Ampia discussione nell’ultimo Consiglio comunale di Ardea per il recupero di una zona deturpata da uno scheletro di cemento
Progetto integrato per il recupero di Rio Verde
La riqualificazione dei palazzoni di Rio Verde. Dopo oltre quarant’anni, quelle strutture abbandonate, finalmente potranno rivedere la luce ed essere destinate a qualcosa di buono per la Città. Può piacere la scelta dell’amministrazione grillina, può non piacere, si può migliorare o lasciare il progetto com’è stato presentato: resta comunque un dato certo ed incontrovertibile: questa amministrazione ha messo le mani su delle strutture che dovevano essere a disposizione della comunità già decenni addietro e che, invece, per varie motivazioni che non stiamo qui ad elencare, sono state abbandonate al loro destino. Tutto quello che di buono poteva aspettarsi la cittadinanza, è stato vanificato dal non fare nulla. L’auspicio comunque è sempre quello di migliorare il panorama di quell’area, rendendo fruibili quelle strutture in cemento armato. In ultima analisi se non se ne vuole proprio fare nulla, sarebbe opportuno abbatterle e togliere quello scempio dal territorio.
Ad illustrare il progetto integrato per il recupero di Rio Verde, è stato il consigliere del M5S, Luca Costabile il quale ha posto l’accento su come sarà recuperata tutta l’area. Un progetto di riqualificazione dei cosiddetti palazzoni e potranno essere utilizzati insieme ad un’area destinata ad un centro commerciale a dare delle risposte alla cittadinanza rispetto alla carenza di scuole, uffici comunali ed altro. Non sorgeranno abitazioni civili. Sarà un’area destinata al pubblico e che colmerà una lacuna ormai quarantennale rispetto a quello che i passati amministratori avevano pensato per quell’area. Dopo tanti decenni finalmente qualcuno ha preso in mano questa situazione e si è proceduto alla iniziativa di mettere nero su bianco su un’opera che sicuramente porterà benefici alla popolazione.
“Nasceranno anche una serie di servizi – ha sottolineato il consigliere Costabile – con il completamento di una serie di arterie e di parcheggi in modo da consentire un deflusso delle auto sempre tranquillo. Sono state rimodulate tutte le caratteristiche tecniche e sismiche per la realizzazione delle nuove strutture, attraverso una riqualificazione di quello che è attualmente presente. La volontà a voler riqualificare tutta quest’area è sotto gli occhi di tutti e noi non possiamo non essere d’accordo per fare ciò”.
Da parte del consigliere comunale del gruppo Cambiamo, Centore Simone è arrivata una sottolineatura abbastanza precisa e cioè che: “Si poteva fare qualcosa di più e di diverso rispetto a quello che stiamo discutendo – ha sottolineato Centore -. Il Comune accetta una somma che va a rimpinguare le casse comunali, ma le opere di urbanizzazione le lascia realizzare a chi ha la concessione per realizzare qualcosa di veramente costruttivo e finanziariamente a loro favorevole. Il Comune potrebbe realizzare per conto suo le opere di urbanizzazione rispetto alla proposta attuale. E questa scelta non sarebbe poi alquanto cattiva. Ma chi sono questi a cui regaliamo una Ferrari e il Comune e la Città di Ardea non riceve nessun beneficio? Dobbiamo vederci chiaro in questa vicenda”.
“Sottoscrivo pienamente le parole del collega Centore – ha detto il consigliere della Lega, Franco Marcucci -. Se lui ha detto queste cose, essendo esperto della materia, noi non possiamo che essere d’accordo e sottolineare come tutta questa progettazione non rispetta affatto le esigenze della popolazione”.
“Diamo 60 mila metri cubi a disposizione di un privato e rimediamo solo una strada. Dove sta la Scuola? Dove sarà realizzata la nuova casa comunale? – ha detto la consigliera Raffaella Neocliti -. Avevamo una contropartita con un contributo straordinario che sono gli oneri di urbanizzazione. Quando il consigliere Costabile mi vieni a dire che quel computo degli oneri di urbanizzazione fatto dal Commissario era esagerato, era calcolato male, io dico che non è compito nostro dirlo perché questo piano è stato realizzato dall’architetto Alessandro Moccia per conto della Real Estate che ha presentato il piano. Se io vado ad acquistare una casa e dico ti voglio dare un milione tu che vendi la casa ti prendi il milione non vai a dire no. Mi stai dando troppo è un problema loro se hanno fatto male i calcoli non solo loro non hanno mai richiesto di annullare questo progetto non l’hanno mai chiesto anzi hanno diffidato l’ente a procedere con questo progetto. Tant’è che si arriva a maggio del 2018 quando voi portate in Consiglio la delibera 27 del 2018 dove c’è scritto annullamento delibera di Consiglio comunale n.11 del 2017. Una proposta di programma integrato quindi non portate un atto di indirizzo portate una proposta integrata e poi stranamente però perché non c’è posto viene ritirato non essendo pervenuta la proposta di deliberazione da parte dell’ufficio urbanistico. Noi siamo molto preoccupati per quello che stiamo approvando e non nascondo di richiedere che tutti gli atti che riguardano questo piano integrato, vadano all’attenzione della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti”.
“Abbiamo fatto bene perché abbiamo a disposizione una somma consistente nelle casse comunali – ha detto il consigliere del M5S, Enrico De Zanni – che possiamo utilizzare per altre opere strategiche ed importanti per i cittadini del nostro territorio”.
