Il Pontino Aprilia • 5/2019
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ANNO XXX - N° 5 - 8/22 MARZO 2019 Cronaca di Aprilia IL PONTINO APRILIA Pag. 7
Sembra passata un’intera stagio-
ne, quando invece non sono tra-
scorsi neanche quindici giorni.
Appena due settimane fa si discu-
teva del sempre meno nascosto
spostamento della coalizione civi-
ca verso destra e soprattutto del
sindaco Antonio Terra verso la
Lega, che attualmente è l’indi-
scusso primo partito in Italia,
stando a tutti i sondaggi. Poi, gli
eventi hanno preso un’accelera-
zione tale che, in questo breve ar-
co di tempo abbiamo assistito alla
proposta da parte della Lega al
sindaco di Aprilia di una candida-
tura “blindata” alle elezioni Euro-
pee, al tentennamento del primo
cittadino conclusosi di fatto con
la sua rinuncia a correre verso
l’Europarlamento. Tutto in quin-
dici giorni.
Una rinuncia che si desume non
formalmente, ma per vie traverse,
ovvero dall’ufficializzazione della
candidatura del sindaco di Terra-
cina Nicola Procaccini. Evidente-
mente, sarà lui il candidato “for-
te” destinato a raccogliere i con-
sensi del centrodestra di tutta l’a-
rea pontina in un’elezione, quella
europea, in cui i candidati devono
confrontarsi nell’ambito di una
circoscrizione che va dal Tirreno
all’Adriatico (la circoscrizione
dell’Italia centrale comprende il
Lazio, la Toscana, l’Umbria e le
Marche) e con una popolazione di
circa 11 milioni di abitanti.
Se Antonio Terra ha ricevuto una
proposta che non si può rifiutare,
ma che ha rifiutato lo stesso, avrà
avuto i suoi buoni motivi. E pro-
viamo ad immaginare quali siano.
Di sicuro, il sindaco che al ballot-
taggio ha avuto la meglio sul can-
didato di centrodestra Domenico
Vulcano ponendosi quale alterna-
tiva civica ma di centrosinistra,
immediatamente dopo il voto ha
osservato il progressivo calo nei
sondaggi del Pd e la repentina
crescita della Lega, quindi ha
concentrato i suoi contatti più sul
referente leghista pontino, il sot-
tosegretario Claudio Durigon, raf-
freddando i rapporti con i fuoriu-
sciti “democrat” che hanno alle-
stito in fretta e furia la sesta lista
della sua coalizione civica (ap-
punto, la lista Terra). E questa è
l’ennesima dimostrazione della
ineguagliata abilità politica del-
l’attuale capo dell’amministrazio-
ne comunale.
Ma ora Antonio Terra sa che
l’ambizione di un posto da depu-
tato europeo, come coronamento
di una carriera politica cittadina
di alto profilo (assessore all’urba-
nistica a 39 anni, vicesindaco a 47
e poi sindaco a 49), farebbe emer-
gere qualche malumore di troppo
che fin qui è riuscito a tenere sot-
to coperta. E per questo avrebbe
rinunciato a correre alle Europee:
una sua elezione a Bruxelles lo
avrebbe costretto alle dimissioni
dopo appena un anno dalle Am-
ministrative, una scelta che non
sarebbe stata capita da tutti i part-
ner della maggioranza.
Se, quindi, si intravede ancora
una volta la prudenza e l’intelli-
genza politica di Antonio Terra,
parallelamente si scorge la fine di
questa coalizione civica e l’inizio
dei lavori per la ricollocazione di
tutti i suoi componenti (molti dei
quali politici di professione) in
squadre che ambiranno a gover-
nare in futuro ma che ora non esi-
stono se non nelle vaghe idee di
qualche stratega.
Ragion per cui Antonio Terra an-
cora non può andare a dire ai suoi
che sta per dimettersi da sindaco e
sta mandando tutti a casa per fare
il deputato europeo. Un gesto si-
mile gli costerebbe i consensi
elettorali di cui necessiterebbe per
garantirsi lo scranno in Europa.
Purtroppo il treno per Bruxelles
sta passando troppo presto rispet-
to almeno alla metà del mandato
elettorale, e il sindaco non può sa-
lirci.
Ma allora perché su quel treno in
corsa è salito il sindaco di Terra-
cina Nicola Procaccini? È eviden-
te che nel paese del sud-pontino
la situazione politica della mag-
gioranza è meno caotica e la
squadra oggi al governo è a tenuta
stagno, rispetto a quella apriliana
che fa acqua. Se Procaccini sarà
l’uomo forte del centrodestra ad
assicurarsi la vittoria elettorale,
dovrà sì dimettersi, ma la squadra
che lo ha sostenuto tale resterà
per ripresentarsi ancora coesa e
addirittura rafforzata.
Ad Aprilia le forze centrifughe
che agitano la coalizione civica
dicono l’esatto contrario. Anzi, se
la Lega ha offerto la candidatura
blindata al sindaco di Aprilia, è
probabile che dall’effetto domino
pensava di guadagnare una facile
vittoria elettorale alle Ammini-
strative, forte già del grosso risul-
tato del 2018 (il primo partito a
sostegno di Domenico Vulcano) e
desiderosa di rafforzarsi grazie al-
le alleanze future con l’attuale vi-
cesindaco Lanfranco Principi e il
suo gruppo, comprensivo anche
del capo di gabinetto Eva Torselli.
Ma in tutto questo, l’area di cen-
trosinistra cosa fa? Possibile che
il futuro amministrativo di Aprilia
sia già scritto e dica solo “centro-
destra”?
Anche qui le riflessioni da fare
sono tante. Alla vigilia del ballot-
taggio, Antonio Terra è riuscito a
porsi come civico alternativo alla
destra, anzi unico baluardo contro
l’ondata sovranista, e addirittura a
suo sostegno è arrivato un mani-
festo sottoscritto da quaranta in-
tellettuali della sinistra apriliana.
Chissà se oggi le stesse persone
firmerebbero lo stesso manifesto,
data la deriva immediata dell’am-
ministrazione verso altre sponde.
Quanto agli alleati della coalizio-
ne civica più di sinistra, dopo un
inizio fortemente dinamico, sem-
bra arrivata la fase della contra-
zione (tanto è vero che l’autocan-
didatura in Consiglio Provinciale
del capogruppo della “lista Terra”
Omar Ruberti ha fatto storcere il
naso agli alleati).
E poi c’è la sinistra vera, cioè
quella che ha sostenuto Giorgio
Giusfredi candidato sindaco l’an-
no scorso. Si è spaccata subito
dopo le elezioni, con il Pd ridotto
ai margini e rappresentato da un
solo consigliere, Vincenzo Gio-
vannini, uomo forte a Latina a so-
stegno della mozione Martina al
congresso nazionale. Anche qui
c’è molto da lavorare per costrui-
re una proposta credibile.
Diego Croma
In vista del rinnovo del Parlamento di Strasburgo sono iniziate le trattative per le candidature eccellenti, sopratutto nel centrodestra
Mosse preelettorali per le Europee
Antonio Terra Nicola Procaccini
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