Per decidere sui servizi ai cittadini, questi devono essere interpellati
Un servizio condiviso
Chi crede che nascondere la polvere sotto il tappeto sia la politica piu redditizia in termini di afflusso turistico ha una visione molto miope del turismo e dello sviluppo turistico. Per quanto scrivevo in luglio su questo periodico mi è stato detto di non volere il bene di Anzio, anzi di “remare contro”. A parte il fatto che, dopo 16 anni che vivo in questo comune, non sono mai venuto a conoscenza di un progetto di sviluppo di Anzio, di una visione di città che rappresentasse qualcosa a cui, eventualmente remare contro; ma io, che portodanzese e non sono e nemmeno immigrato per lavoro, questo posto l’ho scelto liberamente e di questa Comunità mi sono sempre sentito parte consapevole e responsabile. Certo che se in questo comune si sta distruggendo ogni angolo di verde per farne edilizia abitativa non necessaria, se l’igiene ed il decoro delle strade non meritano commenti, se bisogna combattere contro i mulini al vento perchè “qualcuno” richiama investimenti per la realizzazione di mostri inquinanti e pericolosi, se nei quartieri di Anzio esistono sacche di degrado intollerabili, se le strade dei medesimi quartieri sono una sfida continua agli ammortizzatori, non è vantando lo scontato “tutto esaurito” in tempo di Covid, che si risolve il problema. Detto questo, parliamo di “monnezza” e facciamo il bilancio dell’ennesima estate con le strade invase dai rifiuti. Per essere onesti bisogna ammettere che, a parte le zone in prossimità dei centri di raccolta, la quantità di rifiuti abbandonati, specialmente nei quartieri di Anzio, è stata, quest’anno, leggermente inferiore rispetto a quella degli anni passati e ciò è dovuto principalmente all’attuazione di ciò che andiamo ripetendo e scrivendo da sempre e cioè l’istituzione della raccolta del verde come frazione autonoma. Un ipotesi che trovò anche spazio in un protocollo di intesa con l’assessorato all’ambiente della passata consiliatura ma che non fu mai attuata da parte del responsabile del servizio. Per il resto si è in attesa di conoscere quando l’assessore all’Ambiente Pino Ranucci vorrà aprire un tavolo di confronto per la formulazione delle esigenze del prossimo contratto di gestione della raccolta ed è per ricordaglielo Uniti Per l’Ambiente ha deciso di scrivergli la lettera.
Gentile Assessore,
Un’altra estate è terminata ed il servizio di raccolta non ha retto nemmeno quest’anno all’afflusso estivo. D’altra parte Lei ha l’attenuante di dover gestire un difficile rapporto contrattuale concepito da altri, mal strutturato ed organizzato in modo criticabile. Qualsiasi manuale che si occupa di questa materia prevede che la raccolta dei rifiuti debba avvenire in piena collaborazione con l’utenza, una collaborazione che deve partire sin dall’inizio e cioè dal momento della definizione delle modalità di raccolta. Questo non è avvenuto in occasione della stesura di questo contratto ma ci fu solo una campagna di informazione per mettere a conoscenza i cittadini di quello che l’Assessore ed il Dirigente avevano deciso, Ed il drammatico risultato è sotto gli occhi di tutti. Vede, Assessore, la gestione della raccolta dei rifiuti non è una normale attività amministrativa che un assessore può gestire nell’ambito della routine del suo mandato, ma è l’azione fondamentale per la difesa dell’igiene ed il decoro di Anzio e ne Lei e nemmeno la Giunta può decidere in forza della delega che l’elettore vi ha affidato, perchè si tratta di un servizio che sarebbe comunque destinato a fallire se i cittadini non lo sentissero come espressione della loro volontà e ciò in barba alla presa in giro di sistemi coercitivi come le telecamere fisse o mobili e simili. Giova inoltre ricordare che il sistema di finanziamento del servizio è quello della raccolta della TARI che è una tariffa e quindi tutto a carico degli utenti o, meglio, a carico di quelli che la pagano. Detto questo, La invito a non commettere l’errore, già commesso da chi l’ha preceduta nell’incarico, di procedere verso nuovi impegni contrattuali per quanto attiene alla gestione della raccolta dei rifiuti, senza ave aperto un dialogo con quei gruppi ed associazioni che, sul territorio, tentano credibilmente di rappresentare i cittadini. Il servizio deve soddisfare l’utenza, questa utenza, e i desiderata Suoi o del Suo Dirigente non la rappresentano. La invito pertanto ad aprire un tavolo, magari nell’ambito della Commissione Ambiente in cui si permesso ad un numero limitato di associazioni qualificate indipendenti dai partiti politici, con cui avviare un discorso per definire le linee essenziali di un capitolato condiviso. Solo così si potrà evitare che critiche spesso esasperate provengono da associazioni e comitati se questi avranno condiviso le modalità e potranno collaborare, in seguito, affinchè il servizio di raccolta si un successo. La informo che Uniti Per l’Ambiente Pino Ranucci è già stato inserito nell’ambito della Commissione Ambiente, come membro esterno, per cui Le anticipo che parteciperà con un suo rappresentante e darà la sua collaborazione alla buona riuscita del servizio
Sergio Franchi
Brignone vuole fare chiarezza sui finanziamenti
Soldi per Tor Caldara
Per chi non lo sapesse, ai sensi della LR 50/88, la Riserva di Tor Caldara è finanziata dalla Regione Lazio e gestita dal comune di Anzio. Questo, ovviamente, deve fornire annualmente la rendicontazione di come spende queste risorse alla Regione. Alcune settimane fa mi giunsero voci in merito alla mancata rendicontazione da parte del comune (per anni!) che rischiavano di far venir meno il finanziamento regionale. Dopo una prima verifica queste voci si confermarono fondate e mi portarono ad interrogare l’amministrazione. Il Sindaco durante il consiglio del 29 ammise l’esistenza di questa problematica, ma dichiarò di aver “sistemato personalmente le cose, parlando direttamente con il responsabile regionale della riserva”. Per scrupolosità non mi sono accontentato della sola rassicurazione verbale e ho deciso di proseguire questa verifica attraverso una serie di atti scritti, interpellando direttamente anche il Direttore Regionale del settore Parchi e Aree Protette.
Ebbene, la questione è tutt’altro che sistemata: nel novembre 2019 la Direzione Regionale ha chiesto all’amministrazione di completare la rendicontazione, fornire dei chiarimenti su alcuni aspetti della Gestione della Riserva (anche a seguito di diverse lamentele pervenute), nonché di elaborare “un piano operativo di gestione straordinaria per la Riserva contenente almeno le voci di spesa comunicate e ritenute prioritarie da questa Direzione regionale, coperto dalle somme che, in base alla succitata parziale rendicontazione dei fondi di gestione ordinaria pregressi, risultano ancora disponibili e non spese.”
Ad oggi, non risultano pervenuti né i chiarimenti e né le integrazioni alla rendicontazione dei fondi 2017-2018!
Dagli uffici del comune, dopo il mio coinvolgimento del Direttore Regionale, si sono affrettati a far sapere, a me e al Direttore, che entro settembre sistemeranno le cose.
Che fine hanno fatto quei fondi? Come sono stati spesi? A che punto siamo con il piano operativo di gestione straordinaria? Non possiamo sbandierare la bandiera blu e la bandiera verde e poi essere incapaci di fare gestione ordinaria. Se entro settembre non dovessero arrivare tutti i chiarimenti annunciati non resterà che denunciare la situazione alla Procura della Corte dei Conti.
Luca Brignone