Ad Aprilia arriveranno 15 milioni per i progetti presentati. A favore anchem la lista Piazza Civica il cui assessore Omar Ruberti aveva predisposto tutto
Il Consiglio approva i piani del Pinqua
Tra le perplessità di una parte della maggioranza e le critiche dell’opposizione, passa con 17 voti a favore, 3 contrari (Boi, La Pegna e Renzi) e tre astenuti (Vucano, Zingaretti e Giusfredi), il punto relativo ai piani del Pinqua, che nei prossimi otto mesi dovranno trovare concretezza per sperare di concludere tutte le opere previste entro la fine del 2026. Il Consiglio comunale del 13 gennaio scorso però, incentrato su punti legati all’urbanistica, ha riaperto una ferita non ancora sanata, vista la recente crisi che ha portato all’allontanamento della lista Piazza Civica dalla maggioranza e alla revoca delle deleghe attribuite ai due assessori tra i quali appunto l’ex assessore all’urbanistica Omar Ruberti. Se l’opposizione intravede un cambio di passo proprio dopo la cacciata dell’assessore sui piani Pinqua che continuano a calamitare dubbi e perplessità sia per aspetti progettuali – come la demolizione dello stadio – sia per la compartecipazione tra pubblico e privato nei vari piani, non sono mancate schermaglie tra il Sindaco e la ex lista di maggioranza, che ha scelto comunque di votare il punto legato al bando Pinqua, seguito dall’ex assessore di riferimento.
“Più volte in commissione – ha esordito il consigliere di opposizione Roberto Boi – avevamo chiesto di separare i progetto perché alcuni possono essere approvati subito, altri alimentano forti dubbi e prima di votare il punto avevamo chiesto alla presidente della commissione Vittoriano una analisi costi – benefici per continuare la discussione in commissione. Presumo che questa accelerata sia dovuta ad un fattore politico, ossia il ritiro delle deleghe di competenza all’assessore all’urbanistica.
Nello specifico, non abbiamo nulla in contrario sul progetto del Tulipano, ma siamo contrari sia alla demolizione dello stadio, sia allo spostamento dello stesso, un servizio a carattere generale, sulla 167 dove un piano era già stato presentato con una convenzione non rispettata ma soprattutto non possiamo non contestare il piano che riguarda la ex Freddindustria, operazione che non può essere a nostro avviso portata a termine per ragioni tecniche e per non minare la vivibilità della zona”. E’ stato proprio il riferimento di Boi alla crisi di maggioranza a riaccendere il dibattito su un tasto ancora dolente.
“Ho compreso poco di alcuni interventi – ha dichiarato il Primo Cittadino – ma non c’è stata alcuna accelerazione di natura politica su questa vicenda. Semplicemente è nostra intenzione non perdere il finanziamento e per farlo dovremo rispettare i tempi.
Non permetteremo che questi progetti siano delle incompiute su modello della Salerno Reggio Calabria. I prossimi cinque anni saranno cruciali. Perdere tempo vorrebbe dire perdere opportunità a vantaggio dei comuni limitrofi. Bisogna avere coraggio di andare avanti”.
Parole che hanno acceso Piazza Civica, visto che le poltrone ancora calde degli assessore cacciati non fanno che alimentare dubbi su un piano criticato dai più.
“A portare a casa questo risultato è stato l’assessore Omar Ruberti – ha sottolineato il consigliere Giuseppe Petito – che ha lavorato con gli uffici tanto da ottenere per la città questi 15 milioni di euro. Noi eravamo e restiamo favorevoli: la delibera era già pronta e poteva essere portata prima di Natale, ma a noi non cambia nulla. Quando però il Sindaco invita ad essere coraggiosi, queste parole ci appaiono stridenti alla luce dei fatti: chi è stato coraggioso e ha lavorato alla fine è stato estromesso dalla Giunta”.
Francesca Cavallin