Il Pontino Aprilia • 8/2019
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ANNO XXX - N° 8 - 24 APRILE/8 MAGGIO 2019 Cronaca di Aprilia IL PONTINO APRILIA Pag. 5
Il ritardo dell’amministrazione a
recepire la legge sulla Rigenera-
zione Urbana, non è stato com-
pensato neanche dal tentativo di
far “correggere” alla Regione le
storture che rendono il piano
inapplicabile al territorio comuna-
le. Un territorio ricco, come riba-
dito anche dal consigliere di Fo-
rum per Aprilia Vittorio Marchit-
ti, di capannoni dismessi, ma che
secondo i dettami della legge non
potranno essere riconvertiti a uso
commerciale. E così mentre un
anno dopo la prima presentazione
pubblica da parte dell’architetto
Daniele Iacovone, il consiglio si
prepara ad approvare il documen-
to preliminare di indirizzo della
variante di adeguamento e salva-
guardia del piano regolatore ge-
nerale, non c’è ancora traccia di
una delibera che faccia propria la
legge regionale sulla rigenerazio-
ne urbana, che proprio il Comune
di Aprilia ha interesse di veder
modificata. A constatare l’enorme
ritardo che affligge il settore ur-
banistica, l’ex assessore Franco
Gabriele, che ricoprì quel ruolo
fino al 9 aprile 2018, quando pre-
sentò le dimissioni separando il
suo percorso politico e quello del-
la lista Terzo Polo da Antonio
Terra e dalle sue civiche. L’ex de-
legato – colui che aveva intravisto
nella rigenerazione urbana uno
strumento per riqualificare aree
degradate, dare nuovo impulso al-
l’economia locale e risolvere il
problema atavico della carenza di
fondi da riversare sulle opere
pubbliche e infrastrutturali – co-
glie l’incongruenza nelle scelte
della maggioranza.
“Purtroppo questo atto che la Re-
gione Lazio attende – sottolinea
Franco Gabriele – non è stato ap-
provato in Consi-
glio, malgrado sia
importante per tan-
te situazioni del no-
stro territorio, in
termini di ricadute,
di investimenti e oc-
cupazionali. Il Co-
mune è in ritardo
nel recepire la legge
regionale 07/2017,
ma se il testo reste-
rà questo, risulta
inapplicabile alle
nostre aree indu-
striali, dove giac-
ciono in stato d’ab-
bandono migliaia di
metri quadri di
strutture industriali,
che potrebbero tor-
nare ad essere ap-
petibili: un autosa-
lone, una palestra,
un mobilificio, un
asilo, una mensa, e
qualsiasi altra attività antitetica
ai soli centri commerciali. Feci
notare la stortura in veste di as-
sessore e ne ho parlato con l’as-
sessore regionale Valeriani qual-
che giorno fa in occasione di un
convegno: il comma 2 nega i
cambi di destinazione d’uso ai fi-
ni commerciali di medie e grandi
strutture e va eliminato, anche
perché contrasta con le disposi-
zioni della legge sul commercio”.
Non mancano critiche dirette
all’operato del Terra bis.
“Trovo singolare – aggiunge Ga-
briele - la scelta di approvare do-
po oltre un anno di attesa, l’atto
di indirizzo per la variante di sal-
vaguardia al PRG: la delibera
sulla rigenerazione urbana, va
approvata prima, visto che è uno
strumento parallelo e di sostegno
Secondo l’ex assessore Franco Gabriele bisogna fare un passaggio in ConsiglioIl Tar ha ritenuto legittimo l’incarico a Paolo Ferraro
Urbanistica: il Comune è in ritardoVince il Comune
Nominando l’architetto Paolo
Ferraro dirigente all’urbanistica a
tempo determinato con decreto
sindacale, senza far scorrere una
delle quattro graduatorie derivanti
dal contestato concorso del 2006,
il Comune fece non solo una scel-
ta legittima, ma anche ragionevo-
le alla luce della sentenza con cui
il Tar nel 2010 annullò il decreto
di nomina del superconsulente
Vincenzo Papadia (accusato di
non avere i titoli per indire quelle
procedure) e tutti gli atti conse-
quenziali. A stabilirlo è stato il
Tar del Lazio, che con la sentenza
resa pubblica il 16 aprile scorso
ha dichiarato in parte inammissi-
bile e in parte infondato il ricorso
promosso dal funzionario del set-
tore lavori pubblici Pasquale
Scappatura (ora in pensione). Ol-
tre a restare a bocca asciutta ri-
spetto alla richiesta di risarcimen-
to, l’ex dipendete dovrà pagare 4
mila euro e ulteriori oneri per le
spese di un giudizio che ha dato
ragione al Comune di Aprilia, di-
feso in aula dagli avvocati Anto-
nio Martini e Stefano Rossi.
Dopo la rinuncia del primo classi-
ficato che lasciò il posto vacante
infatti, se l’amministrazione aves-
se deciso di scorrere la graduato-
ria del concorso indetto da Papa-
dia, il ruolo a tempo indetermina-
to di dirigente all’urbanistica sa-
rebbe spettato proprio a Scappa-
tura, che risultò secondo classifi-
cato. A cambiare le carte in tavola
la decisione del sindaco Terra di
procedere con la nomina di Paolo
Ferraro (terzo classificato nel tan-
to discusso concorso) come diri-
gente a tempo determinato, con il
decreto sindacale 1 del
31/05/2013, poi prorogato più
volte fino al 30 giugno 2018. Ol-
tre a rimarcare l’irricevibilità del
ricorso per decorrenza dei termini
(solo a novembre 2013 Scappatu-
ra impugna il decreto sindacale
emesso a maggio dello stesso an-
no), il giudice del tribunale am-
ministrativo sezione di Latina,
entrando nel merito ha ritenuto il
ricorso infondato, riconoscendo
la validità delle ragioni addotte
dalla difesa del Comune.
“Il ricorrente – si legge nella sen-
tenza – omette di precisare, come
invece fatto dal Comune di Apri-
lia, che con ricorso giurisdiziona-
le era stato impugnato il decreto
sindacale 78 del 22/12/2006 di
conferimento dell’incarico a Vin-
cenzo Papadia per gestire 4 con-
corsi pubblici e con sentenza del
19/04/2010 il Tar ha accolto il ri-
corso e annullato tutti gli atti im-
pugnati (…) E’ evidente che la
scelta discrezionale operata dal
Comune, di evitare nelle more del
ricorso di nominare dirigente chi
vinse quel concorso appare im-
mune da censure di violazione
della legge ed eccesso di potere,
oltre che legittima: per la coper-
tura di posti vacanti non sussiste
l’obbligo di legge ma solo la fa-
coltà di procedere allo scorri-
mento della graduatoria”.
Francesca Cavallin
attuativo ad ogni qualsiasi va-
riante in corso. Inoltre durante
l’esposizione del punto nella re-
cente commissione urbanistica,
l’assessore ha ribadito più volte
che per le norme attuative della
variante di salvaguardia e i suoi
atti d’indirizzo, si sarebbe proce-
duto a confronti con le parti poli-
tiche, sociali, di categoria, e por-
tatori d’interessi diffusi quali i
consorzi di autorecupero. Allora,
come si procede? Questi soggetti
intervengono in consiglio comu-
nale? Forse, anche perdendo 10
giorni, si potevano fare delle au-
dizioni e dimostrare di passare
dalle parole ai fatti, attraverso
confronti costruttivi e di parteci-
pazione. Salvo poi, fare comun-
que come gli pare”.
Francesca Cavallin
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