Finalmente Aprilia ha approvato il regolamento in ottemperanza della legge n.10/2013
Un albero per ogni nuovo nato
L’amministrazione si prodiga finalmente per dotare la città di un regolamento che renda effettiva l’applicazione della legge del 1992, che impone per i Comuni sopra i 15 mila abitanti di porre a dimora un albero per ogni nuovo bambino nato. Europa Verde Aprilia ha la volontà di valorizzare e incrementare il patrimonio arboreo della città “Esprimiamo la nostra felicità – si legge in una nota stampa diramata da Europa Verde Aprilia - per l’intenzione di riprendere il progetto “Un albero, un bambino” nella nostra Città. Un progetto ed un’idea che partono da lontano, dagli anni ‘90, e arrivano ad Aprilia anche grazie all’intuizione di Vincenzo Castrillo, nostro dirigente locale, all’epoca assessore comunale ai Parchi e Giardini, e del gruppo dei Verdi apriliani di allora. Poi, per molti anni, questo programma è stato abbandonato, anche se, da più parti, è emersa l’intenzione di ripristinarlo. Europa Verde Aprilia più volte, negli anni, ha sollecitato la ripresa di questo progetto con comunicati stampa, proposte e, da ultimo, con una raccolta firme che ha visto molti cittadini partecipare ed esprimere il proprio entusiasmo. In un’epoca nella quale si torna con forza a parlare di verde pubblico, di benessere, di transizione ecologica, anche questi piccoli e importanti progetti devono essere realizzati, sostenuti con forza e sviluppati e ampliati nel tempo”.
Giovedì scorso infatti la nuova bozza di regolamento per la posa a dimora di un albero per ogni bambino nato o adottato ad Aprilia è passato al vaglio della commissione ambiente, che ha analizzato la proposta presentata dall’assessore Monica Laurenzi. Negli anni passati, a onor del vero, il Consiglio comunale aveva approvato la mozione presentata dalla consigliera Carmen Porcelli, volta proprio a correggere la mancata applicazione della norma. Malgrado il consenso unanime, fino ad oggi la misura è rimasta inapplicata.
L’adozione del regolamento che nel rispetto della legge nazionale del 1992, prevede la messa a dimora di un albero per ogni nuovo bambino nato o adottato nel comune di Aprilia, alterna soddisfazione per l’approvazione ma anche malcontento per i ritardi. Tra le voci critiche, anche quella degli attivisti dei Grillini Apriliani e Cittadini Pentastellati, che guardano positivamente al provvedimento ma non alle tempistiche necessarie per l’adozione.
“Con un ritardo di oltre otto anni dall’approvazione della legge n.10 del 14 gennaio 2013 e di quasi trenta rispetto alla legge n.113 del 29 gennaio 1992 avente come oggetto, finalmente la parte ecologista delle civiche legate al Sindaco Terra sono riuscite ad ottenere l’ottemperanza ad una legge dello Stato in favore dell’ambiente e del territorio.
Oltre l’aspetto coreografico di legare un albero ad un nuovo nato o adottato in Aprilia, lo scopo principale di incrementare il patrimonio arboreo di Aprilia risulta ormai una necessità. La situazione del verde pubblico e attrezzato deve essere monitorata annualmente, così come le quantità minime di spazi pubblici riservati ad attività collettive, così come gli spazi a parcheggi. Da tali monitoraggi, ne siamo convinti, usciranno delle situazioni estremamente imbarazzanti per le “civiche ecologiste”, alle quali possiamo preannunciare che le norme di cui al decreto ministeriale n. 1444 del 1968 sugli standard urbanistici, nelle zone industriali di Aprilia sono quasi completamente inapplicate”.
Francesca Cavallin
I cittadini della borgata chiedono servizi e rispetto
Degrado a Casalazzara
Da anni che i residenti della via Casalazzara chiedono l’ultimazione dei punti luce lungo la stessa via, una via che dà il nome al quartiere di Casalazzara, intorno al 1600 dove in queste terre regnavano il popolo dei Rutuli e in fondo alla via esisteva un lazzaretto dove prima di entrare ad Ardea si doveva fare la quarantena, per le varie malattie e infezioni che in quel periodo esistevano, da questo lazzaretto, detto anche casa di Lazzaro prende il nome il quartiere di Casalazzara.
A parte la parte storica non vogliamo passare avanti a nessuno, anzi se è per questo ci sono passati avanti in molti, essendo una via in cui ci sono le scuole credo che dovrebbe essere una via controllata e messa in un una situazione di sicurezza.
Durante il calar del sole essendo la via in assenza di illuminazione per di più in aperta campagna diventa alla portata di spacciatori e di chi consuma stupefacenti, oltretutto è diventata un deposito di rifiuti ed un luogo intimo per incontri tra coppiette dove trovano il loro momento di tranquillità senza disturbo lasciando anche i loro rifiuti.
Tutto è documentato da tempo con foto e ripetuto più volte nei vari incontri con l’amministrazione comunale.
Vorrei vedere le altre scuole vivere in una situazione del genere, Arrivare alla mattina a scuola e trovare rifiuti e siringhe a terra, dove i genitori e bambini devono riuscire a destreggiarsi in mezzo a una situazione vergognosa e imbarazzante, non mi si venga a dire che il quartiere di Casalazzara è rispettato e ben visto.
Non ci sentiamo cittadini di serie B, pretendiamo rispetto a chi per anni ha sempre pagato le tasse senza avere i servizi e con serietà è stata sempre in silenzio.
Ora basta con le promesse da marinaio, vogliamo rispetto per le famiglie che risiedono in questa via e rispetto pe i genitori che accompagnando i loro figli a scuola devono affrontare questi disaggi vergognosi. Siamo persone che vivono con le proprie famiglie in questa via storica ma la cosa imbarazzante e che non si riesce a fare una passeggiata in tranquillità lungo la via con la propria famiglia.
Penso che sarebbe deprimente per chi decide di candidarsi ed essere eletto per servire una città solo per usufruire del gettone di presenza e sarebbe deprimente anche per una città come Aprilia.
I residenti di via Casalazzara