SIMPOSIO
MICHELANGELO
Dispiacere, rammarico, delusione, frustrazione, ecco quanto può aver provato Michelangelo, impegnato nella monumentale opera di scultura che deve sospendere. Giulio II ha cambiato idea: per la sua tomba c'è tempo. Forse "porta male" progettarla mentre si è ancora in vita, come si pensa abbia suggerito l'invidia di Bramante, competitivo rivale di Buonarroti. Il grande genio deve ubbidire al Papa ed assecondare la nuova richiesta, deve mettere da parte scalpelli e raspe e prendere in mano i pennelli. Il nuovo incarico lo porterà ad affrescare la volta della Cappella Sistina, in un lavoro grandioso: più di 500 metri quadrati che Michelangelo ideerà ed affronterà completamente da solo. Un capolavoro assoluto che smentirà chi lo voleva in difficoltà e che darà vita ad uno degli affreschi più famosi del mondo. Questa meravigliosa avventura sarà raccontata da Clemente Marigliani per inaugurare il nuovo anno del Simposio. Anche noi, dopo la lunga interruzione di questi difficili anni, che ancora sembra non debbano terminare, ricominceremo con tutta la buona volontà di cui siamo capaci e con l’entusiasmo di un nuovo inizio.
Giuliana
Contributo per osare la Pace
Al soldato caduto
Nessuno, forse, sa più
perché sei sepolto lassù
nel camposanto sperduto
sull’alpe, soldato caduto.
Nessuno sa più chi tu sia,
soldato di fanteria,
coperto di erba e di terra,
vestito del saio di guerra,
l’elmetto sulle ventitré.
Nessuno ricorda perché,
posata la vanga, il badile,
portando a tracolla il fucile,
salivi sull’alpe; salivi,
cantavi e di piombo morivi,
ed altri moriron con te.
Ed ora sei tutto di Dio.
Il sole, la pioggia, l’oblio
t’han tolto anche il nome d’in fronte.
Non sei che una croce sul monte
che dura nei turbini e tace,
custode di gloria e di pace.
Renzo Pezza
23 settembre 1916 - Tonnellate di esplosivo mutilarono la vetta della montagna sulla linea di confine tra Austria e Italia lasciando al suo posto una voragine spaventosa:1210 furono le vittime.
Ogni anno in questo luogo, ora, un prato tra massi sconnessi ove sorge una grande monumento in pietra s’incontrano Austriaci e Italiani in pace per celebrare quei giovani sepolti vivi. La cerimonia molto commovente si conclude con la recita di alcune poesie dei bambini della Scuola elementare e la Santa Messa.
Dal Monte Cimone di Tonezza
YOUNG SOPHIA
Il pensiero dei giovani
«Io ho avuto la felicità di conoscere un filosofo, che fu mio maestro. Nei suoi anni giovanili, egli aveva la gaia vivacità di un giovane, e questa, credo, non lo abbandonò neppure nella tarda vecchiaia. La sua fronte aperta, costruita per il pensiero, era la sede di una imperturbabile serenità e gioia; il discorso più ricco di pensiero fluiva dalle sue labbra; aveva sempre pronto lo scherzo, l’arguzia e l’umorismo, e la sua lezione erudita aveva l’andamento più divertente. […] Egli incoraggiava e costringeva dolcemente a pensare da sé; il dispotismo era estraneo al suo spirito. Quest’uomo, che io nomino con la massima gratitudine e venerazione, è Immanuel Kant: la sua immagine mi sta sempre dinanzi.»
Johann Gottfried Herder
Il SETTECENTO E LA MUSICA/9
di Gianluca Farulla
(La Sapienza Università ex allievo L. M. Chris Cappell College)
Il bello è il simbolo del bene morale.
Pensare ci rende sensibili alle sfumature dei sentimenti e alle possibilità dell’immaginazione.
