Presso l’Ufficio del Turista la distribuzione gratuita
Calendario culturale
Nuove fotografie di ineguagliabile bellezza, scattate dai droni, immagini delle meraviglie subacquee di Anzio, la storia, la cultura, le tradizioni del territorio e due imperdibili ricette, messe nero su bianco dal Ristorante Turcotto, con la pluripremiata Minestra dei Pescatori De.C.O. con gli sgavaglioni e con gli Spaghetti alici di Anzio e pecorino. Tutto questo e molto altro è ANZIO MMXXII, il nuovo Calendario Culturale della Città di Anzio, dal 13 gennaio in distribuzione gratuita all’Ufficio del Turista, in Piazza Pia, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, promosso dal Sindaco, Candido De Angelis e dall’Assessore alla Scuola e Cultura, Laura Nolfi, realizzato dall’Ufficio Promozione Territoriale e Comunicazione Istituzionale dell’Ente, in collaborazione amichevole di diversi fotoreporter del territorio (Giuseppe Mercuri, Giovanni Iannozzi, Alessandro Sepe, Maria Teresa Barone, Claudio Savioli). Il progetto grafico è stato realizzato dallo Studio Creativo Giovanni Iannozzi e la stampa dalla storica Tipografia Marina.
“Dopo il positivo riscontro delle prime due edizioni, - scrive il Sindaco, Candido De Angelis, nella presentazione dell’iniziativa editoriale - anche nel 2022 prosegue il progetto del Calendario Culturale della Città di Anzio, nato per promuovere la storia, il patrimonio archeologico e naturalistico, le antiche tradizioni, le importanti rassegne culturali, il nostro pescato e la nostra eccellente cucina marinara, riconosciuta a livello internazionale. Il nuovo anno, grazie alla scienza ed alla ricerca, auspichiamo essere quello della definitiva rinascita, con l’Amministrazione Comunale impegnata a raggiungere tutti gli ambiziosi obiettivi, contenuti nel nuovo Bilancio di previsione, per una migliore qualità della vita e per lo sviluppo del nostro territorio. Ringrazio, per il positivo contributo, i fotografi e tutti coloro che hanno collaborato al progetto promosso ed ottimamente coordinato dall’Ente. Auguro a tutti un 2022 all’insegna della salute e della serenità, con la consapevolezza che torneremo a condividere tutte le bellezze e le eccellenze della nostra amatissima Anzio”.
Per la prima volta, nella pagina dedicata al mese di ottobre, il Ristorante Turcotto ha svelato tutti i segreti e la ricetta dettagliata, passo per passo, per preparare la rinomata minestra dei pescatori anziati, che ha ottenuto l’ambito riconoscimento del marchio di Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.). Il mese di aprile, invece, con un esclusivo servizio fotografico, è stato dedicato agli Spaghetti con le alici di Anzio e pecorino.
“Quanto è bello condividere con tutti Voi, sulla terza edizione del Calendario 2022, - scrive l’Assessore alla Scuola e Cultura, Laura Nolfi - le meraviglie della nostra amata Città e le emozionanti immagini di alcuni importanti eventi culturali del 2021, come il Convegno Internazionale Dante Pater, Anzio Film Fest al Parco del Vallo Latino Volsco, Occidente al Parco della Villa di Nerone e le opere d’arte della rassegna Shingle, con tanti giovani protagonisti, magistralmente guidati da Andrea Mingiacchi, in Piazzale Marinai d’Italia.
La valorizzazione del Parco del Vallo Latino Volsco, che affonda le sue radici in tremila anni di storia, frequentatissimo dai cittadini e dai turisti, ben gestito dal Comitato Santa Teresa, è un obiettivo raggiunto, con innumerevoli iniziative di alto spessore culturale, che ci accompagneranno anche per il 2022. E poi la pagina dedicata allo Sbarco, al nostro Santo Patrono, al Museo Civico Archeologico ed alla nostra insuperabile cucina marinara, con le - opere d’arte - create dal Turcotto, il più antico ristorante di Anzio, che ringrazio per la collaborazione e per aver messo nero su bianco tutti i segreti della pluripremiata Minestra dei Pescatori Anziati. Ogni mese, quindi, è un viaggio evocativo nel nostro patrimonio culturale, un percorso della memoria storica, alla scoperta dei colori, dei profumi, dei sapori e delle tante eccellenze del nostro territorio”.
ANZIO MMXXII, per sfogliarlo online: https://www.flipsnack.com/studioian/calendario-anzio-2022.html
Comune di Anzio
La struttura sanitaria pubblica è stata messa in crisi alla prova del Covid
Grave carenze della medicina di base
Dovremo abituarci a convivere col Covid, con le sue evoluzioni e le sue varianti; dovremo riadattare le nostre abitudini al nuovo regime di cautela e di protezione e dovremo dividere la storia moderna in due periodi diversi: quello prima e quello dopo il Covid. Ma quello che era considerato uno dei migliori ed inclusivi sistemi sanitari del mondo ha messo in evidenza tutte le sue crepe e la “lesson learned” dovrà essere oggetto di riflessione per i legislatori che verranno, per rimuovere tutte quelle incongruenze che il sistema, alla dura prova di un’emergenza disastrosa, ha messo in evidenza a partire dalla poco chiara e poco efficace suddivisione delle competenze tra le Regioni ed i Governo centrale.
