Il Pontino Nuovo • 1/2019
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ANNO XXXIV - N° 1 - 1/15 GENNAIO 2019 Cronaca di Pomezia IL PONTINO NUOVO Pag. 3
Lo scorso 18 dicembre si è tenuta a Pome-
zia la riunione costituiva del comitato
“Piazza Grande” che sosterrà, nel percorso
congressuale, la candidatura di Nicola Zin-
garetti alla segreteria nazionale del Partito
Democratico. Di fronte ad una nutrita pla-
tea sono intervenuti Marco Miccoli della
Direzione Nazionale di PD, Stefano Men-
gozzi consigliere comunale e Luca Goffre-
do per Piazza Grande Pomezia.
Piazza Grande punta a sostenere con forza
il rilancio del PD nell’ambito di un profon-
do processo di cambiamento che dovrà ve-
dere coinvolte tutte le energie pronte a rac-
cogliere una sfida di democrazia e di liber-
tà.
Nelle prossime settimane Piazza Grande
sarà in campo con iniziative per sollecitare
adesioni ed avviare la diffusione del pro-
gramma di Nicola Zingaretti, favorendo il
più ampio confronto possibile con le per-
sone.
Per tutte le info e adesioni: piazzagrande-
pomezia@gmail.com Piazza Grande Po-
mezia
ce nelle nostre famiglie, nella società – i
clamori della guerra li avvertiamo e li av-
vertiamo in tanti aspetti, e sono motivo di
ansietà e preoccupazione – ma il tema che
per il 2019 è stato scelto dal Papa mette in
campo uno spazio molto difficile: ci ricor-
da che “La buona politica è al servizio del-
la pace”. Politica non è qualcosa da dele-
gare ad alcuni rappresentanti. Certo, anche
questo è politica ed è nostro dovere indivi-
duare e scegliere dei rappresentanti e dei
governanti adeguati, all’altezza della situa-
zione, capaci di fare crescere e progredire
il Paese. Essa, però, è anche impegno per-
sonale, di ciascuno. La buona politica è ciò
che noi viviamo tutti i giorni, nelle scelte
che facciamo nella famiglia o nella società.
Forma alta della carità, come la riconosce-
va Paolo VI, la politica comporta anche
l’agire a favore di chi è più piccolo e più
debole e farlo, non da ultimo, nel più am-
pio contesto della responsabilità per il futu-
ro della vita umana e del pianeta, che la
ospita. Il mio augurio, allora, è quello di
sapere congiungere questi due temi: del
Natale come avvicinamento, di Dio a noi e
di noi a Dio, ma anche di avvicinamento
reciproco, senza recriminazioni senza con-
tinuamente insultarsi e rinfacciarsi errori.
L’augurio si trasforma in invito: accoglia-
mo il Signore, che viene per starci vicino e
anche noi accogliamoci l’un l’altro, per an-
dare, tutti insieme, incontro al Signore che
viene.
Monsignor Marcello Semeraro
Vescovo di Albano Laziale
La festa del Santo Natale e l’inizio di un
nuovo anno mi offrono l’occasione per in-
viare a tutti voi una parola di saluto e un
pensiero di augurio: per ciascuno, per le
vostre famiglie, per tutta la nostra comuni-
tà diocesana. Per il Natale, anzitutto. Vor-
rei considerarlo e presentarlo a voi come il
punto del massimo avvicinamento di Dio
all’uomo. Il Figlio Dio si è fatto uomo.
Non è soltanto un mettersi accanto, non è
solo un farsi vicino, ma è come dice anche
la liturgia, un diventare uno di noi, in tutto
simile a noi fuorché nel peccato.
È diventato uno di noi: «ha lavorato con
mani d’uomo, ha pensato con mente d’uo-
mo, ha agito con volontà d’uomo, ha ama-
to con cuore d’uomo. Nascendo da Maria
Vergine, egli si è fatto veramente uno di
noi, in tutto simile a noi fuorché nel pecca-
to» (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gau-
dium et spes n. 22). Egli, infatti, è l’Inno-
cente ed è per questo capace di offrirci una
mano che ci tragga fuori dalle paludi dove,
in vario modo, ci siamo avventurati. Il Na-
tale ci parla proprio di questa innocenza:
Dio supera ogni nostro sforzo, è più gran-
de anche dei nostri progetti perché Egli ci
previene e ci previene nell’amore. Questo
è il primo augurio: guardiamo al Natale
come alla festa della vicinanza di Dio! Ab-
biamo bisogno di persone che ci stiano ac-
canto, che ci prendano per mano e ci ac-
compagnino. Fra tutte, il Signore è il pri-
mo.
All’augurio per il Natale si aggiunge quel-
lo per il nuovo anno. Nuovo anno significa
certo una ripetizione, il tempo è ciclico, ri-
torna sempre su se stesso e, tuttavia, ci
porta avanti. L’augurio è proprio questo:
che col nuovo anno ci sentiamo in grado e
capaci di fare un passo avanti. Il nuovo an-
no è l’occasione anche di tenere vive le at-
tese, le speranze, i desideri: i migliori,
quelli più belli. Da cinquant’anni, poi, per
iniziativa di san Paolo VI il primo giorno
dell’anno è per noi cattolici anche la Gior-
nata mondiale della pace e noi ci rendiamo
conto non soltanto di avere bisogno di pa-
Piazza Grande
con Zingaretti
Il messaggio di auguri per il Santo Natale e per il nuovo anno del vescovo Marcello Semeraro
La buona politica è al servizio della Pace
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