Aprilia chiederà un contributo alla Regione di 9.975 euro
Barriere architettoniche
Un contributo di novemila euro per rendere gli spazi della città più accessibili alle persone diversamente abili.
Il Comune di Aprilia presenta la propria candidatura al bando Regionale per accedere ai contributi messi a disposizione per gli enti locali e finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Una misura approvata dalla giunta con la delibera 68 del 30 marzo scorso.
“Con la suddetta Determinazione – si legge nel corpo della delibera - sono stati approvati l’avviso pubblico e l’apposito modello regionale, per la presentazione delle istanze finalizzate all’assegnazione di contributi ai Comuni del Lazio per la redazione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). Potranno richiedere il contributo tutti i comuni del territorio regionale che alla data di pubblicazione del provvedimento non abbiano già redatto il PEBA. Il contributo è pari ad € 5.000 per i comuni con popolazione residente fino a 20.000 persone nel limite di € 50.000 per ciascuna annualità, e pari a € 10.000 per i comuni con popolazione residente oltre le 20.000 unità”.
L’ente di piazza Roma chiederà di poter accedere ad un contributo di 9.975,00 euro, corrispondente al 70% del totale di 14.250,00 euro previsti per la redazione del P.E.B.A.
Francesca Cavallin
Bonificati i box ed alcune zone interne di via Parigi dai rifiuti speciali abbandonati
Bonifica zona 167
L’amministrazione predispone una prima bonifica per i box della 167, a contrastare i continui roghi che a cadenza regolare interessano la zona. Un intervento affidato ad una ditta specializzata, trattandosi prevalentemente di rifiuti speciali, ma ciò che è stato rinvenuto ha lasciato tutti a bocca aperta, perché ha svelato una bomba ecologica pronta ad esplodere, proprio a due passi dalla nascente piazza della Comunità Europea. Il sopralluogo del 30 marzo scorso infatti, oltre ai rifiuti assimilabili ad urbani presenti nei seminterrati di via Parigi, ha portato alla luce la presenza di un enorme quantitativo di rifiuti speciali e pericolosi, tali da riuscire da soli a rendere l’idea dell’elevato rischio corso dai residenti ma anche dell’illegalità diffusa e nascosta nel cuore dei palazzoni della 167.
C’erano le carcasse e le parti di almeno quattro autovetture cannibalizzate, quindi ridotte a scheletri; lastre in eternit, materiale pericoloso soprattutto quando inizia la degradazione o se esposto ad agenti naturali e artificiali in grado di favorire la degradazione; una montagna di inerti e pneumatici.
Una vera e propria discarica di rifiuti speciali chiusa tra le mura del condominio e al riparo dalla luce del sole, tanto da rendere vano un intervento della Progetto Ambiente e costringere l’amministrazione a ricorrere ad una ditta privata in qualità di comproprietario dell’immobile. Le spese infatti verranno divise in proporzione ai millesimi occupati tra i condomini.
“Stiamo parlando di rifiuti speciali – ha sottolineato infatti l’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso – che hanno richiesto per la rimozione l’intervento di una ditta specializzata. C’erano lastre di eternit, le carcasse di almeno quattro auto fatte a pezzi, calcinacci. Una situazione difficile da descrivere, a fronte della quale è stato necessario l’intervento della ditta privata e le spese verranno ripartite tra i condomini”.
Insomma un ritrovamento, quello che ha interessato i box auto del Comune di Aprilia, del Comune di Roma e dei privati dei condomini tra via Parigi e via Inghilterra, che ha confermato paure spesso espresse dai residenti e fatte oggetto di recente di una lettera che associazioni del posto e comitato di quartiere hanno indirizzato al Prefetto di Latina. Conscia dell’insostenibilità di uno status quo che perdura da anni, l’amministrazione la scorsa settimana ha preso accordi con l’amministratore di condominio, il dottor Tessitore e con il supporto della società Cosmari ha proceduto alla rimozione dei rifiuti speciali, dando prova in concreto di un primo segnale di attenzione che il quartiere aspettava da tempo.
Francesca Cavallin