“Questo lavoro lo abbiamo iniziato appena insediati – ha detto il sindaco Mario Savarese – e si presentò da me, lo ricordo perfettamente il proponente, l’amministratore della società, accompagnato dal Capitano dei Carabinieri chiedendomi di essere ascoltato. Io lo ascoltai su tutta la questione del progetto e di quello che si andava a presentare, e poi alla fine dell’incontro gli chiesi ma perché è venuto accompagnato dai carabinieri? Cercate di immaginare quale fu la risposta. A parte queste note di colore, in ogni caso quando il progetto fu affidato finalmente, ci fu presentata un’analisi dettagliata agli uffici tecnici che ancora non avevano preso in mano il progetto e tutti i relativi atti. Non ci avevano lavorato a fondo. Era una proposta del Commissario Prefettizio, che l’aveva presa in considerazione e lasciata li. A quel punto della storia i tecnici del Comune di Ardea, hanno messo le mani sugli elaborati ed hanno iniziato l’analisi dopo l’architetto Terribili.
Successivamente è subentrato l’architetto Calcagni, che aveva incaricato l’architetto Tomei, che molto diligentemente tira fuori tutti i problemi di quel progetto, portando alla luce gli errori dei parametri utilizzati. Rifacendo i conti viene fuori che, anziché darci 3 o 4 milioni di euro, non avremmo messo nelle casse comunali, neanche un terzo di quella somma prevista. Ecco perché è iniziato tutto. Allora abbiamo lavorato, pensando, spostiamo questo di qua, ora facciamo quello di là. Era la società che cercava di trovare una soluzione. Ovviamente vorrei ricordare che la parola si chiama contrattata, proprio perché due si incontrano e contrattano, discutono fino ad arrivare a un accordo, che dev’essere soddisfacente per entrambi. Altrimenti non c’è accordo, e così sarà nel momento in cui dopo l’atto di indirizzo gli uffici potranno chiudere la parte burocratica, perché noi questa sera chiudiamo.
Usciti da questa riunione il nostro lavoro è terminato, non ci sarà nessun altro intervento della politica. Lavoreranno solo i tecnici che dovranno mettere le firme sugli atti. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Intanto voglio annunciare che i progetti per la realizzazione di altre aule sul territorio sono in corso d’opera, con strutture ecosostenibili. Molte altre iniziative sono in corso, per dare finalmente delle risposte concrete alla popolazione”.
Bocciata la mozione di Fratelli d’Italia sulla sospensione degli avvisi di pagamento della Tari 2015. Ne corso della discussione dell’ordine del giorno del consiglio comunale dello scorso 2 febbraio è stata presa in esame la mozione di FdI.
“Per quanto riguarda la sospensione della prescrizione – ha detto il Consigliere del M5S Antonella Passaretta -, l’attività alla quale si fa riferimento nella mozione si riferisce al recupero degli omessi versamenti Tari dovuti e non versati dai cittadini inadempienti non già nel periodo Covid-19, ma nel 2015. Anno nel quale chi avesse voluto avrebbe sicuramente potuto pagare. L’amministrazione nei mesi scorsi quando ha potuto ha fatto tutto quanto nelle sue possibilità per venire incontro ai cittadini contribuenti, prevedendo la proroga dei versamenti dovuti nel 2020 ma anche riconoscendo alle categorie imprenditoriali colpite dal Covid la possibilità di richiedere la riduzione del dovuto fino al 90 per cento. Essendo Ardea un comune dove si sfiora quasi il 50 per cento di evasione della Tari e per il rispetto nei confronti dei cittadini che nonostante le difficoltà hanno stretto la cinta e continuato a versare il dovuto, noi voteremo contro questa mozione che riteniamo demagogica e senza senso”.
“La Tari è una tassa e serve a ripagare le spese dei servizi resi, non è un tributo che si paga all’Ente – ha sottolineato il sindaco Mario Savarese -. Nel momento in cui la Tari non viene pagata, viene a mancare al Comune la risorsa finanziaria necessaria a pagare il servizio. Il Comune deve ricorrere ad altra fonte di finanziamento e inevitabilmente va a sottrarre entrate dei tributi. Quei soldi che il Comune dovrebbe spendere per dare servizi ai cittadini. Se il Comune omettesse di richiedere la Tari non pagata in passato costringerebbe i cittadini che pagano le tasse a pagare la Tari di coloro che non l’hanno pagata. Oltre il danno anche la beffa. Le uniche risorse del Comune sono solo quelle che vengono dai tributi. Questa cosa non si può chiedere al comune, altrimenti l’Ente non vive più: non si tappano le buche, non si aiutano i disabili, non si aiutano i cittadini, non si aiuta chi veramente ha bisogno. Non parlo da politico o da tecnico, aiutare chi non aiuta la cittadinanza facendo il proprio dovere è un fatto ignobile: 50 per cento di evasione sulla Tari ad Ardea, fatevi qualche domanda”.
“Oggi andare a favore dei cittadini è l’intenzione di tutti – ha detto il consigliere del Pd, Alessandro Mari -. Questa mozione mi fa rimanere perplesso però, è molto tecnica e non politica. La sospensione si doveva fare molto prima, non si può sospendere un atto del 2015”.
“Senza il voto di Mari – sottolineano i consiglieri del centro destra -, capogruppo del Pd, il M5S non avrebbe avuto i numeri per respingere questa mozione. I grillini si atteggiano a professori senza capire che un atto di indirizzo è tale e non un provvedimento esecutivo. Noi, in modo molto chiaro, abbiamo chiesto di esprimere il Consiglio sulla sospensione del richiamo delle bollette Tari del 2015 perché la crisi del Covid-19 impone oggi l’obbligo di aiutare prioritariamente i cittadini”.
Sabatino Mele