ANZIO: in arrivo 10 milioni di euro di finanziamenti pubblici per la città
Nuove opere pubbliche
L’Amministrazione De Angelis al lavoro per le nuove opere pubbliche della Città di Anzio: in arrivo circa 10 milioni di euro di finanziamenti pubblici.
Il Sindaco De Angelis: “Si aggiungono agli 8 milioni per il recupero del Paradiso sul Mare ed agli oltre 25 milioni di euro stanziati nel Bilancio di Previsione 2022-2024, approvato dai Consiglieri Comunali della maggioranza”.
Il Vicesindaco Fontana: “Siamo stati eletti per questo, per dare risposte concrete alle aspettative dei nostri concittadini”.
La riqualificazione di Piazza Roma (690.000), il completamento del recupero dell’edificio storico dell’ex Pretura in Via Aldobrandini (1.097.000), il secondo step dei lavori al Palazzetto dello Sport (945.000), la riqualificazione dell’area pubblica al quartiere Zodiaco e delle strutture sportive (1.025.000), la nuova pista ciclabile da Lavinio Mare a Lido dei Pini (2.620.000), il recupero dell’edificio comunale al quartiere Falasche lungo la Nettunense (930.000) e delle aree verdi ad Anzio 2 con relativa videosorveglianza (665.000), la valorizzazione dell’area archeologica nei pressi di Via Bengasi, con la demolizione dei fabbricati abusivi e la creazione di orti sociali (855.800), la realizzazione dei marciapiedi, dell’arredo urbano, della pubblica illuminazione e di moderni sistemi per la videosorveglianza lungo lo Stradone del Sandalo al quartiere Sacida (775.000), al quartiere Marconi e ad Anzio Colonia (388.500).
Sono questi i progetti dell’Amministrazione Comunale di Anzio, predisposti dall’Ufficio Tecnico dell’Ente, insieme al Sindaco, Candido De Angelis ed al Vicesindaco con delega ai lavori pubblici, Danilo Fontana, che ha seguito e coordinato l’intero iter per “portare ad Anzio” circa 10 milioni di euro di finanziamenti dello Stato, con i progetti di rigenerazione urbana.
“A questi finanziamenti – afferma il Sindaco, Candido De Angelis - si aggiungono gli 8 milioni di euro per il recupero del Paradiso sul Mare, i 500.000 euro per la riforestazione delle aree verdi, i 700.000 euro per la nuova pista di atletica, i circa 5 milioni di euro ottenuti per le opere di regimentazione delle acque e soprattutto gli oltre 25 milioni di euro stanziati nel Bilancio di Previsione 2022-2024, approvato dai Consiglieri Comunali della maggioranza, con investimenti in bilancio, per il solo 2022, che superano i 9 milioni di euro, destinati alle strade comunali, agli edifici scolastici, alle opere di urbanizzazione ed igienico sanitarie, con numerosi interventi di riqualificazione nei quartieri del territorio. Per la Giunta e per i Consiglieri Comunali della maggioranza di governo, che ringrazio per il grande lavoro svolto, sarà un anno e mezzo di intenso lavoro, - conclude il Sindaco De Angelis - reso possibile dalla tempestiva ed ormai consueta approvazione del Bilancio previsionale e dalla capacità di programmazione di questa Amministrazione”.
In silenzio, con la consueta umiltà, lontano dai riflettori, ma sempre con la massima determinazione, il Vicesindaco, Danilo Fontana, ha lavorato alla programmazione del coraggioso piano delle nuove opere pubbliche, che risulterà fondamentale per lo sviluppo del territorio: “Siamo stati eletti per questo, – afferma il Vicesindaco Fontana – per cambiare in meglio la nostra Città e soprattutto per dare risposte concrete alle legittime aspettative dei nostri concittadini. I finanziamenti che cominciano ad arrivare, gli innumerevoli interventi completati, il consistente piano triennale delle nuove opere pubbliche, il Bilancio 2022-2024 approvato lo scorso anno, che conferma la capacità di cassa dell’Ente, la possibilità di contrarre - debito buono - per investimenti utili alle persone ed il rigoroso rispetto di tutte le obbligazioni e di tutte le scadenze, sono il frutto del lavoro degli Uffici, di questa maggioranza e dello straordinario impegno del nostro Sindaco per la Città di Anzio”.
Comune di Anzio
Reddito di cittadinanza
Dopo oltre due anni dalla legge sul Reddito di Cittadinanza il Comune di Anzio non ha attivato nessun PUC, ovvero i progetti di lavoro utili alla collettività che i percettori del RdC devono svolgere obbligatoriamente per i comuni. Oltre due anni per mettere solo sulla carta una sessantina di posizioni, ma che ad oggi non hanno visto nessuno chiamato a svolgere le attività.
Con la legge di bilancio 2021 sono cambiate alcune disposizioni in materia di RdC, ossia è stato introdotto l’obbligo (non più la facoltà quindi) per i Comuni di impiegare nei lavori socialmente utili almeno un terzo dei beneficiari del RdC residenti. L’amministrazione anziate è quindi in fortissimo ritardo, oltretutto tra i nuovi obblighi dell’ente ci sarà anche quello di effettuare controlli a campione sui requisiti per il RDC sia al momento della domanda sia dopo l’erogazione. Il comune che, attraverso un responsabile, non eserciterà il potere di controllo sui dati anagrafici e non attiverà i PUC potrà rispondere di danno erariale. Ma soprattutto si sta privando la collettività di una importante risorsa di capitale umano.
