Morvile lavora per la Mercedes che ha vinto per 7 anni consecutivi sia il titolo piloti che costruttori
Matteo, ingegnere di F1
Sono oggi con Matteo, un ragazzo che ha dalla sua queste caratteristiche: grinta, coraggio e determinazione.
Sto parlando di Matteo, che, a soli 28 anni ha realizzato il sogno della sua vita.
Andiamo a conoscerlo insieme.
- Ciao Matteo, ti ricordi da bambino cosa volevi diventare “da grande”?
“Da bambino non avevo il classico sogno di essere astronauta come la maggior parte dei bambini, avrei invece fatto di tutto per avere la preparazione adatta per arrivare in F1 e cosi è stato”.
- La passione dei motori quando nasce? Cosa ti appassiona di questo mondo?
“La passione dei motori nasce credo appena sono riuscito a gestire il telecomando! Eh eh, a parte gli scherzi, veramente sin da subito, intorno ai 4 o 5 anni. Da sempre, che sia stato in bicicletta, kart o auto, il senso di velocità misto al controllo al limite è qualcosa che mi esalta e ciò nella F1 è spinto al limite. Il tutto accompagnato dal suono dei motori, che è sempre affascinante per me”.
- Sei un uomo deciso, determinato, che con coraggio ha dimostrato che se si crede veramente in se stessi si può arrivare veramente in alto. Ti và di raccontarci cosa fai oggi e cosa “senti”nel fare il tuo lavoro?
“Il mio lavoro, usando proprio termini semplici, consiste nel controllare in fase di progettazione se i componenti delle power unit sono affidabili e performanti dal punto di vista strutturale. Ciò è molto utile perche permette di produrre direttamente il componente avendo in mano già un set di dati, mentre in passato si producevano varie interazioni e poi era un test fisico a decretare il componente migliore”.
- Il tuo sogno. Lo hai realizzato o è ancora in un cassetto? Laddove fosse nel cassetto, ti andrebbe di raccontarcelo?
“Il mio sogno era di arrivare in F1 e, a quanto sembra, ci sono riuscito. E in più faccio da due anni parte di un’azienda che ha vinto per 7 anni consecutivi sia campionato piloti che costruttori. Sono ancora incredulo di aver realizzato tutto ciò. Ora posso solo dire che l’appetito vien mangiando e la mia carriera è solo agli albori”.
Matteo ha realizzato qualcosa di grande, lavora per la Mercedes AMG HPP in ambito motori F1 con la qualifica di ingegnere analista strutturale. Si è trasferito a Northampton, a 110km a nord di Londra ed è lì che sta realizzando il suo sogno.
Matteo è un esempio che quando si ha un sogno bisogna crederci fino in fondo, mai arrendersi alle prime difficoltà, e se si è determinati, coraggiosi niente vieta a quel sogno di manifestarsi, esattamente come è accaduto a lui.
In bocca al lupo Matteo, che la tua carriera possa portarti sempre grandi soddisfazioni.
Barbara Balestrieri
Giornata mondiale della Terra
Per la giornata di domenica 18 aprile migliaia di volontari in tutta Italia si sono dati appuntamento (nel rispetto delle norme anti-Covid) per ripulire parchi, spiagge e altri spazi pubblici dai rifiuti di plastica (e non solo) dispersi nell’ambiente.
“Parola d’ordine, sensibilizzare”, come dice Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Odv Onlus. Una grande mobilitazione civica contro l’inquinamento da plastica. Possiamo definire così l’evento nazionale di raccolta lanciato per oggi 18 aprile dall’associazione Plastic Free Odv Onlus.
Eventi nel Lazio: Anzio, Ardea , Ceccano, Latina Scalo, Latina-Sabaudia, Monterotondo, Priverno, Prossedi, Roma, Sora, Sezze, Trevignano Romano.
Qui ad Anzio ci siamo dedicati alla raccolta rifiuti alla spiaggia e grotte della Villa Imperiale o altrimenti detta villa di Nerone, abbiamo approfittato per dare cenni di storia ai bambini partecipanti, oltre a sensibilizzarli sull’importanza di non sporcare il nostro ambiente. I partecipanti circa una sessantina tra cui una decina di Guardie Zoofile Ecologiche Armellino 92 Anzio -Nettuno. Sono stati raccolti circa 60 kg di vetro, è stata rinvenuta una bottiglia di amaro ancora sigillata, e una ventina di sacchi di plastica.
Lucia Costantino
Al parco della Rimembranza e dei Martiri delle Foibe
Tornano i lecci
Nel giorno del Natale di Roma, un tempo dedicato alla Festa del Lavoro italiano, nel Parco della Rimembranza e dei Martiri delle Foibe di Nettuno sono stati piantati otto giovani lecci, recuperando una tradizione cancellata nel primo dopoguerra, quando il parco dell’amore patriottico venne smantellato dalla Giunta comunista.
Il giardino era stato inaugurato nel 1923, dopo una nota del Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi, che volle così ricordare i Caduti per la grandezza nazionale: ogni Comune d’Italia avrebbe piantato un albero per ogni suo figlio immolatosi per la Patria vittoriosa nella guerra di redenzione. Negli ultimi 75 anni questo ricordo è stato cancellato, fino all’intervento del Comitato 10 Febbraio che ha ripristinato la toponomastica e il decoro del luogo, comprendendo nel ricordo rivolto alle giovani generazioni anche l’olocausto delle popolazioni giuliano-dalmate travolte, nel 1943 e nel 1945, dalla pulizia etnico-politica dai partigiani slavo-comunisti.
L’operazione è stata possibile grazie al contributo del Dott. Flavio Costantino e della Pro Loco Nettuno nelle persone del Dott. Marcello Armocida e del Prof. Alberto Sulpizi, sempre sensibili alle iniziative a favore della cultura popolare e della storia nettunese, che nell’atto hanno rivolto un commosso pensiero al Mar. Loreto Sulpizi, fondatore delle Unità cinofili della Polizia di Stato, simbolo di una istituzione, del senso del dovere e di amor di Patria.
Gli otto alberi saranno iscritti a patrimonio del Comune di Nettuno.
«È con particolare emozione e raccoglimento che abbiamo piantato otto giovani lecci – ha dichiarato il dottor Pietro Cappellari, fiduciario del C10F e Socio onorario della Fameia Capodistriana della Libera Provincia dell’Istria in Esilio – ripristinando la spiritualità del luogo dopo un oblio più che settantennale. Otto alberi, in quanto uno sarà dedicato alla memoria dei Caduti per la grandezza nazionale, mentre gli altri sette ad altrettante città irredente dell’Istria e della Dalmazia; sette come le stelle dell’Orsa Maggiore che ornavano il drappo vermiglio della Reggenza del Carnaro e della Provincia di Fiume. Un passo importante verso la pacificazione nazionale, un messaggio d’amore rivolto alle future generazioni che qui potranno venerare la Patria – la Terra dei Padri – e chi per essa ha sacrificato tutto. Seguire un esempio, per essere esempio».
Comitato 10 Febbraio