Il Pontino Aprilia • 8/2019
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“Se la politica continua a viag-
giare seguendo logiche e tempi
diversi rispetto alle attività pro-
duttive, a rimetterci potrebbe es-
sere l’economia locale e il tessu-
to sociale. Non c’è più tempo da
perdere: predisporre le misure
necessarie affinché la rigenera-
zione urbana diventi quanto pri-
ma uno strumento operativo per
la riconversione delle realtà in-
dustriali dismesse deve rappre-
sentare un’urgenza, altrimenti il
territorio di Aprilia rischia di
perdere occasioni importanti,
nuovi investitori e posti di lavo-
ro”. Parole che assumono anco-
ra più valore, se a pronunciarle è
proprio un esponente di spicco
della maggiorana civica di Anto-
nio Terra. Il capogruppo di Fo-
rum per Aprilia ed ex assessore
alle attività produttive Vittorio
Marchitti, torna a parlare delle
difficoltà del comparto industria-
le di Aprilia, più volte manife-
state anche dalle attività raccolte
sotto il Ciap. L’occasione è stata
offerta dalla commissione urba-
nistica dedicata alla bozza di
piano elaborata dall’ingegner
Daniele Iacovone per l’adozione
della variante di salvaguardia e
per la futura analisi dei print, i
piani dei privati per la rinascita
delle aree dismesse. Un lavoro
importante, ma destinato a pro-
trarsi ancora per diversi mesi.
Tempi che purtroppo non coinci-
dono affatto con quelli dell’eco-
nomia reale.
“Piani che modificano l’assetto
urbanistico della città richiedo-
no certamente tempi lunghi –
chiarisce Vittorio Marchitti – ma
questi tempi non possono essere
eterni e la politica tutta – mag-
mi di intervento proposti dai pri-
vati e utili sia per dare nuovo
slancio all’economia locale sia
per dare nuovo impulso, attra-
verso le compensazioni, al mi-
glioramento ad esempio infra-
strutturale, interventi che il pub-
blico non può attuare da solo.
Infine serve un passaggio in Re-
gione, da seguire e da non ri-
mandare visti i tempi biblici che
richiede e necessario per la mo-
difica delle norme tecniche di at-
tuazione e per i cambi di desti-
nazione d’uso. Non basta inve-
stire nei sostegni al sociale, bi-
sogna riattivare l’economia lo-
cale. La rigenerazione urbana
ad oggi favorisce le lobbies ro-
mane e va a scapito del territo-
rio di Aprilia: rende possibile la
riconversione delle cubature da
commerciale a industriale, ma
da industriale a commerciale so-
lo fino a 200 mq. Aprilia invece
è piena di capannoni industriali
dismessi – 90 mila mq circa –
ma anche di aziende pronte a in-
vestire, ad esempio per realizza-
re show room, magazzini all’in-
grosso o attività ibride che pre-
vedono sia la produzione che la
vendita al pubblico. Oggi però,
senza la corretta pianificazione
che renda possibile questa tipo-
logia di servizio, non possono
farlo. Il risultato è che chi vor-
rebbe investire in città e creare
nuovi posti di lavoro, malgrado i
problemi anche infrastrutturali,
come già capitato desiste e altre
aziende stanziate vanno via, il
territorio si impoverisce dal
punto di vista economico e dei
servizi. Non possiamo più per-
mettercelo”.
Francesca Cavallin
gioranza e opposizione – deve
prenderne coscienza, deve am-
pliare le vedute e mostrare una
maggiore sensibilità nei con-
fronti delle attività produttive. Il
rischio è che quando le misure
arriveranno a compimento,
avremo già perso investitori che
decideranno di portare attività e
posti di lavoro altrove, ma anche
aziende che già operano e po-
trebbero decidere di andare via.
Il Ciap già negli anni passati
aveva manifestato queste diffi-
coltà”.
Ad Aprilia si contano circa 90
mila mq sfitti e riconvertire il
tessuto industriale di un’econo-
mia che cambia, è diventata una
esigenza non più rimandabile.
