L’iniziativa, che deve essere proposta all’Amministrazione, prevede l’intervento non solo decorativo, bensì morale, sociale e culturale
Presentato il progetto per riqualificare Lavinio
Sabato 18 luglio, ore 18, l’appuntamento è nello spiazzo davanti alla sede della CGL, numero civico 67 di Via di Valleschioia, per parlare di Lavinio, più precisamente del Progetto Lavinio che, in altre parole, significa, a grandi linee, rivalutazione della città. In quali termini? Si parte dal Progetto Lavinio, vero e proprio, riguardante, in dettaglio, la riqualificazione materiale ed estetica di Via di Valleschioia, non in buone condizioni soprattutto nell’area prossima alla stazione ferroviaria.
Il piccolo piazzale è abbastanza affollato, segno positivo di interesse e partecipazione da parte degli abitanti alla vita della città. Nonostante sia pomeriggio avanzato il sole è caldo ma, per fortuna, il calore è mitigato da un piacevole venticello. Gli organizzatori dell’ incontro invitano i presenti giovani a spostarsi nell’ area assolata, lasciando ai meno giovani lo spazio all’ ombra. Quasi tutti: giovani e meno giovani, si portano nel piazzale, sotto il Sole. E’ difficile ammettere che il tempo passa. Nel frattempo, in attesa che l’ incontro cominci, i partecipanti sono incitati con gentilezza ad apporre le proprie firme su un modulo stampato, poggiato su un tavolo. Tali firme saranno poi consegnate alle autorità di Anzio nella speranza che questo bel progetto venga approvato.
I convenuti sono attratti da tre pannelli tappezzati di vecchie foto della Lavinio di molti anni fa, concesse dal signor Albino, memoria del posto.
In un angolo dello slargo, vicino al tavolo degli organizzatori, altri due pannelli di legno sostengono due cartelloni a cui sono fissati e visibili i disegni del progetto che consiste nella piantumazione di alberi e ripavimentazione di strada e marciapiedi; un buon lavoro condotto da Sara Di Felice, architetto e Andrea Cipolloni, ingegnere, i quali illustrano la loro opera durante il loro intervento, ben pilotato da Luca Brignone, consigliere comunale, nonché direttore del “traffico” degli interventi programmati..
Ma il progetto concreto di abbellimento della strada non è il solo punto cardine incluso nell’ ordine del giorno della riunione. Altre, e più rimarchevoli, sono le questioni da trattare. La riqualificazione di Lavinio non è solo decorativa, bensì morale, sociale e culturale.
Don Vittorio, parroco del Centro Ecumenico, Maria Teresa D’Orso e Grazia Di Ruocco, dirigenti scolastiche, sono d’accordo nel sottolineare la grave assenza di un luogo di ritrovo e di aggregazione in cui gli abitanti del quartiere di Lavinio Scalo possano convergere anche solo per vedersi, salutarsi, chiacchierare e trascorrere qualche ora insieme, e dove possano anche essere organizzati eventi di vario tipo a scopo di intrattenimento e/o anche per fornire informazioni sullo stato e l’andamento delle cose...
In parole povere, a Lavinio Stazione manca una piazza che invece è presente a Lavinio Mare.
E questa assenza non è una segnalazione di oggi. Manca da sempre, da quando Lavinio è sorta, incidendo così, negativamente a quanto pare, sullo sviluppo sociale e culturale di questa zona di Lavinio. Se mancano spazi per incontrarsi, perfino l’istituzione della scuola, a detta di una delle dirigenti, sembra faticare non poco a mantenere la popolazione ad un livello socio-culturale accettabile.
La riunione si conclude con la testimonianza resa da Tiziana D’Alfonso, commerciante di Lavinio da oltre vent’ anni, la quale, oltre a raccontare le sue esperienze e ad esprimere il suo parere sulla situazione della cittadina, sollecita col sorriso i presenti a recarsi presso il suo negozio per continuare a depositare le firme da portare poi in Comune..
Tanti altri sarebbero i punti da toccare, contenuti nel lungo elenco di guai che affliggono questa parte di Lavinio - e la città in genere -, ma non è possibile trattarli tutti in un giorno. Che dire sull’ ingresso dei molti stranieri venuti, da Paesi lontani, a vivere qui? Si stanno integrando? Si sono integrati? Quali e come sono i rapporti fra loro e la popolazione autoctona?
Sono già le 19,30 e l’ incontro si conclude bene, senza intoppi, con il tacito augurio di ritrovarsi ancora per continuare a parlare di Lavinio e non solo per parlarne...
Paola Leoncini