Il Pontino Aprilia • 3/2022
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FEDE
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RAGIONE
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La fede
come
esercizio
della
mente
Questa pagina,
interamente curata
ed autofinanziata dalla
comunità di cristiani
che si incontra in
APRILIA,
VIA G. CARDUCCI, 9,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
www.chiesadicristoaprilia.it Il prossimo numero uscirà il 10.03.2022 Tel. 328.12 99 756
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domenica ore 10.00 Conversazione biblica - culto a Dio
mercoledì ore 19.00 Studio degli Atti degli Apostoli
IL VANGELO PER I BAMBINI: SCUOLA PER I GIOVANISSIMI
Dividi e domina
“Un giorno dell’anno 212, più di trenta milioni di
persone, quando andarono a dormire, avevano
un’identità diversa da quella con cui si svegliarono il
mattino dopo. Un imperatore romano aveva preso una
decisione sconvolgente. Caracalla aveva decretato che
tutti gli abitanti liberi dell’impero, dalla Scozia alla
Siria, dalla Cappadocia alla Mauritania, a partire da quel
momento diventavano cittadini romani” (I. Vallejo,
Papyrus). Per secoli l’impero era stato diviso tra
cittadini romani e gli “altri”, ora questo muro veniva a
cadere. Rimaneva in piedi, invece, il motto latino
“divide et impera” (= dividi e così domina) con cui si
vuol significare che la divisione, la rivalità, la
discordia dei popoli soggetti giova a chi vuol
dominarli. Il motto fu fondamentale per il governo sotto
l’impero romano. Lo stesso
criterio fu ripetuto soprattutto
con allusione ai metodi
politici seguiti nel XIX sec.
dalla casa d’Austria. Luigi XI
di usava dire “diviser pour
régner”. Sembra che un
criterio politico per governare
sia quello di dividere per
poter agevolmente dominare.
Teniamolo presente.
Quanto a Caracalla e alla sua
decisione, dove cadde il muro
del privilegio del “cittadino
romano”, ne venne edificato
un altro. Nel corso del III sec.
divenne infatti sempre più
importante la divisione tra
“honestiores” (l’élite
arricchita) e “humiliores” (i più umili), che avevano
per legge diritti ben diversi e molto disomogenei (vi
ricorda qualcosa?). Per fare qualche altro esempio di
muro divisorio, i greci dividevano gli uomini in ellenici
e barbari. I giudei li dividevano in “discendenti di
Abramo” e “gentili” (= le genti). Prima della
Rivoluzione francese (1789) era solido il muro che
divideva la società in nobili e plebei, a parte il clero. A
proposito, un certo tipo di cristianesimo ha diviso il
popolo di Dio proprio in “clero” e “laici” (divisione
sconosciuta all’Evangelo, sorta secoli dopo Gesù). E
poi ci sono i muri divisori più recenti. Ogni tanto si
riaffaccia la divisione nostrana tra “fascisti” e
“comunisti”. Per non dire del sempre presente muro fra
“nord” e “sud”, o tra “occidente” e “oriente”. Il più
recente e banale di questi muri è quello, ormai noto, tra
“vax” e “no vax”.
Abbattere i muri
Storia e cronaca s’intrecciano e i muri divisori sono
utili a chi vuol dividere per meglio dominare. Le
divisioni creano infatti rivalità, discordie, e anche
vere e proprie guerre. Ma sono “guerre fra poveri”.
E mentre i poveri e i semplici litigano e rivaleggiano
fra loro, i grandi dominano indisturbati. Il mondo è
un vasto cantiere adibito alla costruzione di muri
divisori. Fa eccezione un solo costruttore, il
Signore Dio. Il quale è l’unico che non ama i muri
e anzi ha fatto e fa del tutto per sfasciarli. Ed ecco
come sta attuando il suo progetto.
“Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i
vostri peccati, nei quali un tempo viveste, alla
maniera di questo mondo, seguendo il principe delle
Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli
uomini ribelli.
Noi [ebrei] eravamo per
natura meritevoli d’ira,
come gli altri [pagani].
Ma Dio, ricco di
misericordia, per il
grande amore con il
quale ci ha amato, da
morti che eravamo per
le colpe, ci ha fatto
rivivere con Cristo: per
grazia siete salvati. Con
lui ci ha anche
risuscitato e ci ha fatto
sedere nei cieli, in Cristo
Gesù, PER MOSTRARE
NEI SECOLI FUTURI la
straordinaria ricchezza
della sua grazia
mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò
è dono di Dio. Perciò ricordatevi che un tempo voi,
pagani, chiamati non circoncisi da quelli che si
dicono circoncisi, ricordatevi che in quel tempo
eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza
d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza
speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in
Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete
diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli
infatti è la nostra pace, COLUI CHE DI DUE HA FATTO
UNA COSA SOLA, ABBATTENDO IL MURO DI
SEPARAZIONE CHE LI DIVIDEVA, CIOÈ L’INIMICIZIA,
per mezzo della sua carne. Egli è venuto ad
annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a
coloro che erano vicini” (Efesini, 2). Chi ha orecchi
oda, rifletta, e agisca di conseguenza.
Irene Vallejo, filologa e scrittrice spagnola
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