Luca Brignone presenta le idee per il rilancio della frazione di Anzio
Un progetto per Lavinio
Lavinio è una frazione di Anzio i cui abitanti hanno sempre auspicato di distaccarsi dal comune di Nerone e molti lo auspicano ancora nonostante la legislazione vigente non lo permetta. D’altra parte sarebbe un paese di circa 20.000 abitanti, piu grande di molti comuni del Lazio e cioè come Genzano e Frascati. Invece, da possedimento della nobiltà papalina e riserva di caccia, Lavinio è diventato prima una bellissima città giardino e, poi, gradualmente un quartiere di Anzio che tende ad un degrado continuo, privo di servizi sociali, senza prospettive turistiche, insomma senza un progetto che lo possa collocare in un ambito di sviluppo economico e di progresso sociale. Con l’aggiunta dell’esistenza di un consorzio, che ne copre la zona mare e che, oltre a non avere programmi di sviluppo in quanto non fanno parte dello statuto, detiene responsabilità che assolve in maniera minimale e fa da capro espiatorio per le inadempienze comunali. Da anni auspico, come Comitato per Lavinio, un progetto per Lavinio, un piano di sviluppo e rilancio socio-economico, ma la sordità dell’istituzione locale è stata sempre assoluta. Per anni abbiamo combattuto, grazie anche alla costanza di Paola Leoncini, contro la rotonda incompiuta sul mare e per l’utilizzo di villa Marcella, ex dimora di un componente delle banda della Magliana, ma abbiamo solo visto la sofferta demolizione del quel mostro rotondo sulla spiaggia. Ora si sente parlare di un progetto per Lavinio. Non ne conosco i dettagli e, purtroppo, non ho potuto partecipare all’incontro che il consigliere Luca Brignone, che ne è il fautore, ha organizzato a Lavinio e dove hanno partecipato alcuni del Comitato per Lavinio, come la solerte ed attiva Paola Leoncini, che ne riferirà alla stampa personalmente. In un silenzio assordante, di fronte ad un opposizione che non esiste, con consiglieri che sono stati eletti come barricaderi e sono diventati cauti membri del Consiglio Comunale, sembra che vi sia una sola voce che cerca di proporre e che, prima di farlo, elabora, quello che vuole proporre ed è, appunto, il consigliere Brignone. Confesso che alla mia età e con la mia esperienza riesco ad estrarre, da parte di una politica che nel complesso ritengo di bassa qualità, solo quelle cose che genuinamente e pragmaticamente vengono proposte o realizzate per il bene o a vantaggio della gente. Per cui ho visto con favore la proposta del consigliere di minoranza che, forse, rappresenta la sola opposizione all’egemonia della Giunta di Anzio. Certo, i progetti sono spesso aria fritta, con disegnini ed alberelli che fanno tanto ipotesi e poco proposta, ma il lavoro di Brignone ha una sua consistenza propositiva. Ho ricevuto la relazione su cui il suo progetto si basa, un documento redatto con il preponderante ausilio dell’arch. Prignani ed ho cercato di leggerla in senso critico. Si tratta di un documento di taglio urbanistico con tutto il piglio di proposta sociale che un documento del genere può offrire ma con i limiti di quella proposta politica che, alla fine, dovrebbe essere offerta ai cittadini auspicandone la condivisione. In estrema sintesi Luca Brignone individua le maggiori carenze del quartiere nell’area della stazione e nella mancanza di un luogo aggregante come la piazza, l’Agora dell’antica Grecia. Vengono fatte proposte di risoluzione e viene sottolineata la necessità di procedere ad una graduale piantumazione degli alberi che fiancheggiano via di Valle Schioia. Qualche perplessità su almeno una delle soluzioni relative alla piazza e qualche dubbio sulla priorità della piantumazione sulla cui proposta Luca Brignone ha avviato un raccolta di firme. Ritengo tutto quanto il consigliere sta facendo di estrema utilità per gli abitanti di Lavinio che non sentono voci di speranza ormai da molto tempo anche se sindaci, consiglieri ed assessori vi abbiano risieduto e vi risiedano. Ritengo che la sua idea debba essere un punto di partenza per aprire un dibattito che coinvolga gli abitanti; auspico che vengano gradualmente formati tavoli di lavoro e, quello che ritengo indispensabile, è che a quei tavoli ed al lavoro comune partecipino anche rappresentanti di altre forze politiche che abitano a Lavinio che vogliono veder rinascere il loro quartiere. Ho visto in passato decine di progetti interessanti e anche realizzabili che sono restati iniziative asfittiche perchè relegate a proposta di opposizione e quindi ghettizzate da maggioranze arroganti. Il lavoro presentato da Luca Brignone deve suonare anche come sfida e ciò potrà avere un senso solo se vedrà tantissimi abitanti di ogni colore politico condividerne i contenuti, prima che diventino progetto e proposta politica. Cominciare da Lavinio Stazione, come prospetta Brignone, non credo sia però una buona idea anche perchè si corre il rischio di accentuarne l’aspetto ghettizzante di periferia della periferia dovuto dalla forte presenza di immigrati provenienti in gran parte dal Punjab indiano. La presentazione, avvenuta il 18 luglio in una piazzetta non lontano dal Centro Ecumenico, ha visto una nutrita partecipazione di cittadini inclusi rappresentanti di istituti scolastici e della parrocchia. La distanza anti-covid è stata rigorosamente rispettata.
Sergio Franchi
PLI regionale
Il 22 Luglio si è tenuto a Roma il congresso Regionale del PLI Lazio, per acclamazione e ad unanimità sono stati eletti Alessandro Venturieri e Agazio Furina, Segretario e Vicesegretario regionale, Luca Sebastiani e Massimiliano Terrinoni, Presidente e Vicepresidente regionale, inoltre è stato proclamato presidente d’onore Sergio Pratellesi. I lavori sono stati aperti dall’onorevole Andrea Ruggeri, sono intervenuti oltre a Stefano de Luca e Francesco Pasquali Presidente e Vicepresidente nazionali del PLI, il segretario nazionale Nicola Fortuna, il Responsabile Nazionale Organizzativo Stefano Maria Cuomo anche diversi rappresentanti della galassia liberale, sindacati di settore, e molte associazioni; Molte conferme e molti nuovi innesti nella squadra regionale tra i quali Laura Claudicante, Emilio Pulcinelli, Emiliano Petrossi, Massimo Paladino, Domenico Notarmuzi, Fabio Viselli, Huong Daothithu, Adel Khatab, Roberta Furina, Cristiano Buffa, Sig. Carrara, Piero Ponzelletti e Giuliano Bastianelli. A tutti i membri della direzione saranno assegnati ruoli specifici e saranno rilanciati anche i dipartimenti tematici che si occuperanno dell’elaborazione del programma.
Coord. di Anzio e Nettuno
Carla Guerci