A questo punto non è piu possibile nascondersi dietro la solita giustificazione di carenza del personale anche perché la la normativa sul RdC ha previsto fondi specifici per l’assunzione nei servizi sociali di personale da adibire a questo scopo. Pertanto ho chiesto al Presidente della Commissione Sociale la convocazione di una commissione dedicata all’audizione dei responsabili dei PUC e fare il punto della situazione al piu presto
Per quelli che ancora si ostinano a divulgare la storiella dei percettori del RdC sul divano, ricordo che nel 2021 sono state sostenute oltre un milione e mezzo di famiglie, per un totale di 3790000 persone, con un importo medio di 577,33 euro per il RdC e di 279,53 euro per la pensione di cittadinanza.
Cifre quasi sempre riferite all’intero nucleo familiare.
( dati del Ministero del Lavoro)
Rita Pollastrini
M5S Anzio
Una domanda a cui il Comune non da una risposta definitiva
Le strade contese
La societa 2i Rete Gas ha da tempo dato il via ad una politica di ampliamento delle rete di distribuzione del gas metano con incentivi e facilitazioni, tanto che è si susseguono ovunque lavori per la costruzione di nuovi tratti di metanodotto. Ne ho esperienza diretta per aver personalmente richiesto, a Lavinio, l’allaccio alla mia abitazione ed a quella di altri 18 utenti. Fatto che ha comportato la realizzazione di circa 400 metri di nuova linea di distribuzione. I lavori hanno avuto inizio con forte ritardo dovuto, oltre che alla grossa mole di progetti in programma, anche al fatto, secondo le affermazioni della ditta, che il Comune di Anzio ha ritardato il rilascio dell’autorizzazione. Non so se ciò sia vero ma una cosa è certa e verificata: l’ufficio tecnico del Comune di Anzio ha rilasciato l’autorizzazione ai primi del mese di luglio. Poi, a fine anno i lavori hanno avuto inizio e, purtroppo, l’escavatore della ditta esecutrice, ha tranciato un cavo telefonico che la società Sielte ha riparato non prima di aver chiesto, così mi è stato detto dal mio provider telefonico, il permesso al Comune per fare lo scavo necessario. Un permesso al Comune ho dovuto chiedere anche io, che risiedo a Lavinio mare quando, tempo fa, ho inteso utilizzare le facilitazioni previste dal “piano casa” per ampliare la mia unità immobiliare. In quell’occasione dovetti allegare al progetto, inviato al Comune, la ricevuta che attestava il mio versamento degli oneri di urbanizzazione (legge 10/1977, detta legge Bucalossi) e cioè il contributo dovuto per l’incremento di carico urbanistico che il pur modesto ampliamento della mia abitazione generava sul territorio. Quindi chi vuole costruire o ampliare una costruzione ha l’obbligo di versare un congruo contributo all’Amministrazione Comunale relativo alle opere di urbanizzazione di cui fanno parte le strade, gli spazi pubblici, le fognature ecc. Considerando che la mia unità immobiliare è ubicata nell’ambito dell’area del Consorzio di Lavinio, a cui verso puntualmente ogni anno una quota per eseguire i lavori relativi, in parte, alle stesse opere; considerando che il Consorzio di Lavinio (e quindi anche il sottoscritto) è proprietario di quelle strade, di quegli spazi pubblici e di quelle fognature, perchè io debbo versare un contributo per il maggior carico urbanistico al Comune di Anzio e non debbo versarlo al Consorzio di Lavinio? Se le strade, che ricadono in ambito consortile, sono di proprietà del Consorzio e quindi anche di mia proprietà, perchè la ditta 2i Rete Gas chiede al Comune di Anzio ed il Comune lo concede (in ritardo) il permesso a fare uno scavo su una strada che è “privata” e cioè di un consorzio? Perchè la Sielte chiede al Comune di Anzio il permesso per fare uno scavo su una strada che appartiene al Consorzio di Lavinio? Possono sembrare domande retoriche ma non lo sono o almeno non vogliono esserlo. Sono domande a cui, però, il Comune di Anzio deve dare una risposta chiara e definitiva. Può incomprensibilmente procrastinarla, ma alla fine dovrà chiarire perchè controlla attività ed esige tributi relativi a competenze altrui. Il Comune di Anzio deve prendere una posizione e chiarire come stanno le cose. Negli anni si è creata una confusione di responsabilità che ha generato situazioni aberranti e uno scontento generalizzato. Richieste di chiarimento di gruppi di cittadini vengono ignorate. Azioni legali vengono attivate nei confronti di coloro che intendono avvalersi del diritto di sapere; forse con l’intento di metterli a tacere. Coloro che sono stati oggetto di tali azioni sono in attesa, però, di conoscere l’esito di quanto la Dirigenza del Consorzio ha inteso intraprendere, a spese dei consorziati, nei loro confronti; con la tranquillità degli intellettualmente onesti, ma con la consapevolezza di chi ne chiederà ragione agli autori, ove esse si riveleranno prive di consistenza.
Sergio Franchi