I lavoratori chiedono la stabilizzazione professionale
Manifestazione in Regione
Gran parte delle persone che oggi hanno manifestato presso la sede della Giunta regionale del Lazio, lavorano da decenni per società alle quali le ASL esternalizzano servizi. Addetti ai servizi CUP, ReCUP, e addetti ai centralini delle strutture sanitarie della Regione Lazio, che attendono da tempo stabilizzazione professionale e il riconoscimento della giusta retribuzione, mentre vivono da anni in uno stato di costante precarietà.
In qualità di Vicepresidente della Commissione Sanità garantisco che, insieme al dirigente di Energie per Fiumicino Massimiliano Masia, lavoreremo senza sosta per trovare una soluzione a questo problema. Dobbiamo dare ai lavoratori sicurezza e stabilità, garantendo il mantenimento obbligatorio del personale che svolge attività per conto delle Asl anche in caso di modifica della tipologia di servizio.
Fabio Capolei
Consigliere Regionale del Lazio
Vicepresidente
Commissione Sanità
Alternativa per Anzio ha ripreso la serie di incontri pubblici sui grandi temi
La sicurezza nei trasporti
Alternativa per Anzio riprende la serie di incontri pubblici pensata come momenti di approfondimento e riflessione collettiva sui grandi temi dopo l’interruzione dovuta alla pandemia.
Lo scorso 6 maggio si è svolto on line l’evento: “La sicurezza nei trasporti - Il ruolo dei lavoratori”, incontro con i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) di Trenitalia costituitesi parte civile al processo per la Strage di Viareggio rappresentati, in questa occasione, da Dante De Angelis e Vincenzo Cito.
La strage di Viareggio, terribile incidente ferroviario avvenuto nel giugno del 2009 che ha provocato 32 morti, un centinaio di feriti e la distruzione di un intero quartiere, torna ad essere attuale in seguito alla recente sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato prescritto il reato di omicidio colposo plurimo in quanto esclusa la circostanza aggravante della violazione delle norme di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questa sentenza, che porta ad una probabile rideterminazione delle pene al ribasso e alla condanna al pagamento delle spese legali per un ammontare di più 80.000 €per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, rischia di costituire un grave precedente sia per il sempre troppo attuale tema della sicurezza nei luoghi di lavoro che per quello della sicurezza del trasporto pubblico.
Inoltre questa vicenda rischia di diventare un deterrente alla partecipazione civica dei lavoratori che possono invece giocare un ruolo fondamentale nelle battaglie sociali per la sicurezza e che, come in questo caso, si impegnano nel percorso di verità e giustizia troppo spesso disattese in questo paese.
Alle testimonianze di Dante De Angelis e Vincenzo Cito (RLS di Velletri e Torino) e di Maria Nanni (Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri di Viareggio) è seguito un partecipato dibattito a conferma di quanto il tema sia fortemente sentito.
Presente all’incontro Massimo Morassut, ANPI Velletri, che ha contribuito alla campagna di sostegno delle spese legali e processuali dei rappresentanti dei lavoratori. Come sottolineato da Morassut, questa campagna cui hanno aderito associazioni, singoli individui e personaggi noti, non ha il solo valore della solidarietà ma serve a salvaguardare i lavoratori tutti che adempiono al ruolo di difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.
Simonetta Pagliaricci
Alternativa per Anzio
Cartelloni omofobi
Inammissibili i cartelloni omofobi, specie fuori da una scuola, specie nella giornata contro l’omotransfobia. “Secondo i dati diffusi da GayHelpLine.it, il 60% delle domande di assistenza provengono da giovani nella fascia 13-27 anni. Fra i giovani, uno su due ha subito moderati o gravi problemi in famiglia in seguito al proprio coming out”.
Di fronte a questa situazione, nel 2021, c’è ancora chi, con colpevole ed enorme ignoranza, si rifiuta di far approvare una legge come il DDL Zan che va a modificare semplicemente l’articolo 604bis del codice penale, disciplinando il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggiungendo i motivi di ‘sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità’. E lo fa con argomentazioni palesemente false e pericolose, come in questo caso. Come se la discriminazione e la violenza abbiano a qualcosa a che vedere con la libertà di opinione. Non possiamo permetterci un tale sconvolgimento della realtà, non lo possiamo fare soprattutto oggi, nella giornata mondiale contro omotransfobia. Non possiamo permettercelo per le almeno 20.000 persone l’anno che subiscono violenza legata al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere, quelle che hanno il coraggio di chiedere aiuto o denunciare. Quei cartelli fuori una scuola sono uno schiaffo a tutte queste persone. Le fantomatiche ‘teorie del gender’ non esistono, l’ignoranza e la violenza purtroppo ancora sì.
Alternativa per Anzio