A parte le gravissime ed imprescindibili responsabilità, con evidente carattere delinquenziale, dovute alla presenza di un piano pandemico aggiornato solo nella data di emissione ma non nei contenuti, il sistema ha evidenziato le forti e già note diversità dell’assistenza sanitaria fra nord e sud con le regioni settentrionali che hanno messo in evidenza il loro punto di forza che è quello dell’eccellenza ospedaliera. Un’eccellenza indiscutibile disegnata, però, piu per fa fronte ad un’assistenza altamente specializzata che per sostenere l’urto di una pandemia con una casistica di interventi caratterizzata da numeri eccezionali e diversificati livelli patologici. Sta di fatto che la parte piu tecnologicamente avanzata del Paese ha contribuito col maggior numero di decessi. L’universalità, l’uguaglianza e l’equità del sistema, sancite con la legge istitutiva n 833 del 1978, trovano però la loro piu genuina e capillare attuazione nell’assistenza diretta e cioè di quello che chiamiamo del medico di base o di famiglia che è e resta il più immediato interlocutore del cittadino. Se dobbiamo fare un bilancio riferito al periodo trascorso dell’era Covid dobbiamo ammettere che la rete dell’assistenza di base non ha funzionato come avrebbe potuto e ciò non solo durante l’incapace attività organizzativa del Commissario Arcuri, ma anche in presenza di un ambiente molto più efficace ed aperto come quello generato dal nuovo Commissario Figliuolo. Non dobbiamo dimenticare che il Medico di assistenza primaria è responsabile di fornire ogni cura necessaria al proprio assistito e di coordinare la sua vita sanitaria e psicologica e che, in tempo di pandemia, resta il primo ed il piu immediato interlocutore del contagiato. Si sono ipotizzati, nel periodo trascorso, accordi di collaborazione sostanziale fra i circa 42.000 medici di base ed il sistema creato per combattere il Covid, ma in concreto le circolari ministeriali hanno avuto, suo territorio, un’attuazione molto diversificata come diversificata è l’organizzazione che ogni medico di base mette a disposizione per assolvere all’incarico di “public servant”.
Non vorrei essere frainteso , non mi riferisco essenzialmente alle carenze professionali della categoria dei medici di base, che hanno lasciato oltre 140 vite sul fronte della pandemia, ma alle carenze del sistema ed alla disomogeneità della risposta in emergenza. I differenti livelli degli assetti logistici ed organizzativi dei vari studi che i medici di base hanno allestito sono e sono stati una delle ragioni per cui i medici di base non somministrano il vaccino anticovid in modo generalizzato e del fatto che l’adeguamento della risposta all’emergenza non è stata sempre adeguata. Ho avuto modo di seguire alcuni casi di conoscenti colpiti dalla variante Omicron che mi testimoniano reazioni del tutto diversificate; con medici che ti vengono a visitare in casa e con altri che non sanno come rispondere a richieste lecite e che si rivelano del tutto approssimativi nel decidere cosa prescrivere come trattamento domestico, che è e che sarà sempre piu essenziale nel futuro di questa brutta storia pandemica. La reazione generalizzata che la medicina di base ha potuto produrre nell’emergenza pandemica è stata inadeguata, con medici spesso irraggiungibili, con risposte troppo spesso approssimative e con una scarsissima chiarezza di competenze e responsabilità; con contagiati senza informazioni e senza istruzioni che, qualche volta, sono lasciati nel panico e costretti a rivolgersi ad un altro medico per poter avere un supporto adeguato. Appare evidente che il livello di assistenza che un paziente riceve varia molto ed è troppo legata all’iniziativa del medico e all’interpretazione che il medico da del proprio ruolo. Ne ho parlato con un paio di Medici che operano nel SSN e non hanno avuto difficoltà ad ammettere che il ruolo dei medici di base poteva e può essere meglio valorizzato in questa occasione di emergenza. Vedere una lunga fila di persone, lasciate fuori a zero gradi e sotto la pioggia in attesa di poter entrare nello studio del proprio medico, appare come il paradosso per cui se un paziente va dal medico per curare un raffreddore corre il rischio di uscirne con una polmonite. La risposta che la medicina di base ha dato alla Pandemia non è stata adeguata innanzi tutto per ragioni organizzative e logistiche e poi per motivi normativi ed è da qui che bisognerà ripartire nel ristrutturare un servizio essenziale che era e resta un fiore all’occhiello del nostro sistema sanitario.
Sergio Franchi