Quello che sembrava un punto da votare in 15 minuti si è trasformato nel pomo della discordia su un adempimento alla legge
Scontro frontale su un albero per ogni nuovo nato
Doveva trattarsi di un punto da approvare in fretta, poco più di un adempimento alla legge che impone ai Comuni sopra i 15 mila abitanti di porre a dimora un albero per ogni nuovo nato.
Invece un regolamento condivisibile e necessario - anche perché in ritardo di quasi trent’anni rispetto alla normativa di riferimento - licenziato in commissione dopo un dibattito di appena 15 minuti, durante il Consiglio comunale del 2 marzo scorso si è trasformato nel pomo della discordia.
Uno scontro aperto tra la lista Piazza Civica e una maggioranza che pare ormai decisa a non fargliene passare una, tanto che dopo un dibattito di oltre un’ora ha chiesto e ottenuto di ritirare il punto all’ordine del giorno.
Particolarmente duro lo scontro in aula tra l’assessore all’ambiente Monica Laurenzi e la consigliera della Rete dei Cittadini Alessandra Lombardi, motivato dall’esigenza di apportare modifiche ad un regolamento che l’ex delegata al ramo ha definito “un pasticcio”, ma che assume ben altra valenza alla luce della frattura mai sanata, da quando la lista Piazza Civica ha contestato prima l’accordo transattivo con la ex Salini, poi anche la scelta del resto della maggioranza di lasciare eccessivo margine di manovra a Paguro nella caratterizzazione del sito di via Savuto, dando adito al privato di riesumare il progetto per realizzare la temuta discarica. Da allora in poi alle civiche non sono mancati i motivi per “attaccare” l’ultima lista entrata in colazione, scegliendo come ambito non le riunioni di maggioranza ma le sedi istituzionali. Come la commissione ambiente e urbanistica, quando i consiglieri Fabio di Leonardo (Forum per Aprilia) e Marco Moroni (Unione Civica) bocciarono la proposta di regolamento presentata dall’assessore Omar Ruberti allo scopo di porre un regole e freni all’insediamento degli impianti fotovoltaici.
O ancora lo sgarbo istituzionale dei consiglieri di maggioranza, che hanno disertato la diretta streaming organizzata dall’assessore Monica Laurenzi per discutere con le associazioni ambientaliste le osservazioni contro la Paguro.
E il riferimento di Alessandra Lombardi a “la vostra lista”, rivolgendosi ai compagni di coalizione, lascia presagire distanze siderali.
“Questo regolamento – ha accusato Alessandra Lombardi – è pasticciato e contraddittorio, va rivisto. Come assessore con il progetto A0 CO2 avevo portato gratuitamente alla piantumazione di alberi che potevano darci respiro per tre anni. Mi piacerebbe sapere che fine ha fatto”.
“Una domanda che avrei preferito non sentire – ha replicato l’assessore Laurenzi – perché si è trattato di una parentesi buia e terribile.
Quella associazione, dopo aver portato piantine minuscole, è sparita dalla circolazione. Ne restano solo una piccola parte, anche perché è stato previsto dal progetto di porle in zone prive di impianti di irrigazione”.
Alla fine, forte anche di richieste avanzate dall’opposizione, a far naufragare il punto è stata proprio la maggioranza, la stessa che durante una commissione ambiente alla quale Alessandra Lombardi non aveva potuto partecipare, non aveva presentato alcuna obiezione.
Francesca Cavallin
Evitiamo il papocchio
Un albero per ogni nuovo nato: si torna in commissione per evitare il papocchio.
Nel Consiglio Comunale del 2 Marzo - commenta Daniele Borace di OrsoGreen - si è accesa la discussione sul regolamento “un albero per ogni neonato o minore adottato”. Per evitare di approvare un testo raffazzonato i consiglieri hanno optato per riprendere la discussione in commissione.
Il testo necessita di essere rivisto e migliorato perché non rispetta la legge n. 113 del 1992, modificata con la legge n. 10 del 2013.
I regolamenti comunali - ricorda Daniele Borace - devono comunque rispettare i principi della legge in generale e lo statuto del Comune: in particolare i principi fissati dalla legge sono quelli fissati dal T.U.E.L. oltre che da altre leggi statali e regionali.
Pensare di normare i buoni sentimenti, come ascoltato in consiglio, è un esercizio assai difficile da comprendere.
La normativa di riferimento non da la possibilità di obbligare i cittadini a dare l’acqua alle piante e/o che il Comune abbia disponibilità economiche.
Mi permetto di suggerire ai commissari - prosegue Daniele Borace - di rivedere il testo del regolamento per renderlo conforme alla normativa e di licenziare un secondo regolamento, chiamato “Adotta un albero e/o un’arnia”, per favorire la partecipazione della cittadinanza. In questo secondo regolamento, non dovendo recepire una normativa di Ente superiore, si potrà dare la possibilità ai cittadini di dedicare un albero, o un’arnia, ad un proprio caro ma anche di prendersene cura.
Gli alberi sono esseri viventi, non ci chiedono nulla ma ci permettono di pensare e parlare - conclude Daniele Borace - Non sprechiamo questa occasione: fate la cosa giusta.
OrsoGreen
Daniele Borace