Il Pontino Nuovo • 12/2019
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ANNO XXXIV - N° 12 - 16/30 GIUGNO 2019 Cronaca di Pomezia IL PONTINO NUOVO Pag. 3
Il 4 giugno i carabinieri del Ros,
coordinati dalla Direzione distret-
tuale antimafia di Roma, con una
operazione chiamata “Equilibri”
hanno arrestato 34 persone presu-
mibilmente legate al clan Fragalà,
operante nell’area metropolitana
romana e in particolare nei terri-
tori di Ardea, Pomezia e Torvaja-
nica. Gli arresti e le perquisizioni
sono stati eseguiti in provincia di
Roma e Catania.
Il giorno dopo, 5 giugno, vengo-
no resi noti i nomi del consigliere
comunale del Pd Omero Schiu-
marini e dell’imprenditore locale
Fiorenzo D’Alessandri per avere
avuto contatti con membri del
suddetto sodalizio, da sottolineare
che al momento i due non risulta-
no indagati.
Si hanno subito forti ripercussioni
politiche, infatti nella stessa gior-
nata il Pd provincia Roma ha
emanato il seguente comunicato:
“Espulsi D’Alessandri e Schiu-
marini “A seguito alle notizie
emerse relativamente all’opera-
zione Equilibri condotta dalla
Dda di Roma e dai carabinieri
del Ros in cui emergono compor-
tamenti gravi e non compatibili
con il codice etico del Pd, si co-
munica che, anche non avendo
notizia di indagini a loro carico,
Fiorenzo D’Alessandri e Omero
Schiumarini sono stati espulsi dal
partito. Il Pd ribadisce il ringra-
ziamento alla magistratura e alle
forze di polizia per lo straordina-
rio lavoro che portano avanti nel-
la lotta alla criminalità, che va
sostenuta senza se e senza ma, da
tutti e in particolare dalla politi-
ca che non può - conclude il co-
municato - né deve offrire ombre
di incertezza né di tolleranza”.
A chiedere le dimissioni imme-
diate del consigliere comunale di
Pomezia, Omero Schiumarini, era
stato il 5 giugno anche il sindaco
Adriano Zuccalà.
“Il nome di Schiumarini – aveva
detto il Primo Cittadino di Pome-
zia – compare in alcuni passaggi
dell’ordinanza del Gip che ripor-
ta di relazioni del clan Fragalà
con l’attuale consigliere comuna-
le. Le indagini svelano relazioni
pericolose che miravano ad infil-
trazioni mafiose nel Comune di
Pomezia mascherate da persone
presentabili da candidare e poi
manovrare. Tutto questo è inac-
cettabile per l’immagine dell’En-
te e dell’intera Città. Il cambio di
passo che ha visto Pomezia pro-
tagonista, anche per la distanza
dalla ‘vecchia politica’, non può
e non deve essere oscurato”.
Sempre il 5 giugno si è appreso
che Schiumarini si era dimesso
dal posto presso la Regione Lazio
dove era stato assunto a chiamata
diretta a tempo determinato (dal 1
gennaio 2019 al 31 dicembre
2019) nell’Ufficio tecnico Euro-
pa, che si occupa della gestione
dei fondi europei alle dirette di-
pendenze del Presidente del Con-
siglio Regionale.
Il 6 giugno arriva un comunicato
del M5S di Pomezia che dice: “I
consiglieri del Movimento 5 Stel-
le Pomezia lasciano la commis-
sione Controllo e Garanzia pre-
sieduta da Schiumarini! Non
avendo ancora notizie sulle di-
missioni del consigliere Schiuma-
rini, non possiamo permettere
che la Commissione che dovrebbe
vigilare sulla #trasparenza sia
presieduta da chi è definito, se-
condo le intercettazioni, “uno di
casa” da soggetti legati alla ma-
fia. Con queste motivazioni sta-
mattina, i consiglieri M5S hanno
protocollato le loro dimissioni da
componenti della commissione.
Attualmente il consigliere non ri-
sulta indagato, le indagini sono
ancora in corso e spetta agli in-
quirenti accertare eventuali coin-
volgimenti. Riteniamo tuttavia
che il Consiglio Comunale non
possa tollerare al proprio interno
neanche l’ombra di certi atteg-
giamenti. Per questo motivo sol-
lecitiamo le immediate e sponta-
nee dimissioni del consigliere
Schiumarini. Adesso si faccia
chiarezza su tutta la struttura
del PD a Pomezia ed in Regione
Lazio, dando subito seguito alla
richiesta di convocazione della
commissione regionale che si oc-
cupa di criminalità e antimafia,
come richiesto da Valentina Cor-
rado. Un doveroso ringrazia-
mento va a tutte le forze dell’or-
dine e agli enti che hanno contri-
buito all’indagine che ci mette di
fronte ad una realtà nella quale
Pomezia non vuole vivere, e i cit-
tadini lo hanno dimostrato nuo-
vamente nel 2018 riconfermando
il Movimento 5 Stelle alla guida
della città. “Riprendiamoci Po-
mezia”.
Nel pomeriggio del 6 giugno arri-
va il comunicato di Schiumarini
che annuncia le sue dimissioni da
consigliere comunale con le se-
guenti motivazioni: “Il sottoscrit-
to Schiumarini Omero, dopo le
vicende che in questi ultimi due
giorni hanno interessato le cro-
nache giudiziarie, nelle quali è
stato dato risalto all’attività della
Magistratura che ha interessato
una organizzazione criminale
operante nel Territorio del Co-
mune di Pomezia e che hanno im-
propriamente accostato il mio no-
me a personaggi del predetto so-
dalizio comunico di avere già for-
malmente rassegnato le mie di-
missioni dalla carica di consi-
gliere comunale. Le ragioni di
questa mia decisione sono rinve-
nibili nell’impossibilità, per il
sottoscritto, di pensare a qualun-
que tipo di attività politica in un
momento in cui il mio nome è, se
pur impropriamente, accostato
alla parola mafia. Dopo una vita
spesa per rappresentare la buona
politica nei confronti dei miei
elettori, preferisco farmi da parte
in attesa che la Magistratura
esaurisca il proprio lavoro inve-
stigativo, nell’auspicio che possa
dare conferma della mia assoluta
estraneità al contesto criminale
in via di accertamento, come già
appare oggi evidente dalla lettura
di quanto reso disponibile dagli
organi d’informazione”. T.R.
Oltre 30 arresti vicini al clan Fragalà. Il nome del consigliere Schiumarini, pur non essendo indagato, nei testi delle intercettazioni
Operazione “Equilibri” a Pomezia
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