il nostro litorale è soggetto all’erosione sia stagionale sia progressiva
Erosione della costa di Anzio
L’erosione costiera è un fenomeno naturale che si manifesta da sempre sul nostro Pianeta. Il nostro è infatti è un Pianeta vivo, e come tale subisce delle modifiche nel corso del tempo, anche se talvolta lentissime nel loro divenire, legate alla semplice esistenza degli agenti naturali. Per erosione costiera si intende lo spostamento temporaneo di arenile o la rimozione definitiva di arenile e di roccia lungo la costa a seguito dell’azione costante di agenti naturali come il vento, le onde, le correnti marine o oceaniche, il ghiaccio, la pioggia e può essere condizionata anche da eventi atmosferici estremi o da fenomeni naturali estremi come terremoti e tsunami (non nel nostro territorio). Tendenzialmente e psicologicamente siamo portati a credere che l’erosione modifichi per sempre un paesaggio o una spiaggia e quindi la costa, come di fatto avviene nelle erosioni definitive a lungo periodo, ma esiste anche l’erosione stagionale. L’erosione costiera si può infatti suddividere in due classificazioni principali. Può essere reversibile, e quindi temporanea di breve durata, oppure definitiva, spesso con carattere progressivo nel corso del tempo, e quindi di lunga durata. La prima ha carattere stagionale ed è legata principalmente all’azione delle mareggiate invernali, quando la spiaggia viene parzialmente mangiata dal mare. Si tratta di un fenomeno fisiologico, come un respiro, e fisiologicamente la sabbia viene poi riportata dal mare sull’arenile. Nel periodo invernale la spiaggia può diventare più corta o può anche mostrare chiaramente i morsi del mare, come nel caso degli scalini di sabbia. Quando si assiste all’effetto che una grande mareggiata può avere sull’arenile si rimane sorpresi. Andando a passeggiare sulla spiaggia o su ciò che ne resta, dopo una grande mareggiata, ci si imbatte in un muro di sabbia, o meglio in un grande scalino. Il dislivello talvolta è notevole, come è capitato pochi anni fa lungo il litorale, anche dalle parti di Lido dei Pini, e come è capitato successivamente, anche quest’anno a dicembre, anche a Lavinio mare. Ci si domanda come possa poi il mare riportare indietro tutta quella sabbia. Naturalmente ci riesce. Ma quando l’azione delle mareggiate è continuo durante l’inverno, unito anche all’azione delle correnti verso il largo o trasversali, si può creare uno squilibrio nel normale e naturale ripascimento della sabbia sull’arenile. E nel corso del tempo un’azione di erosione progressiva può prendere il posto di quella temporanea. Per accadere ciò devono comunque modificarsi dei fattori naturali. Anche l’azione umana può influire molto negativamente sull’erosione costiera. Difatti, insieme al consumo di suolo, e al dissesto idrogeologico, l’erosione costiera è descritta anche come un effetto della civilizzazione. La costruzione a ridosso delle spiagge e delle coste, l’alterazione dei corsi d’acqua, lo squilibrio naturale delle coste,unitamente all’effetto che può dipendere dal cambiamento climatico, hanno un impatto negativo sulla natura e sulla salute delle coste. Che caratteristica ha la costa di Anzio? La costa di Anzio è prevalentemente sabbiosa come litorale e fondale ma è particolare su tutto il litorale laziale che va dal Circeo a Civitavecchia perché è l’unica costa a presentare in una sua parte anche una caratteristica falesia, ossia un muro di roccia naturale che si erge a picco sul mare con un’altezza massima di circa 18 metri. La falesia stessa è un esempio di costa residua di un territorio che proseguiva nel mare, e che nel corso del tempo ha subito una trasformazione. La presenza della falesia sulla costa deriva dalla conformazione naturale di tutto il territorio di Anzio-Nettuno, che morfologicamente si può considerare un unico territorio naturalmente compreso da ponente da prima della località di Lido dei Gigli al confine con Ardea fino a levante dal fiume Astura. Il territorio di Anzio-Nettuno presenta la caratteristica di essere per una parte lungo una dorsale centrale sopraelevato sul livello del mare, che sale progressivamente dall’entroterra fino a raggiungere il suo massima altezza a Capo d’Anzio. Il territorio presenta anche la caratteristica di avere tutte le fonti di acqua che nascono e muoiono al suo interno e di essere quindi un territorio ricco di acqua. Ciò dipende sia dal fatto che il bacino idrogeologico del territorio è collegato al quello dei Castelli romani ma anche dalla conformazione rialzata del territorio, che di fatto crea delle sacche di riserva idrica. Ciò influisce e spiega anche la notevole presenza di fonti sia all’interno dell’entroterra e del nostro territorio e sia lungo la costa. Quali sono i problemi che affliggono il litorale e l’arenile di Anzio? Cosa è stato fatto finora a tutela della costa? Quali ulteriori soluzioni ci possono essere?
Il nostro litorale, di Anzio-Nettuno, non è immune dall’erosione costiera, sia stagionale e sia progressiva. Non sono mancati nel corso degli anni sia episodi di perdita di arenile e sia crolli di falesia. Anche nei mesi scorsi si sono verificati casi di crollo o zone di eventuale pericolo e sono arrivate foto di un arenile in sofferenza in alcuni parti, come dopo la mareggiata di dicembre. Attualmente la spiaggia del litorale non presenta più alcuno scalino ma risulta in alcuni punti più corta, con la speranza che si riformi naturalmente in previsione dell’estate. In contrasto all’erosione dovuta al moto ondoso alcuni anni fa in località Marechiaro sono stati posizionate delle barriere di massi in mare. Per erosione costiera di Anzio si intende anche il crollo della falesia, che talvolta avviene anche a danno di alcuni punti sotto la Villa Repubblicana di Nerone. Anche se si può trattare di un fenomeno naturale, progressivo e costante, il crollo graduale di falesia può essere aggravato dall’incuria umana e dal non mettere in atto le corrette precauzioni a tutela dell’ambiente, in questo caso della costa. Anche un errato governo e quindi scolo delle acque piovane può avere certamente un impatto negativo, su qualunque tipo di costa. Per preservare un litorale bisogna certamente agire sia dal mare e sia da terra. Esistono anche sistemi innovativi naturali di contenimento che potrebbero essere presi in studio per verificare se possono fornire una soluzione anche se temporanea per alcuni piccoli tratti di costa a ridosso di abitazioni e stabilimenti. Per inciso bisogna dire che i problemi che affliggono le coste italiane sono anche legati spesso all’inquinamento, sia quello che viene da terra e sia quello che viene da mare. Cosa si può fare in più rispetto a quanto già si sta facendo a tutela del litorale? Anzio ha una costa che si sviluppa per circa 17 kilometri e costituisce un importante bacino turistico e commerciale per la città che, oltre ad essere una città di storia di cultura e di reperti archeologici, basa il proprio turismo sulla balneazione, essendo una città balneare in quanto costiera. Preservare il litorale e la spiaggia è molto importante per il territorio, ed oltre ad avere la motivazione di carattere naturale e biologico come bene naturale, ha anche un importante valore economico.
Angela Ambrosi