Il Litorale • 21/2019
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ANNO XIX - N° 21 - 1/15 DICEMBRE 2019 Il Litorale Pag. 9
gettando ogni tipo di confronto e
dibattito pubblico. Per sancire il
loro diniego i Commissari hanno
dato vita a quanto avevano con-
cordato in precedenza e si sono
apprestati a votare una mozione
di chiusura della Commissione
che ha dato voce ai tanti cittadini
che Uniti Per l’Ambiente rappre-
senta. Dopo il rifiuto da parte di
tutti, con l’eccezione del Consi-
gliere Brignone, che ha dato se-
gno di coerenza ed onestà intel-
lettuale, di aprire un dibattito su
di una materia ed su un ambiente
che è tanto criticato e che ha at-
tratto una seria attenzione della
Magistratura, la Commissione ha
decretato la sua chiusura lascian-
do irrisolte le ragioni per cui essa
fu creata dal Consiglio Comuna-
le. Sono curioso di leggere la re-
lazione che verrà fatta in Consi-
glio in merito agli esiti della
Commissione Speciale. Come
sempre accade c’è stata anche la
solita coda di polemica con cui
ominicchi, che si arrabattano tra
un partito e l’altro alla ricerca di
un pò di visibilità e non solo,
hanno attaccato duramente Uniti
Per l’Ambiente e chi onestamente
e senza scheletri nell’armadio, lo
rappresenta, con argomentazioni
speciose che se, raccolte, avreb-
bero solo contribuito al dare risal-
to al nulla. Vogliamo vederle que-
ste mezze figure andare in giro
alle prossime elezioni per elemo-
sinare voti! La lezione che questa
brutto episodio vuole dare è che
la politica la devono fare i politi-
ci: i cittadini devono stare al loro
posto. Ma i cittadini non sono
d’accordo a soggiacere all’arro-
ganza di persone che, fatta qual-
che eccezione, non sono capaci di
recepire istanze giuste e plausibili
e di dibattere davanti a chi li ha
eletti problemi dagli stessi propo-
sti. Si è negato un dibattito aperto
ai cittadini su argomenti e sui
problemi che gli stessi vivono
sulla loro pelle: si è dato un cal-
cio alla democrazia, quella vera,
quella praticata. I cittadini trove-
ranno altri modi per far sentire la
loro voce. Sergio Franchi
Uniti Per l’Ambiente ha decisa-
mente passato il segno: ha propo-
sto di aprire un dibattito sull’ am-
biente. Ha proposto di parlare del
nostro territorio e dei suoi tanti
problemi nel luogo in cui i pro-
blemi della gente devono essere
discussi: in Consiglio Comunale.
Dopo aver interpellato una dozzi-
na di Consiglieri comunali, di
maggioranza e di opposizione,
dai quali aveva ottenuto un’una-
nime disponibilità; dopo aver
sentito informalmente il Sindaco,
ricevendone l’assenso; dopo aver-
ne parlato con la Presidente del
Consiglio Comunale, che aveva
recepito la richiesta favorevol-
mente, era stata convocata la ri-
unione della Commissione Spe-
ciale di cui la richiesta di dibattito
è stato l’unico argomento all’Or-
dine del Giorno. Il 13 novembre
alle 11,30 la saletta della Giunta
era piena di cittadini in maglietta
gialla ed il tavolo delle riunioni
occupato da tanti rappresentanti
della politica di Anzio chiamati a
discutere ed approvare una richie-
sta di discussione in Consiglio di
alcune problematiche ambientali
delle quali una sintesi era stata
fornita ai partecipanti. “Questo
dibattito viene proposto dal coor-
dinamento di Associazioni, Co-
mitati ed Enti UNITI PER L’AM-
BIENTE, al fine di dare risposte
e chiarimenti su quanto sta avve-
nendo ad Anzio in materia am-
bientale. Un dibattito che la poli-
tica di Anzio deve necessaria-
mente affrontare per diradare
dubbi e sospetti, alimentati anche
da atti giudiziari, che non da oggi
