Dopo 4 anni di inizio lavori e con un anno di ritardo l’8 aprile è stato aperto dalla Città Metropolitana il sottopasso alla Nettunense e alla ferrovia
Finalmente aperto il sottopasso al Casello 45
Dopo quattro anni di attese e di-sagi vissuti sulla pelle dei residenti di Casello 45, la città Metropolitana di Roma annuncia l’apertura del sottopassaggio tra via Nettunense, via Cavallo Morto e via Pantanelle.
Un traguardo atteso anche dall’amministrazione apriliana, che in questi anni ha raccolto le lamentele dei cittadini e che si è concretizzato con il taglio del nastro l’8 aprile scorso, ma alla vigilia dell’inaugurazione l’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso coglie l’occasione per ricordare tutti i ritardi degli enti preposti e attraverso una lunga nota pubblicata sulla sua pagina Facebook, polemizzando contro chi ha trasformato in una vetrina politica l’opera strategica per il territorio, il sindaco Antonio Terra annuncia la sua assenza. Infatti l’8 aprile scorso, l’amministrazione comunale di Aprilia ha disertato l’appuntamento al quale erano presenti oltre ai sindaci di Anzio e Nettuno, tutti gli enti che hanno cooperato alla realizzazione dell’opera, l’inaugurazione della quale era stata annunciata qualche ora prima dall’ordinanza 27 del 7 aprile a firma dell’ingegner Giampiero Orsini, dirigente della città Metropolitana di Roma. Il sottopasso è stato aperto con un anno esatto di ritardo rispetto al previsto. Ritardi in parte dovuti alle conseguenze del lockdown, in parte da attribuire a problemi burocratici e criticità non tempestivamente risolte. Una su tutte, il prolungamento di via Vesuvio, non concepito originariamente nell’intervento principale e posto in essere solo per l’interessamento dell’amministrazione: proprio questa carenza ha tenuto per mesi in ostaggio i cittadini residenti dall’altro lato di via Nettunense. Per questo il sindaco, alla vigilia del taglio del nastro, non ha potuto fare a meno di ricordarlo.
“Con questa ordinanza – ha sottolineato il sindaco Antonio Terra - si chiude una delle peggiori vicende amministrative degli ultimi anni, forse la peggiore da quando sono Sindaco. Una vera e propria odissea che ha tenuto “sotto sequestro” gli abitanti del quartiere. Incredibile il rimpallo di responsabilità tra i vari enti coinvolti nei lavori, che in questi anni abbiamo dovuto spesso rincorrere, senza reali strumenti per poter incidere su decisioni prese altrove. La chiusura dell’unico collegamento tra la Nettunense e l’area in questi anni ha provocato disagi a non finire agli abitanti e alle attività economiche del quartiere, a cui oggi va il mio grazie, soprattutto per la pazienza e la tenacia con cui non hanno mai smesso di chiedere conto e sollecitare tanto RFI quanto Regione e Città Metropolitana di Roma. A volte è persino capitato loro di dover leggere sui giornali annunci, cui non seguivano però fatti e che finivano solo per esasperare ulteriormente le attese e gli animi già provati. Anche per tutto questo – conclude- non abbiamo preso parte all’organizzazione di alcuna cerimonia di inaugurazione e non vi prenderemo parte, se saranno organizzati eventi “passerella” nei prossimi giorni. Non c’è nulla da festeggiare e di cui vantarsi”.
Una accusa agli enti preposti ma anche a politici come l’onorevole Raffaele Trano, che nelle scorse settimane aveva divulgato con gioia l’annuncio dell’imminente apertura.
“Non riesco ad esprimere soddisfazione per questo obiettivo - fa eco Luana Caporaso che da assessore ha seguito passo dopo passo la lunga e intricata vecenda- nè tantomeno riesco a fare i complimenti a nessuno in quanto gli enti sia attuatori che gestori non si sono mai interessati realmente, ne dell’opera stessa nè degli abitanti, attivandosi solo ed esclusivamente nel momento in cui noi enti locali urlavamo a gran voce le difficoltà che stavano creando ai nostri concittadini. Non sarò presente all’apertura, mi sento solo di esprimere solidarietà a tutti cittadini che fino ad oggi sono rimasti intrappolati nel loro quartiere”.
Francesca Cavallin