Immanuel KANT/1 (1724 - 1804)
Nel ‘700 molte le ricerche estetiche nelle indagini acustiche anche in relazione ai costumi della società. Nascono teorie anche contrastanti come quelle di Rousseau, Home, Hume e Sulzer.
Kant è a conoscenza di tutte queste tesi. Nei prossimi articoli mi limiterò a considerare quelle in cui si discute sulla natura della singola nota, del suono corrispondente e dei rapporti fra una molteplicità di note e la singola nota. Per Kant la musica è soprattutto in stretta relazione con la matematica perché sottostà a leggi di ordine e armonia, idea ampliamente diffusa e studiata a quell’epoca come in Leibnitz (vedi art. Litorale N.11). Ma non è la prima volta: il nesso fra musica e proporzioni matematiche appare sin dall’antichità classica: Pitagora e Platone ne sono un esempio.
L’ordine di cui parla Kant è lo stesso ordine di cui parla Euler: si tratta dell’insieme delle proporzioni che costituiscono un brano musicale: proporzioni semplici per renderlo gradevole: l’orecchio è come desideroso di sciogliere quelle astratte proporzioni matematiche, scoprirne l’armonia e le sue leggi sottostanti. (Litorale N. 12).
L’evoluzione dell’estetica musicale kantiana si può ricostruire attraverso La Critica della facoltà di giudizio del 1790.
Nel ‘700 la Corte e il Teatro, sono i due luoghi più importanti per lo svolgimento dell’attività musicale, la musica è considerata un mero intrattenimento o sottofondo di accompagnamento in particolari momenti della giornata dei nobili.Kant negli anni1764/1770) considera l’estetica una «logica della conoscenza inferiore». Infatti la musica occupa una posizione inferiore nel suo sistema delle arti perché si limita a «Giocare con le sensazioni» e, cosa più grave ci distrae dalle riflessioni scientifiche. Alcune testimonianze ci riportano un Kant “poco competente” in fatto musicale anche se egli però, frequenta «talvolta concerti di grandi maestri». Difficile da credere leggendo le sue profonde Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime del 1764:
«Chi si annoia all’ascolto di una bella musica dà forti motivi di supporre che le bellezze delle opere letterarie e il sottile fascino dell’amore avranno poca presa su di lui». Non solo. Ma, la musica è considerata “arte bella” al pari delle altre. Per esempio, riferendosi all’Italia scrive: «Il genio italiano si è distinto soprattutto nella musica, nella pittura, nella scultura e nell’architettura. Tutte queste arti belle [...]».
LA COMPLESSA STORIA
DELLA RUSSIA/11
di Francesco Bonanni
Un aspetto sorprendente della Russia del XVIII secolo, Paese arretrato e con marcate caratteristiche feudali, dove la Servitù della gleba venne abolita solo nel 1861,fu rappresentato dal fatto che venne governata da ben quattro Zarine nel seguente ordine:
Caterina I dal 1725 al 1727
Anna I dal 1730 al 1740
Elisabetta dal 1741 al 1762
Caterina II dal 1762 al 1796
La vita di Caterina I risulta particolarmente avventurosa, quasi da romanzo di appendice.Difatti, nata col nome di Marta Helena Skowronska, era figlia di un contadino lituano. A diciassette anni sposò un Dragone Trombettista svedese e lavorò come domestica presso un Pastore Protestante.
(Nel XVII e XVIII secolo il Dragone era un soldato a cavallo. Il suo nome derivava dall’arma utilizzata: una Carabina a canna corta chiamata “Dragon” a causa del fumo che emetteva al momento dello sparo). Quando i Militari russi occuparono il suo villaggio Caterina fu catturata e quindi costretta a lavorare nella lavanderia dell’Esercito occupante. La sorte volle che poi fosse mandata a servizio presso un grande amico dello Zar,il Principe Mensinov, di cui in breve ne divenne l’amante.
Una volta conosciuta, lo Zar Pietro I se ne invaghì per cui divenne la sua amante.