hanno attraversato le attività che
ad essa si riferiscono. Questo di-
battito non viene proposto in con-
trasto con la Politica che governa
Anzio ma intende sollecitarne ed
integrarne l’azione nello spirito
della difesa del bene comune. Un
dibattito che potrà avvenire in se-
no al Consiglio Comunale che è
l’Organo deputato a deliberare
azioni e comportamenti del Go-
verno di Anzio e che, è auspicabi-
le, possa decidere in modo unita-
rio. Come già accaduto, per casi
analoghi, la Politica di Anzio, in
sede assembleare, ha sempre deli-
berato all’unanimità perchè la di-
fesa del nostro territorio e della
salute dei suoi abitanti non può
avere un colore politico”. Questo
era lo spirito della proposta e gli
argomenti su cui discutere erano
stati limitati ed esposti in forma
sintetica: Centrale biogas della
Spadellata e necessità di portare
il problema all’attenzione della
Regione, per grave anomalia rife-
rita alle distanze di sicurezza;
pessima gestione nella gestione
della raccolta dei rifiuti; carente
organizzazione nell’ambito della
materia ambientale che si traduce
in danno per i cittadini. Tre argo-
menti asettici che i molti Consi-
glieri, preventivamente interpel-
lati, avevano considerato come
congrui e meritevoli di approfon-
dimento. Durante la riunione del-
la Commissione Speciale che, bi-
sogna sottolineare, è l’unica che
include, come membri, un rappre-
sentante dei cittadini e tre tecnici
esterni, le posizioni sono state ri-
viste e corrette. “I cittadini devo-
no ricorrere al veicolo politico
per dialogare con l’Istituzione e
non possono farlo attraverso ri-
chieste di dibattito dirette”. Che
vuol dire che i cittadini non pos-
sono più rappresentare se stessi
per confrontarsi con l’istituzione
ma che devono interagire con es-
sa solo per il tramite dei rappre-
sentanti politici: quelli che ven-
gono eletti in un partito e che poi
cambiano casacca secondo la
convenienza. Visione asfittica che
nemmeno la burocrazia più bece-
ra può servire a difenderla. E poi
“la Commissione Speciale non ha
più ragione di esistere in quanto
essa ha fornito la sua relazione al
Sindaco (si tratta del dossier Li-
bralato) ed è al Sindaco che biso-
gna rivolgersi”; è del tutto irrile-
vante che non si conosca la rispo-
sta alle domande ed alle verifiche
che quel dossier proponeva ed il
fatto che nessuna azione formale
sia stata rivolta nei confronti del-
la Regione Lazio. E poi “Le ar-
gomentazioni relative ai rifiuti ed
al mancato pagamento della TA-
RI da parte di oltre il 50% dei cit-
tadini, vanno discusse nell’appo-
sita Commissione Ambiente” .
Dove, secondo la dichiarazione
del Consigliere Brignone, non si
discute e decide proprio niente. E
la dichiarazione del Consigliere
Maranesi che “se dipendesse da
me ne farei altre di centrali Bio-
gas”. Alla domanda se si riferisse
anche quella che infrange le rego-
le sulla sicurezza mettendo a ri-
schio la vita di bambini; il Consi-
gliere non fa distinzioni e questo
ha fatto imbestialire alcuni abi-
tanti della Sacida che erano inter-
venuti alla riunione. E’ stato inu-
tile ribadire che non si stava par-
lando della tecnologia biogas ma
del pericolo di un impianto posto
in un luogo sbagliato. Dialogo fra
sordi. Reato di lesa maestà. La
Commissione ha dato lo spettaco-
lo di una politica incapace di con-
cepire un’iniziativa formulata in
modo genuino secondo lo spirito
della democrazia partecipata ri-
Un agguato per mettere fine all’azione di chi difende il territorio e rifiuta la politica
Chiude la Commissione speciale
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