Il Comune di Aprilia proroga i termini al 31 luglio 2022
Premio tesi di laurea
Con una determina dello scorso 12 gennaio, il Comune di Aprilia ha prorogato i termini del premio per tesi di laurea triennale o magistrale sulla storia e la cultura locale, istituito nell’ottobre scorso. Originariamente, infatti, il premio era riservato a giovani che avessero discusso la propria tesi tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021. Con l’atto pubblicato la scorsa settimana, il termine ultimo è fissato al 31 luglio 2022.
I candidati dovranno inviare la propria domanda entro le ore 12.00 del 10 agosto 2022, tramite email PEC all’indirizzo pubblicaistruzione@pec.comune.aprilia.lt.it, oppure mediante consegna all’ufficio protocollo del Comune di Aprilia, piazza Bersaglieri, negli orari di apertura al pubblico. Il premio risponde alla volontà di promuovere azioni di stimolo alla ricerca e all’approfondimento delle radici storiche, culturali e naturalistiche del territorio apriliano, capaci di identificarne il patrimonio e di ricostruirne il percorso di sviluppo socio-economico. In particolare, il premio è riservato a tesi di laurea triennale o magistrale che contengano approfondimenti sul territorio apriliano in relazione alle sue radici storiche, culturali e naturalistiche o alle caratteristiche socio-economiche. L’Avviso pubblico mette in palio tre premi in denaro, del valore di 500 euro ognuna, riservate alle prime tre tesi della graduatoria che sarà redatta dalla commissione esaminatrice sulla base dei criteri definiti dall’atto.
Servizio Comunicazione
Comune di Aprilia
Carmen Porcelli, Andrea Ragusa e Rosalba Rizzuto vogliono chiarimenti
Accordo transattivo dubbio
Definito dall’amministrazione un affare conveniente per l’ente, l’accordo transattivo tra il Comune di Aprilia e Acqualatina continua a calamitare dubbi. La determinazione con cui il Comune si è impegnato a corrispondere al gestore delle reti idriche 2 milioni 418 mila euro, continua ad attirare le critiche dei referenti delle le associazioni Città degli alberi, Grillini Apriliani e Cittadini Pentastellati e Aprilia Libera, Carmen Porcelli, Andrea Ragusa e Rosalba Rizzuto, convinti che l’ente abbia rinunciato alla compensazione di crediti ben più corposi di quanto lasciato trasparire in consiglio.
“La cifra transata – rimarcano le tre associazioni - comprensiva del canone di concessione, dei rimborsi mutui e dello sgravio perdite, farebbe pensare che i crediti accumulati dal Comune di Aprilia fossero di gran lunga inferiori ai debiti maturati per il consumo idrico e mai corrisposti. La determinazione non riporta l’ammontare del credito, dei ratei dei mutui corrisposti dal Comune di Aprilia e mai rimborsati dalla società Acqualatina, ma analizzando il Piano degli ammortamenti dei mutui contratti dal Comune di Aprilia dal 2015, si evince l’esistenza di 38 prestiti tutti ottenuti dalla Cassa Depositi e Prestiti finalizzati alla realizzazione di impianti di depurazione, rete idrica, rete fognaria e serbatoi idrici. Dai conteggi risulta che l’importo del capitale versato risulta corrisposta ad oggi la cifra di euro 7.955.051,62; l’importo complessivo ammonta ad euro 14.404.212,48 (di cui euro 8.716.356,19 come quota capitale, mentre euro 5.687.906,89 come quota interessi), mentre il capitale residuo da pagare per estinguere i mutui ancora attivi ammonta ad euro 6.449.160,86. Come mai il Comune di Aprilia non ha mai bussato alla porta di Acqualatina?”.
Una domanda legittima, anche perché in passato l’ente si era mosso per recuperare le somme anticipate.
“Nel 2013 - sottolineano Porcelli, Rizzuto e Ragusa – il Comune aveva annunciato decreti ingiuntivi nei confronti di Acqualatina. L’allora assessore alle finanze Chiusolo sosteneva che il gestore fosse in debito per 4 milioni di euro per rate ed interessi dei mutui riguardanti la manutenzione e interventi sulle reti idriche, annunciando un decreto ingiuntivo. Acqualatina aveva fatto resistenza, sostenendo che l’ente avrebbe dovuto pagare 60 mila euro l’anno di acqua. Meno di un anno dopo il gestore annunciava la volontà di recuperare dai Comuni dell’Ato 4 e in particolare dal Comune di Aprilia i debiti accumulati dal gestore e dovuti alla morosità di 30 mila utenti attraverso una tariffa extra a partire dal 2014 e fino al 2018 per recuperare le somme perse tra il 2003 e il 2011, che secondo la società ammontavano a 34 milioni di euro. Questo malgrado inadempienze contestate, somme non corrisposte al Consorzio di Bonufica, il mancato raggiungimento dei livelli di servizio e 8 milioni di canone concessorio ai comuni dell’ambito, che avrebbe dovuto essere rimborsato ai comuni che avevano acceso mutui sugli impianti trasferiti in gestione, a rate e al netto degli interessi di mora”.
Un argomento toccato nel 2015 anche dall’ex consigliere comunale Carmen Porcelli, ma la domanda sull’effettivo reclamo della restituzione dei ratei dei mutui è rimasta senza risposta.
“Se la situazione riportata in vari articoli fosse vera – sottolineano le tre associazioni - e avrebbe dovuto riguardare anche altri Comuni, come mai ad oggi solo il Comune di Aprilia ha chiuso la transazione con Acqualatina? Perchè se nel 2014 si minacciavano azioni legali e ancora nel 2016 si proponevano mozioni sulla mancata restituzione dei mutui, nel 2021 quelle somme sono state ridimensionate o dimenticate?”
Francesca Cavallin