Lettera con raccolta firme al Sindaco di Anzio e alle Forze dell’Ordine
Fare il proprio dovere
Lettera aperta al sindaco di Anzio, al Commissariato di Polizia di Stato, alle Stazioni dei Carabinieri e alle testate giornalistiche locali.
Questa lettera non contiene solo lamentele, ma soluzioni.
La microcriminalità ha preso il sopravvento: ha sopraffatto i cittadini, ma sembra avere sopraffatto anche molti operatori di pubblica sicurezza, e questo fa male anche soltanto a doverlo ammettere.
Ma c’è bisogno di onestà intellettuale per cominciare a tornare costruttivamente nei ranghi di una società che si organizza civilmente. È ormai cosa nota che in caso di fermo, nei confronti di un delinquente, la giustizia si dimostri lenta, burocratizzata e infine, appunto, ingiusta. Gli eventi di furto, danneggiamento, vandalismo e altri crimini anche più gravi, sono aumentati esponenzialmente.
Si possono dare le colpe ad un impoverimento generalizzato creato da una crisi economica, questo è vero, ma non è una giustificazione all’immobilismo apparente che aleggia nella risoluzione di tali eventi, che esistevano anche prima ma che ora si sono amplificati.
I cittadini sanno perfettamente che gli operatori di pubblica sicurezza, il più delle volte, si trovano a perdere più tempo nella compilazione di verbali di arresto di quanto poi il delinquente rimanga in effetti in stato di fermo, ma anche questa non può essere una giustificazione all’immobilismo che si sta generando. Si vedono spesso operatori ingaggiati nell’arresto di manifestanti per le libertà e per i diritti civili, a volte trasportati di peso, a volte manganellati, a volte sottoposti a TSO, ma non si vedono gli stessi trattamenti riservati ai criminali che vengono individuati come responsabili di furti in appartamento, o come scippatori, o come criminali in azione verso proprietà altrui. Non è un incitamento all’utilizzo della violenza, ma il riconoscimento che questa, spesso, non viene utilizzata in modo equiparato con chi davvero la meriterebbe.
Ovviamente la domanda che ne scaturisce è, perché?
La risposta che viene data è sempre la stessa: “perché tanto l’indomani sono di nuovo a piede libero!”.
Anche questa non è una giustificazione accettabile all’immobilismo che si sta generando.
Il lavoro che deve svolgere chi indossa la divisa è quello di fare di tutto per consegnare immediatamente alla giustizia (anche più di una volta) i veri criminali, e non di quantificare il tempo che gli farà perdere quell’arresto. Se il primo pensiero dell’operatore è “tanto il magistrato lo butta fuori immediatamente”, allora quell’operatore deve posare sul tavolino distintivo e stipendio e procurarsi una posizione lavorativa differente, dove le proprie opinioni non ledono lo scorrere della vita civile. A seguito di regolari denunce o segnalazioni, sentirsi dire dagli operatori “fatti giustizia da solo che fai prima”, non è gratificante, non è costruttivo, non è ciò per cui loro stessi hanno giurato e oltretutto è a sua volta un crimine consigliato da chi i crimini li deve sedare.
Se soltanto un quarto degli sforzi, degli strumenti, dei mezzi e dei metodi utilizzati per dare la caccia ad un individuo solitario in spiaggia, durante la quarantena, fosse utilizzato per soffocare, intimorire e annichilire i veri crimini, oggi non esisterebbe questa lettera. Il Sindaco di una città, oltre che il responsabile, è il solo e unico baluardo per un richiamo alle attività di prevenzione e di azione verso la sicurezza pubblica, quella vera, non soltanto quella delle mascherine mentre si è in fila per accedere ad una spiaggia o a un mercato rionale. Lo sbando è evidente, tangibile, soppesabile con la stanchezza e la frustrazione degli operatori che, indubbiamente, sono autorizzati a manganellare un libero cittadino che per protesta si incatenadavanti a Montecitorio, ma che pare non ricevano ordine o abbiano poco stimolo nell’andare a caricarsi sulla volante un ladro che viene colto, dalle telecamere, dentro una proprietà altrui.
Svolgono un lavoro rischiosissimo e nutrono la stima di tutti, su questo non vi è dubbio, e non passano inosservate le maxi-operazioni che assicurano alla giustizia i grandi criminali, ma ci si deve di nuovo appellare ad una distaccata e sincera onestà intellettuale per accettare iltipo di critiche oggettive illustrate in questa lettera.
La zona del Quartiere Europa e intorno al Centro Commerciale Anteo, a 20 metri da un commissariato e frequentato da molti operatori, è divenuto terra di nessuno e le denunce formali sono ormai numerosissime e verificabili; questa è una vergogna per le stesse istituzioni, quindi è immaginabile che anche gli altri quartieri siano ormai fuori controllo.
Arriviamo quindi alle soluzioni:
i cittadini hanno sicuramente apprezzato e notato i lavori di urbanizzazione che hanno migliorato e potenziato la luce stradale notturna, ma i reati ormai sono compiuti anche in pieno giorno. Le soluzioni efficaci quindi sono altre: sono intrinseche nel dovere e nel sacrificio degli operatori che non devono sostituirsi al lavoro di un Giudice o di un avvocato scaltro “che tanto poi li scarcera subito” e sono intrinseche nel dovere del Sindaco che deve richiamare tutti i coinvolti quando è il momento. Le soluzioni sono nel mettere da parte quelle frustrazioni create da una magistratura che non aiuta e che invoglia gli operatori ad utilizzare la forza contro i deboli e l’indifferenza contro i veri criminali.
