La rievocazione è partita l’8 agosto dal parco Colaceci a Falasche e dopo 5 giorni 25 cavalieri sono giunti a Jenne
Ventottesima Transumanza Falasche-Jenne
Uomo e cavallo uniti in un connubio millenario partendo dalle Falasche, primo quartiere di Anzio fondato dai pastori transumanti di Jenne si avventurano per cinque giorni e oltre centoventi chilometri su strade sterrate, sentieri e mulattiere in un viaggio che ci riporta indietro nel tempo, tra storia, cultura e tradizioni che la vita moderna ci sta facendo dimenticare fino a raggiungere Jenne, piccolo paese al centro del Parco dei Monti Simbruini e capitale della transumanza.
La Manifestazione giunta alla XXVIII edizione è patrocinata dalla Regione Lazio, dalle tre Province attravesate (Roma, Latina e Frosinone), dai quattordici Comuni che il tratturo unisce (Anzio, Nettuno, Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Artena, Colleferro, Paliano, Serrone, Piglio, Arcinazzo Romano, Trevi nel Lazio e Jenne) oltre al Parco dei Monti Simbruini e il Monumento Naturale del Lago di Giulianello. La partenza la mattina del’otto agosto dal Parco Colaceci in Falasche di Anzio con la presenza del sindaco di Anzio Candido De Angelis ed il sindaco di Jenne Giorgio Pacchiarotti e Mara Folco presidente dell’associazione La Voce di Falasche Onlus ed organizzatrice dell’evento insieme ad Antonio Volpi Presidente dell’Ass. L.U.P.A. oltre a tanti abitanti del quartiere. I venticinque cavalieri provenienti da tutto il Lazio ad eccezione di Noemi giovane amazzone proveniente da Piacenza hanno iniziato il percorso con un obbiettivo maggiore rispetto agli altri anni, come ci spiega Antonio Volpi, la transumanza di quest’anno non è solo una rievocazione storica per non dimenticare le nostre radici e una parte di storia di questo territorio ma oggi inizia un grande progetto che stiamo portando avanti con il Comune di Jenne ed Anzio coinvolgendo i tredici Comuni che il vecchio tratturo attraversa, ed è uno studio di rivalutazione ambientale storico-culturale ed enogastronomico che con il nostro passaggio a cavallo andremo a documentare, lungo il percorso ci sono resti di catacombe scavi archeologici antecedenti ai Volsci oltre a tanti siti romani e medioevali e monumenti naturali come Torrecchia Vecchia, Lago di Giulianello e Selva di Paliano. Fin dalla prima ora dalla partenza i cavalieri hanno iniziato a vivere la loro testimonianza fermandosi alla tomba della figlia di Cicerone per poi proseguire sulla strada romana di Selciatella e raggiungere Capanna Murata teatro della battaglia di Campomorto e riportata anche nella cappella Sistina in Vaticano. I cinque giorni vissuti intensamente a contatto con la natura e la storia fuori da ogni contesto di civiltà evitando i passaggi nelle città li ha avvicinati a quella civiltà dei transumanti, popolo nomade e poi allevatore che ha vissuto per millenni sfidando le intemperie e la terra selvaggia da cui traeva sostentamento. La Transumanza di questo anno del Covid-19 non è stata una semplice passeggiata con applausi nei paesi ma bensì una vera e propria impresa che ha portato i cavalieri moderni a riscoprire emozioni e sentimenti dai colori intensi e rivivere un passato come sentire lo scalpitio dei zoccoli dei loro cavalli nei passaggi di ponti di epoca romana oppure respirare aria di epoca Medioevale sotto le mura di un castello o essere in una pianura con il nome funesto di Campomorto, teatro della più cruenta e sanguinosa battaglia del Medioevo. Le difficoltà di marcia sempre in gruppo ha temprato l’animo e l’orgoglio dei partecipanti, grande è stato l’affiatamento e l’amore con i loro animali vissuti l’uno accanto all’altro, giorno e notte come succedeva in passato dove l’animale era parte integrante dell’uomo. La transumanza dopo cinque giorni di cammino ed aver attraversato luoghi di incomparabile bellezza giunge a Jenne, caloroso è stato il ricevere i cavalieri che hanno attraversato tutto il paese fermandosi in piazza solo il tempo necessario per la benedizione impartita dal parroco Don Gaetano Saccà e poi proseguire fino al pianoro di Fondi di Jenne luogo di permanenza estiva dei pastori e porta d’Abruzzo dove si è conclusa la manifestazione con i rituali saluti.
A.V.