Le critiche di immobilismo e di non vedere oltre il proprio naso a questa amministrazione grillina da parte di Stefano Mengozzi
“Zuccalà è bravo solo ad aumentare le tasse”
Incontro Stefano Mengozzi e gli chiedo subito che anno è stato il 2019 per la sua attività di consigliere comunale.
“E’ stato un anno intenso e ricco di iniziative, purtroppo anche di occasioni mancate per la difficoltà di confronto con la maggioranza, che prosegue con un atteggiamento di chiusura con le proposte che arrivano dalla minoranza. Nel mio programma avevamo messo al primo posto temi che ancora oggi riteniamo inderogabili: il completamento dei servizi primari, un piano straordinario per la viabilità e la mobilità, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la restituzione degli spazi pubblici, come l’accesso al Borgo di Pratica di Mare, ai cittadini. E’ su questi temi che ho cercato di proporre, insieme al Partito Democratico e grazie al sostegno del gruppo di Pomezia Domani, soluzioni che potevano avere beneficio per i cittadini. Ho presentato decine di mozioni e ordini del giorno, ma purtroppo si procede lentamente e con fatica”.
- Quali saranno i suoi obiettivi amministrativi principali per il 2020?
“Ripartiremo da questi temi. La nostra battaglia ha consentito – nel caso dei servizi primari – di accendere la luce sulla necessità del completamento idrico in via delle Monachelle. Ora speriamo che non si tergiversi e che Acea apra al più presto i cantieri. Ma il problema non finisce qui! Abbiamo altre zone (come Castagnetta, dove vivono centinaia di famiglie) ancora senza acqua e con la rete fognaria da completare. Analoghe situazioni troviamo anche in altre aree, come Vicerè e Santa Procula. La più grande scommessa per questa amministrazione dovrebbe essere questa: dare a tutti i cittadini i livelli essenziali dei servizi. E insieme a questo, gettare luce sulla gestione di Acea, che si sta evidenziando per assenza di investimenti e aumento costante delle tariffe dell’acqua. Così non si può andare avanti, fossi il Sindaco avrei già chiesto un tavolo con tutti i sindaci della Città Metropolitana per mettere fine alle angherie di questa società che è a maggioranza pubblica ma non sembra portare avanti gli interessi dei cittadini”.
- Come giudica la decisione dell’amministrazione di aumentare l’addizionale comunale anche alla luce di ciò che hanno scritto i sindacati sulla grave crisi economica che sta colpendo tantissimi lavoratori di Pomezia?
“Una decisione irresponsabile, come ho avuto modo di dire in consiglio comunale. Davanti a delle evidenti difficoltà finanziarie dell’ente la soluzione non può essere aumentare i prelievi dai redditi, anche perché in questo caso vengono colpiti quelli più bassi. Bisogna prendere atto che il Comune di Pomezia, nonostante la propaganda di questi anni di Fucci e del Movimento 5 Stelle, è in gravissime difficoltà finanziarie. Tantissimi fornitori rinunciano a prestare servizi per i tempi di pagamento delle fatture: qualcuno ben addentrato sostiene che l’unica soluzione percorribile sia il dissesto. Tutto questo dopo i titoloni dei giornali in cui affermavano di aver ripianato tutti i debiti. Ma era solo propaganda, ed oggi l’unica soluzione che intravedono è aumentare le tasse ai cittadini!”.
- Sempre più grave è la situazione economica di tante attività commerciali spesso storiche che chiudono sostituite da altre di scarsa qualità che di certo non abbelliscono la città. Cosa si può fare per invertire questa tendenza?
“Anche su questo l’Amministrazione cerca di nascondere la realtà. C’è una crisi evidente ma si cerca di raccontare una storia diversa. La conversione del sistema industriale verso il terziario ed il commercio, nel caso di Pomezia, non rappresenta un passo in avanti.
Ho ascoltato il Sindaco dire che se chiude una fabbrica poi apre un supermercato, e questa dovrebbe essere una buona notizia. Ma se una donna prima lavorava in fabbrica, con un contratto nazionale adeguato, e poi passa a fare la cassiera al supermercato la differenza è che avrà uno stipendio più basso e garanzie occupazionali precarie. Ecco perché è un errore non raccogliere l’allarme lanciato dai sindacati e dalla Regione Lazio e aprire subito un tavolo regionale: Pomezia ha bisogno di sviluppo e finanziamenti per rilanciare la produttività. Accontentarsi di andare avanti e lasciare all’iniziativa dei soli privati lo sviluppo economico è irresponsabile”.
- Via del Mare e via dei Castelli Romani sono sempre intasate dal traffico anche quando non vi sono cantieri aperti. Ormai è una area invivibile, di contro non mi sembra che l’amministrazione abbia delle soluzioni credibili.
“Quanta rabbia per questa situazione! Fucci e il M5S si porteranno sempre con sé la responsabilità di aver voluto eliminare il progetto – interamente finanziato – della strada Pomezia-Santa Palomba. Sarebbe stata quell’infrastruttura, parallela a via dei Castelli Romani, che avrebbe collegato la zona industriale con la Pontina, eliminando i mezzi pesanti ed il traffico dei pendolari dal centro città. La soluzione c’era, ma sono stati miopi. Hanno scelto di spostare i fondi sull’allargamento di via Valle Caia, una strada che già esiste e che non risolverà i problemi della viabilità cittadina. Oggi, senza soldi a disposizione, è tutto più difficile. Anche perché questa amministrazione ne ha combinata un’altra: nell’accordo urbanistico Petromarine (ex Tacconi) era previsto che il privato realizzasse una strada tra via del Mare e la Pontina, il minimo indispensabile per realizzare nuove case su una via già troppo trafficata. Ora hanno rivisto il progetto prevedendo una strada tra via del Mare e via Gronchi, quella che da Torvaianica Alta porta a Nuova Lavinium. Con la conseguenza, evidente a tutti, che si continuano a far viaggiare le auto dentro il centro città per poter raggiungere la Pontina. Lo dico spesso, l’assenza di visione e programmazione può produrre mostri!”.
- L’attuale Pontina è pericolosa e sempre intasata, la stazione ferroviaria di Santa Palomba è spesso irraggiungibile. La situazione non è migliore per le altre strade di collegamento Questo territorio rimane sempre di più isolato e quindi senza possibilità di scambi e quindi di sviluppo. E’possibile che non si può fare nulla?
“Lei ha ragione, ma come ha visto nelle risposte sopra, molto si poteva fare e non si è voluto fare! E’ evidente che noi non rinunceremo mai a fare proposte e costruire progetti, ma ci sarebbe bisogno di un’amministrazione capace di guardare oltre il proprio naso”.
-Per il Pd di Pomezia è un anno da dimenticare: l’espulsione di Schiumarini, le dimissioni del segretario Santoli e il commissariamento che fino ad ora non ha prodotto molto, l’adesione anche a Pomezia di iscritti del Pd al partito di Renzi. Da dove ripartire?
“Il 2019 è stato un anno difficile, ma oggi il Pd ed il centrosinistra rappresentano l’unica alternativa alle destre. Dobbiamo essere consapevoli che c’è bisogno di una ripartenza, magari raccogliendo la sfida lanciata dal nostro segretario nazionale Zingaretti per un partito “nuovo”. A Pomezia abbiamo le condizioni per avviare un percorso inclusivo: mi auguro che siano soprattutto i più giovani, spesso molto più attenti di noi, a capire che questo può essere lo spazio politico giusto per attivare politiche di cambiamento della società. Io ci credo e non rinuncerò mai all’impegno in questa direzione”.
A.S.