I timori del consigliere comunale Fabio Fucci
Rom a S. Palomba
Fabio Fucci in merito alle voci che vorrebbero famiglie Rom del campo di Castel Romano traferite a Santa Palomba, ha dichiarato:
“Dopo il servizio di “Le Iene”, gli addormentati sindaci di Roma e Pomezia hanno deciso il 9 luglio di fare un sopralluogo al campo rom.
Ora si parla di trasferire i rom del campo di Castel Romano a S. Palomba - Il mio commento:
Oltre al danno di subire quotidianamente i roghi, le aggressioni ed i furti degli abitanti del campo rom, ora è arrivata la beffa per la nostra comunità, che riguarda i cittadini di S. Palomba.
La passerella congiunta del 9 luglio dei sindaci di Roma e Pomezia al campo di Castel Romano non lasciava presagire nulla di buono, proprio come avevo ipotizzato commentando la notizia.
Ora si apprende che alcune famiglie rom provenienti da Castel Romano sarebbero state ricollocate proprio a Santa Palomba. Raggi continua con il modus operandi dei sindaci di sinistra che hanno governato Roma in questi decenni: piuttosto che affrontarli e risolverli, scaricano i problemi nella periferia.
E Raggi, con la complice inerzia di Zuccalà, dove non fosse un vero e proprio accordo, ha una particolare predilezione nel riversare i disastri della sua amministrazione proprio verso Pomezia, danneggiando ancora una volta tutti quei cittadini onesti che rispettano le leggi, le regole e la dignità del vivere civile.
Abbiamo annunciato battaglia e battaglia sarà. Pomezia è stufa dell’inconsistenza di questi sindaci. Se questi signori pensano di integrare, a spese dei cittadini di Pomezia, chi ha intossicato e derubato per anni la nostra comunità si sbagliano di grosso. Noi della Lega non glielo permetteremo!
La mia proposta per chiudere subito il campo rom è sempre la stessa:
- per prima cosa vanno identificate capillarmente tutte le persone che sono all’interno del campo
- Chi non ha titolo né diritto a permanere in Italia va espulso;
- i neonati, bambini e minori che non si trovano in condizioni accettabili di vita vanno allontanati dalle famiglie che li stanno esponendo a quella indecenza e vanno avviati ad un sistema di educazione che li inserisca in una società dove vige rispetto per il prossimo e amore per il nostro Paese;
- I criminali latitanti vanno portati in carcere, così come chi si è macchiato di crimini;
- i rimanenti, adulti, che sono cresciuti con una diffusa cultura dell’illegalità, allergia al vivere civile e al rispetto per il prossimo, vanno inseriti in un strutture di recupero ed educative a lungo termine da cui non possano uscire fino a che non dimostrino di avere rispetto per le persone, per il lavoro, per il nostro Paese e per le nostre tradizioni.
- In quelle strutture dovranno lavorare per sostenere la struttura stessa e le persone ospitate al suo interno. Queste sono persone cresciute a ‘pane, furti e aggressioni’ e fintanto che non dimostreranno di essere pronti per il vivere civile non dovranno avere la possibilità di nuocere al prossimo come invece sono abituati a fare.
Che ne dite?”
T.S.
Importante traguardo per l’imprenditore Nazzareno Sardella nel settore dei ricambi
La Gesa nella zona Artigianale
Una piccola attività cresciuta grazie all’impegno e allo spirito di sacrificio del suo fondatore, arrivata a rappresentare un’azienda leader nel settore. Questa in estrema sintesi la storia della Ge.Sa ricambi di Campoverde, attività che cambia sede iniziando a operare presso la zona Artigianale di Aprilia, prendendo possesso del capannone situato in via degli Artigiani. La storia della Ge.Sa, che si occupa della vendita all’ingrosso per i possessori di partite Iva di pezzi di ricambio per mezzi pesanti e automobili, è strettamente legata alla capacità del suo fondatore, Nazzareno Sardella (Nino), di creare dal nulla un’impresa di successo. L’avventura è iniziata quando aveva solo dieci anni. Dopo aver perso il padre il signor Nazzareno ha iniziato a lavorare nel settore, fino a che i sacrifici di una vita intera, nel 1997 gli hanno permesso di coronare il sogno di iniziare una attività in proprio. Da allora la Ge.Sa Ricambi inizia ad operare in via Mediana Cisterna a Campoverde, diventando in un tempo relativamente breve l’impresa oggi nota a tutti, solo grazie agli anni di duro lavoro e ai sacrifici compiuto per poter lasciare un segno indelebile. La capacità e l’esperienza sono diventati la chiave del successo di questa azienda, che con il trasferimento e l’acquisizione di una sede di proprietà ubicata nel cuore dell’area artigianale è riuscita a raggiungere l’ultimo importante traguardo di un percorso tutto in salita. A 71 anni, soddisfatto di quanto è riuscito a costruire, Nazzareno ha potuto coronare il sogno di trasferire l’attività presso la nuova sede, aperta a partire dal 20 luglio scorso, affiancato nell’amministrazione dalla figlia Alessandra.
Francesca Cavallin