La soluzione quindi è FARE IL PROPRIO DOVERE senza sé e senza ma e a quel punto, invece che malumori e malcontenti diffusi, torneranno gli applausi nelle strade da parte dei cittadini che si congratulano con chi compie egregiamente il proprio dovere, in nome di un’etica che va oltre la pigrizia o gli ostacoli generati da uno Stato che rema contro il suo popolo.
Ora, più che mai, non c’è tempo per le giustificazioni; ora, più che mai, c’è bisogno di un sano e individuale risveglio dello spirito di costruttivo sacrificio oltre che del dovere morale, da parte di tutti, cittadini compresi.
Buon lavoro.
Anzio, 29 Giugno 2020
Daniele Pietrantoni
N.B. in poco più di un’ora sono state raccolte una cinquantina di firme tra negozianti e residenti; con una settimana se ne potrebbero raccogliere qualche migliaio, ma questa lettera non è una petizione o un atto politico.
Esecuzione della Polizia di Stato per 1 milione di euro
Confisca beni
ANZIO. La Polizia di Stato da esecuzione al decreto, emesso dal Tribunale di Roma, di confisca integrale di tutti i beni per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro, nei confronti di un 47enne residente ad Anzio.
Nell’ambito dell’attività di aggressione ai beni patrimoniali illecitamente accumulati, gli specialisti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno analizzato la posizione di una persona, stabilmente inserita in un’organizzazione criminale, dedita allo spaccio di notevoli quantità di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori, a seguito di una particolareggiata attività di indagine, hanno inoltrato al Presidente del Tribunale di Roma – Sezione Specializzata delle Misure di Prevenzione, la proposta per l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P.S. con obbligo di soggiorno e richiesta di sequestro di beni, ai fini della confisca, ai sensi della vigente normativa antimafia.
L’impianto accusatorio prospettato ha trovato piena condivisione da parte dell’Autorità Giudiziaria che il 7 gennaio del 2019, in via cautelare, ha emesso il decreto di sequestro dei beni nei riguardi di PISTILLI Roberto, 47enne di Anzio, detenuto per violazione della legge sugli stupefacenti.
Le indagini patrimoniali svolte nei confronti del predetto, privo di qualsiasi occupazione lavorativa, hanno permesso di disvelare l’ingente patrimonio accumulato, ritenuto frutto di attività illecite.
E’ stata infatti accertata una cospicua sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni posseduti evidenziandosi quale soggetto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica. Con decreto dell’8 giugno 2020, il locale Tribunale – Sezione Specializzata delle Misure di Prevenzione, ha ordinato la confisca integrale del compendio patrimoniale, già sottoposto asequestro, disponendo altresì l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S., con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni due, nei confronti di PISTILLI.
Le indagini di carattere patrimoniale svolte hanno trovato, pertanto, puntuale riscontro nel procedimento prevenzionale, superando la fase del contraddittorio ed hanno dimostrato la cospicua sperequazione tra i redditi e i beni posseduti.
Con il provvedimento ablatorio in argomento è stato quindi disposto, ai sensi del cd. “Codice Antimafia”, la confisca di tutti i beni riconducibili direttamente o indirettamente al PISTILLI, il cui valore complessivo è di oltre 1 milione di euro consistenti in un immobile per civile abitazione ubicato in Anzio, un motoveicolo e disponibilità finanziarie peroltre 868.000 euro.
Roma, 26 giugno 2020
Questura di Roma
Ufficio Stampa e
Relazioni Esterne
Parcheggio estivo
E’ stato pubblicato l’Avviso Pubblico per la gestione del parcheggio della scuola elementare di via Cavour che verrà affidato in gestione, ad associazioni ed ONLUS locali che abbiano come scopo la tutela ed il reinserimento di persone affette da disabilità, per il periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 agosto 2020. La associazione che risulterà assegnataria dovrà garantire l’apertura al pubblico dalle ore 8,00 alle ore 19,30 dell’area di parcheggio nel periodo sopra indicato. Dovrà altresì garantire la pulizia, la sorveglianza e la custodia dell’ area concessa in uso. Per lo svolgimento delle suddette attività, l’organizzazione non avrà diritto ad alcun compenso ne’ potrà pretendere alcun corrispettivo eccezion fatta per offerte libere che i fruitori del parcheggio potranno destinare per le finalità statutarie dell’associazione.
Il termine della presentazione delle domande è fissato per il 30 giugno entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 30 giugno 2020 che dovranno pervenire, personalmente o tramite posta, all’Ufficio Protocollo del comune di Nettuno – Via G. Matteotti, 37 – 00048 Nettuno (RM), un plico chiuso e sigillato sul quale dovranno essere espressamente indicati:
· la denominazione dell’Organismo concorrente;
· la dicitura “Avviso Pubblico per l’affidamento delle attività di custodia dell’area antistante la scuola A. Castellani, sita in Nettuno, Via Cavour da destinarsi a parcheggio”.
Città di Nettuno
Città Metropolitana di
Roma Capitale
Ufficio Comunicazione