Il progetto prevede un invaso di 650mila metricubi in cui verrebbero abbancati anche i 67mila della bonifica del sito inquinato
Parere negativo dell’Arpa alla discarica in via Savuto
Realizzare una discarica in via Savuto, presso il sito inquinato da ignoti e da trent’anni in attesa di bonifica, comporterebbe delle criticità legate soprattutto alle caratteristiche idrogeologiche e geologiche del sito, tenendo conto della normativa che impone misure stringenti per la protezione del suolo, delle acque della falda e del sottosuolo. Tra i pareri – alcuni positivi, altri negativi – depositati dagli enti chiamati a partecipare alla conferenza dei servizi per la procedura di valutazione di impatto ambientale del progetto della Paguro - per la bonifica del sito presso la ex cava di La Gogna e la realizzazione di un deposito definitivo in sito dei rifiuti rimossi dalla bonifica e sovvalli – spunta il parere negativo di Arpa Lazio. Nelle conclusioni della relazione di 37 pagine a firma del dottor Marco Rizzuto e del dirigente responsabile, il dottor Sergio Ceradini, l’agenzia regionale spiega in sintesi che il progetto della Paguro potrebbe risultare problematico in quel contesto.
“Con la presente valutazione – si legge in calce alla relazione – si intendono rimettere all’attenzione di codesta autorità competente, per le valutazioni e decisioni di competenza, alcune specifiche criticità riscontrate da Arpa Lazio. Esse riguardano sia la possibilità in via pregiudiziale, di allestire ed esercire un impianto di discarica in un sito che attualmente è oggetto di bonifica, con problematiche peraltro in via di definizione e chiarimento, sia significative criticità ambientali inerenti le caratteristiche idrogeologiche e geologiche del sito, tenuto conto dei requisiti previsti dal D.Lgs n° 36/2003, che sulla base della documentazione agli atti, restituiscono un quadro problematico in relazione alla necessaria protezione del suolo, del sottosuolo e delle acque di falda. Ne consegue, in virtù alle suddette criticità ambientali, che allo stato attuale la valutazione della documentazione agli atti non può che determinare un parere negativo di Arpa Lazio a riscontro della medesima”.
Un parere negativo, quello depositato da Arpa, determinato sia dall’analisi delle caratteristiche morfologiche del terreno, sia dal fatto che a detta di Arpa le analisi preliminari legate alla caratterizzazione non possono dirsi concluse. Riconoscendo la complessità di un piano suddiviso in otto fasi progettuali – che includono la bonifica del sito inquinato e in ultimo la realizzazione di un invaso di 650 mila mc dove verrebbero abbancati anche i 67 mila 693 mc stimati derivanti al termine delle attività di bonifica – e a premessa del parere espresso, Arpa in premessa rimarca appunto che a suo avviso la fase di caratterizzazione non può ad oggi dirsi conclusa.
“A seguito della presentazione degli esiti della caratterizzazione, in risposta alla richiesta di partecipazione ad un tavolo tecnico convocato dal Comune di Aprilia, Arpa sottolineava la necessità che le attività istruttorie fossero condotte nel solco del percorso amministrativo stabilito dalla parte quarta. Quanto sopra, tenuto conto della necessità di fornire evidenza, da parte della società, della corretta perimetrazione laterale e verticale dell’area potenzialmente contaminata e di definire contestualmente, il previsto modello concettuale del sito, attraverso l’individuazione della sorgente primaria di contaminazione, delle vie di migrazione preferenziali dei contaminati e dei potenziali recettori esposti”.
Per questo Arpa aveva chiesto alla società integrazioni nelle indagini svolte, ma non ha ricevuto “ulteriore documentazione o atti in risposta a quanto osservato”: e proprio la mancata definizione sarebbe una delle ragioni del parere contrario
Francesca Cavallin
Discarica ad Aprilia, arriva il parere negativo di Arpa Lazio. Pochi giorni fa l’Arpa Lazio, attraverso 37 pagine di documentazione, ha espresso il suo parere negativo verso il progetto di discarica presentato dalla società Paguro in zona La Gogna.
In relazione all’eventuale impianto sono state espresse significative criticità ambientali inerenti l’assetto geologico e idrogeologico del sito rispetto alle disposizioni contenute nella normativa di riferimento per le discariche di cui al D.Lgs.n. 36/2003, nonché ulteriori specifiche questioni di carattere tecnico e gestionale.
“Ferme restando - spiega Arpa Lazio - le determinazioni che codesta Autorità competente vorrà adottare circa l’inquadramento dell’istanza in oggetto in relazione al procedimento di bonifica in corso presso il Comune di Aprilia, con la presente valutazione si intendono rimettere all’attenzione di codesta Autorità competente, per le valutazioni e decisioni di competenza, alcune specifiche criticità riscontrate da Arpa Lazio.
Esse riguardano sia la possibilità, in via pregiudiziale, di allestire ed esercire un impianto di discarica in un sito che attualmente è oggetto di bonifica, con problematiche peraltro ancora in via di definizione e chiarimento, sia significative criticità ambientali inerenti le caratteristiche idrogeologiche e geologiche del sito, tenuto conto dei requisiti previsti dal D.Lgs. n. 36/2003, che sulla base della documentazione agli atti, restituiscono un quadro problematico in relazione alla necessaria protezione del suolo, del sottosuolo e delle acque di falda.
Ne consegue, in virtù delle suddette criticità ambientali, che allo stato attuale la valutazione della documentazione agli atti non può che determinare un parere negativo di Arpa Lazio a riscontro della medesima”.
“Le criticità sollevate dall’Arpa - afferma l’assessore all’Ambiente Monica Laurenzi - relative al problema della falda acquifera sono le stesse che diciamo noi da mesi.
Le falde acquifere in quel punto si trovano ad una piccola profondità e la pressione di un impianto di quel genere creerebbe molti problemi.
La procedura di bonifica, che ci vede d’accordo, non può poi però presupporre un processo di conversione a discarica”.
Alessandro Piazzolla