“L’economia non aspetta – ri-
marca Marchitti – dobbiamo
quanto prima approvare la deli-
bera sulla rigenerazione urbana,
passare all’analisi dei program-
Rimettere in sesto l’azienda in li-
quidazione, rientra tra gli obietti-
vi più volte enunciati dal sindaco
Antonio Terra durante il secondo
mandato. La rinascita della Mul-
tiservizi come fiore all’occhiello
nell’erogazione dei servizi alla
persona però, presuppone elimi-
nare i vecchi scheletri nell’arma-
dio che l’azienda speciale (e le
amministrazioni comunali) si
trascinano dietro da tempo. E se
da un lato l’amministrazione si
prepara a sciogliere il nodo del
vecchio debito maturato con
l’Inps per l’ammontare di oltre
11 milioni di euro, attraverso l’a-
desione alla rottamazione della
maxi cartella esattoriale, dall’al-
tro è disposta a dover sborsare di
tasca propria fino ad un massimo
di 40 mila euro, pur di chiudere
la partita sulle fatture contestate:
somme secondo l’Asam dovute
per i servizi extracontrattuali resi
al Comune di Aprilia ma disco-
nosciute dagli uffici dell’ente di
piazza Roma.
A decidere su chi, tra ente e la
sua municipalizzata, dovrà sal-
dare il debito milionario, sarà un
arbitro scelto in accordo tra le
parti. Va in questa direzione la
delibera 56 del 10 aprile scorso,
che revoca l’atto del 2016 sem-
pre relativo all’arbitrato - ma su-
perato dalla delibera di consiglio
6 del 10 febbraio 2017 che met-
teva in liquidazione l’azienda - e
dà mandato entro 20 giorni al
settore disegnato di stipulare una
bozza di compromesso sul fun-
zionamento dell’arbitrato, preli-
minare alla nomina dell’arbitro.
Si procederà dunque con un arbi-
trato rituale, che avrà un costo
non superiore a 40 mila euro più
altri oneri di legge, cifra da divi-
dere tra le parti in attesa del con-
guaglio finale che avverrà in ba-
se alla soccombenza. Al consu-
lente nominato spetterà scioglie-
re il nodo delle fatture contesta-
te, 39 e 40 del 2009, un conten-
zioso che vale 3 milioni 211 mila
euro, ma anche importi minori
relativi al 2003-2010 e 2016 (61
mila 727 euro e 7 mila 390 euro)
e altre 152 mila 297 euro deri-
vanti dal saldo del conguaglio
2018. Dalla sua nomina l’arbitro
avrà tre mesi di tempo per dare
una risposta che pare quasi una
formalità. Trattandosi di una mu-
nicipalizzata a coprire i costi del
debito e dell’arbitrato stesso sarà
di fatto sempre il Comune di
Aprilia, che tuttavia proprio nel-
la delibera votata da tutta la
giunta fatto salvo l’assessore
all’urbanistica Salvatore Codi-
spoti (assente) rimarca il caratte-
re di urgenza e l’esigenza “di
evitare il protrarsi senza fine del-
la questione a causa del disac-
cordo tra le parti”.
“Per rimettere in carreggiata la
Multiservizi – conferma il sinda-
co Antonio Terra – dobbiamo
mettere un punto alle due que-
stioni che più ci preoccupano:
quella delle fatture contestate la
chiuderemo con questo arbitra-
to; quella dei debiti con l’Inps,
fermo restando il contenzioso in
corso e in via di definizione per
l’eccessivo ammontare degli in-
teressi che ci sono stati chiesti,
verrò risolta attraverso la rotta-
mazione, che alleggerirà la cor-
posa cartella esattoriale di inte-
ressi di mora e ci permetterà di
diluire i pagamenti in 5 anni”.
Francesca Cavallin
Per Vittorio Marchitti bisogna fare presto per riconvertire gli opifici dismessiNumerose ipotesi per la ripresa e non la liquidazione
Puntare sulla rigenerazione urbanaLa Multiservizi rinasce
Pag. 4 IL PONTINO APRILIA Cronaca di Aprilia ANNO XXX - N° 8 - 24 APRILE/8 MAGGIO 2019
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