L’estate cominciava sempre con un tuffo in acqua da uno scoglio: il Fagiolo, il Criccone, il Pagnotta, l’Orlando
IL NOSTRO STRAORDINARIO VIAGGIO NEL TEMPO
La mia pagina social “Lo straordinario viaggio nel tempo”, sta appassionando centinaia di persone, attratte da immagini pubblicate sulla mia pagina facebook. Sto condividendo - praticamente - il mio archivio fotografico con le immagini raccolte e conservate da oltre quarant’anni, molte delle quali sono state già pubblicate sui miei libri: “Come eravamo”, “Nettuno - Una storia fotografica” - “Altri ricordi di Nettuno” - “Nettuno e i nettunesi” - Nettuno e chiandri nettunesi”.
Quest’idea è nata per caso, non avevo la minima idea di impegnarmi a realizzare queste pagine che stanno rinverdendo i ricordi delle persone di una certa età e che stanno appassionando i più giovani, i quali, conoscendo la situazione attuale non immaginavano minimamento di scoprire una città movimentata, personaggi: donne e uomini, ragazzi e ragazze, attivissimi nei loro mestieri e nei passatempi, tanto da definirla: “Una città a misura d’uomo”.
Cominciamo dall’inizio. Io abito in via Romana e - come faccio tutti i giorni, in tutte le ore del giorno - passando davanti la pescheria Norma di Marino e Bruno Treglia, in via Romana, notai l’aiutante-autista della pescheria Claudio Ricci, impegnato a togliere dalla cornice una foto a colori ormai rovinata e scolorita, del banco pieno di pesci di ogni tipo.
Gli dissi. “Io ho questa foto, se vuoi te la mando al telefonino”.
“Magari”, mi rispose entusiasta. Gliela mandai e lui pubblicò la foto sulla sua pagina facebook e scrisse che la foto fa parte della mia collezione e che mi ringraziava per avergliela fornita.
Gli amanti delle foto antiche (e meno antiche), si scatenarono chiedendomi se avevo quella foto o quell’altra. Eravamo in piena estate e pensai di iniziare a raccontare di come da giovani i ragazzi e le ragazze facevano il bagno, ovvero della scogliera e di come ci si iniziava a bagnarsi, in maniera del tutto insolita per i ragazzi di oggi che hanno a disposizione chilometri di spiaggia, ma non hanno uno scoglio - che a noi faceva da trampolino - per godersi il bagno con un tuffo in acqua.
Sotto la marciaronda ne avevamo tre: lo scoglio Pagnotta in direzione del Cavone, lo scoglio Fagiolo in direzione delle finestre della scuola del palazzo Pamphili e lo scoglio Orlando in direzione della Fontana Vecchia (dove a fior d’acqua si potevano ammirare dei pavimenti in ceramica di stanze d’epoca romana, ormai coperti dal cemento della Marina di Nettuno); sotto il castello Sangallo lo scoglio Criccone (anche qui si poteva ammirare il fondo di una peschiera d’epoca romana, ormai sparita sotto la sabbia).
Una delle immagini che proponiamo è stata ripresa dal Cavone, agli inizi del ’70, sotto il balcone di un appartamento del piano superiore. Dagli anni ’90 questo spazio è diventato proprietà privata del proprietario dell’appartamento al livello del Cavone, il quale, proprietario dell’appartamento, ne ha fatto il proprio cortile con affaccio sul mare chiudendolo con un cancello. Altre immagini di cartoline mostrano invece l’insabbiamento delle spiagge, dovuto al prolungamento dei porti di Anzio e Nettuno. Le dighe, che caratterizzavano questo tratto di mare, sotto attualmente ricoperte di sabbia.
Silvano Casaldi