Domenica 31 gennaio al Parco delle Rimembranze si è tenuta la cerimonia per mantenere viva la memoria delle vittime della pandemia
Pomezia ricorda le sue vittime da Covid-19
Da oggi a Pomezia presso il “Parco delle Rimembranze”, sono presenti oltre alle decine di alberi esistenti due alti cipressi, custodi ad una grande stele di marmo bianco, su di essa è posta una targa commemorativa a ricordo dei nostri concittadini che non sono più tra noi, la loro presenza in questo suggestivo luogo per mantenere viva la memoria, e allo stesso tempo una speranza di rinascita.
Oggi non è un giorno come gli altri, questo non è un parco qualunque, oggi in questo luogo divenuto ancor più patrimonio della memoria si sono riuniti i parenti delle vittime, cittadini di Pomezia, autorità civili e militari in congedo e in servizio.
Quando sono stato contattato dallo staff del sindaco, nella persona della dott.ssa Daria Contrada, e mi si chiedeva ufficialmente la presenza di un nostro bersagliere alla cerimonia per suonare il celebre brano del “Silenzio” ho provato sentimento di grande partecipazione.
La cerimonia è iniziata con un intervento del nostro sindaco Adriano Zuccalà, scandendo i nomi di coloro che non ci sono più a causa del Covid-19.
“...A Roberto, Maria, Adolfo, Giandonato, Lorenzo, Marina, Antonino, Ilario, Giuseppina, Luigi, Filomena, Angela, Bruno, Maria Grazia, Antonio, Armando, Mario, Alvaro, Claudio, Pietro, Tonino, Anna.
A loro va il mio pensiero commosso, ai loro familiari va il mio abbraccio a nome di tutta la comunità: non siete soli, con voi c’è la vicinanza di una Città intera.
A causa delle restrizioni anti-Covid molte famiglie non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari. Penso non solo a coloro che ci hanno prematuramente lasciato per mano di un virus invisibile e insidioso, ma anche a tutti quelli che si sono spenti durante l’anno per cause diverse, non legate al Covid, ma che proprio a causa del Covid sono stati costretti ad affrontare gli ultimi giorni senza la presenza dei propri affetti.
È per tutti loro che abbiamo pensato di creare un luogo della memoria, uno spazio dedicato a coloro che ci hanno lasciato. Un luogo fisico del ricordo, dove condividere l’abbraccio della Città ai familiari delle persone scomparse, che possa trasmettere un messaggio di speranza per il futuro.
Per questa occasione abbiamo simbolicamente messo a dimora due alberi di cipresso: il cipresso è simbolo di immortalità, che in questo caso assume un valore sociale di testimonianza, auspicio, ricordo. E così, in ricordo di quanti ci hanno lasciato, piantiamo semi di speranza.
Stiamo combattendo contro un nemico invisibile che sta lasciando sul campo numerose vittime. La pandemia è una ferita che unisce il Paese, un dolore che ci rende comunità.
Sulla stele che vedete qui di fronte abbiamo apposto una targa commemorativa con i celebri versi della poetessa Emily Dickinson: “Chi è amato non conosce morte”. Ricorderemo la pandemia che ha cambiato il mondo e terremo nel cuore tutte le donne e gli uomini che ci hanno lasciato, perché ricordare è riportare al cuore. Un sentimento che deve farci sentire più uniti.
Rivolgo un saluto e un forte incoraggiamento ai concittadini che in queste ore stanno affrontando il Covid19: chi a casa, chi in un letto d’ospedale.
Vorrei ringraziare i presenti, ma soprattutto tutti coloro che stanno partecipando virtualmente colmando così la distanza imposta dal virus. Dopo aver scoperto la stele accompagneremo questo momento di raccoglimento dalla riproduzione del celebre brano Il Silenzio a cura dell’” Associazione Nazionale Bersaglieri Sezione di Pomezia” che ringrazio di essere qui.
Voglio lanciare un messaggio di speranza e di presenza delle Istituzioni non soltanto al fianco di tutte le famiglie che hanno subito un lutto, ma anche accanto a tutti coloro che sono impegnati in prima linea”.
...poi il Bersagliere lancia uno squillo di tromba, caratteristico segnale dell’attenti ai militari in servizio e alle Associazioni Militari in congedo, di raccoglimento per i civili presenti.
Trascorrono alcuni secondi e il Bers. Giustiniani M. della Fanfara di Roma Capitale con la tromba rivolta al cielo, e le piume al vento suona il Silenzio, le sue note echeggiano nell’aria, diffondendo momenti di grande commozione tra i presenti.
La cerimonia è stata semplice e intensa, il senso di sgomento, di lacerazione che la morte di una persona cara porta sempre con sé è stato ancora più acuto, perché per molti, non le si è potuto stare vicini neppure nel momento del congedo.
L’emergenza che stiamo vivendo, la quotidianità dei bollettini trasmessi ci trasmette “numeri”
Voi per noi concittadini di Pomezia siete nomi da serbare nel cuore, persone care alla nostra comunità, con questa solenne cerimonia voluta dall’Amministrazione Comunale, abbiamo voluto essere accanto a Voi, ai Vostri cari.
Bers. Emilio Dionisi
Pres. A.N.B.
Sezione Bersaglieri Pomezia