Deleghe agli Assessori
Giovedì 20 febbraio il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, come aveva annunciato in Consiglio Comunale, in seguito ad un sereno confronto politico all’interno della maggioranza, ha conferito le deleghe agli Assessori.
Al Vicesindaco Danilo Fontana è stata conferita la delega alle politiche dei lavori pubblici (nuove opere e manutenzione);
l’Assessore Giuseppe Ranucci, invece, ha assunto la delega alle politiche ambientali e sanitarie (controllo gestione R.S.U. - tutela risorse ambientali - manutenzione ambientale e sanitaria, parchi, giardini e patrimonio vegetale - randagismo).
Allo stesso tempo sono stati confermati gli Assessori Laura Nolfi alle politiche culturali e della scuola (cultura - istruzione - manutenzione scolastica), Valentina Salsedo alle politiche delle attività produttive (commercio - industria - artigianato - caccia - agricoltura - trasporto pubblico - pesca), del turismo e dello spettacolo, Eugenio Ruggiero alle politiche di bilancio, delle entrate e del patrimonio Comunale, Gianluca Mazzi alle politiche del territorio (edilizia privata - arredo urbano) e Velia Fontana alle politiche sociali (assistenza - volontariato - centri anziani - gemellaggi).
Comune di Anzio
La Lega Salvini, tramite il senatore Gianfranco Rufa ha espulso dal partito 4 consiglieri e 2 assessori
I veleni della politica nettunese
Se in Italia, si avesse il buon senso di interessarsi seriamente nei confronti della politica, ci si accorgerebbe che, oltre ad essere uno di quei Paesi che, attualmente, sono tra i più litigiosi dove, nei Comuni e Anzio e Nettuno, in particolare, vanno registrati, sempre più casi di doppio giochismo e tradimenti vari, allora bisognerebbe prendere atto che questo non è certo un gran bel modo di andare avanti. Senza tornare a “tempi remoti” (che poi non sarebbero tali neanche più di tanto..) prendiamo la situazione a Nettuno.
Dopo ben tre commissariamenti ora, per motivi più o meno analoghi che ci risiamo: si prendono accordi pre elettorali che poi, per alchimie interne ai vari partiti, non vengono mai rispettati portando l’Amministrazione politica della città sull’orlo di un precipizio, non certo per il bene della stessa ma, unicamente per interessi personali, ognuno è pronto a gettare giù l’altro e viceversa.
Al momento, la storia che sembra tenere banco è quella rappresentata dalla cacciata dalla Lega dove, per preciso ordine del senatore Gianfranco Rufa, sono stati espulsi ben quattro consiglieri (Maurilio Leggeri, Massimiliano Rognoni, Tiziana Ginetti e Mario Eposito) e due assessori (Claudio Dell’Uomo e Maddalena Noce). Il tutto, causato per l’appunto, dall’intervento del senatore Rufa mandato a risolvere dei dissapori non ben specificati all’interno del partito dei salviniani.
Ma, da queste parti, certi chiarimenti, anziché pretenderli nelle sedi istituzionali ed in quelle giudiziarie preposte, una soluzione che salvi “capre e cavoli” si trova sempre come in questo caso dove, i defenestrati, si sono detti: ci espellono dal Partito?
E noi ne fondiamo uno per affari nostri. Nella fattispecie: “Alleanza Nettunese” naturalmente, sempre fedele e legato alle politiche ed alla persona del sindaco Coppola. Vieppiù che, così facendo non hanno nemmeno dovuto rinunciare al loro incarico politico in quanto, affidato dal “popolo italiano” tramite elezioni, diventa praticamente intoccabile se non dalla Magistratura. Per tutti coloro poi che sono interessati anche agli antefatti che hanno portato a questa bagarre, si può dire questo: il tutto sarebbe iniziato quando, per una serie di dissapori tra i leghisti, sarebbe venuto a saltare l’accordo: ogni due consiglieri un assessore di riferimento (che la dice lunga sul fatto che ai politici italiani, quello che interessa, sempre e prima di tutto, sono i loro orticelli e non già i giardini pubblici..).
Da qui le decisioni del senatore Rufa che verrebbe considerato un tipo piuttosto tosto che, ora avrebbe comminato lo stesso provvedimento anche alla consigliera Lucia De Zuani anche se, si dice, non per la pretesa di una certa parte dei salviniani dell’assessorato alla Sanità.
Ed ecco che ora, tra ricatti e ripicche, tanto per cambiare, si rischia una nuova crisi amministrativa condotta con il solito “aplomb” locale.
Tito Peccia