combattuto una buona battaglia, ho conservato la fede..........”.
Emilio Dionisi