SERVIZIO CIVILE 2020-2021
L’ESPERIENZA PRESSO LA PRO LOCO “CITTA’ DI ANZIO”
L’emergenza sanitaria che il Paese sta ancora attraversandohaavuto un impatto notevole sulla vita di ciascuno di noi: l’economia è indubbiamente il settore che ne sta risentendo maggiormente, ma non bisogna dimenticare che anche la nostra vita sociale ha subito in questi mesi un vero e proprio capovolgimento. La socialità, quale aspetto innato della vita umana, ha un valore imprescindibile nella crescita personale di ciascun individuo, ma è anche parte integrante di una ben più vasta rete di relazioni. Relazioni che, come ben sappiamo, si creano in determinati contesti di vita associata, diminuiti, per non dire scomparsi quasi del tutto, per il rischio del contagio.
In questo anno, così difficile per tutti, anche il Servizio Civile ha inevitabilmente risentito della situazione creatasi a livello nazionale: venuto meno il carattere sociale che ne costituisce l’aspetto peculiare, si è dovuto perciò reinventare sfruttando gli strumenti tecnologici di cui oggi disponiamo.
Grazie al digitale, si è potuto svolgere da remoto un importante lavoro di catalogazione dei beni immateriali della città, che ha permesso non solo di riscoprire tradizioni ben radicate sul territorio, ma anche di inserirle nel contesto più vasto della regione Lazio. Si è creato, in tal modo, un archivio digitale regionale da cui poter attingere per contribuire alla valorizzazione di ciascuna area. Contestualmente ha preso avvio anche l’attività di ricerca per i progetti a cui gli operatori volontari sono chiamati a lavorare nel loro anno di servizio; nel caso specifico, si tratta dei progetti “I Musei del Lazio” e “Le antiche roccaforti: palazzi, castelli e cinte murarie”, che sono stati portati avanti in parallelo: nell’ottica di offrire una trattazione completa, infatti, la descrizione dell’esposizione del Museo Civico Archeologico di Anzio è stata accompagnata da un’indagine sulla storia di Villa Adele, il luogo che di fatto ospita il museo cittadino.
Al termine di questa insolita esperienza di Servizio Civile, lo scorso 19 febbraio, abbiamo chiesto alle ragazze impegnate presso la Pro Loco “Città di Anzio”, Federica Graziosi e Giada Rinaldi, una riflessione su un anno, il 2020, durante il quale il loro lavoro e l’attività della stessa Associazione sono stati stravolti sotto molteplici aspetti. Pur nelle difficoltà e negli stravolgimenti continui di questi mesi, riteniamo, tuttavia, che i momenti di “crisi” possano aiutare a guardare le cose da una prospettiva nuova, inimmaginabile fino a un attimo prima, e da quest’ultima si possano trarre suggerimenti per migliorare. Soltanto con questa convinzione si potrà trasformare questo tempo “sospeso” in una straordinaria opportunità di crescita.
Lo scorso 19 febbraio è terminato il vostro Servizio Civile presso la Pro Loco “Città di Anzio”. Come possono essere descritti i mesi che avete trascorso all’interno dell’Associazione?
- Federica Graziosi: È stato un anno molto interessante dal punto di vista lavorativo e formativo. È stata la prima esperienza di lavoro direttamente a contatto con il territorio in cui sono nata e cresciuta, quello di Anzio.
- Giada Rinaldi: Sono stati mesi costruttivi, in cui ho imparato tanto riguardo alla città, ma ho visto anche quanto lavoro, impegno e amore per il territorio ci vogliano per organizzare manifestazioni e per la sua promozione.
Quanto la pandemia ha condizionato questa esperienza?
- F.G.: Purtroppo a causa della pandemia che ha colpito il nostro paese, nei primissimi mesi di Servizio Civile abbiamo svolto lavoro da remoto. Nonostante questo, i responsabili nazionali hanno sviluppato, attraverso la piattaforma MyUnpli, interessanti lavori per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale del nostro territorio.
- G.R.: Si, purtroppo penso che la pandemia abbia in parte limitato questa esperienza, ma non ci siamo persi d’animo e personalmente ritengo di aver compreso pienamente, come spiegavo in precedenza, il ruolo che la Pro Loco riveste per la nostra città.
Nelle ultime settimane di Servizio avete lavorato al progetto “Economia di Francesco”, l’iniziativa lanciata da papa Francesco e condivisa dall’Unpli Lazio, con cui ci si propone di realizzare un prontuario per la ripresa delle attività al termine della pandemia. In che modo, a vostro avviso, potrà essere utile il lavoro che la Pro Loco svolge sul territorio per far ripartire l’economia e il turismo locale?
- F.G.: La nostra Pro Loco sta già organizzando molte iniziative ed attività per la ripresa dell’economia, del turismo e dellacultura della città in collaborazione con il Comune e le altre associazioni del territorio. Quella di maggiore spicco riguarda sicuramente la realizzazione del Circolo Pro Loco, che dovrà essere la “casa dei soci”, un luogo di intrattenimento,ma anche un laboratorio per sviluppare idee che possano essere utili alla valorizzazione delle risorse locali.
- G.R.: Penso che il ruolo della Pro Loco sia fondamentale. La nostra città è frequentata perlopiù nei mesi estivi ed è importante organizzare eventi per cercare di far ripartire il turismo e, di conseguenza, l’economia. Anche noi volontari del Servizio Civile, attraverso il progetto voluto dall’Unpli, abbiamo presentato le nostre idee nella speranza che al più presto possano essere attuate.
Quanto, invece, sarà necessario reinventare e, dunque, modernizzare tale attività?
- F.G.: In un mondo in cui la tecnologia regna ormai sovrana, sicuramente anche lanostra Associazione dovrà apportare delle innovazioni: un gruppo Whatsapp per i soci della Pro Loco, tramite il quale si possano ricevere facilmente comunicazioni, foto e video, pagina Facebook e Instagram sulle quali postare e mostrare tutto il lavoro svolto a chiunque sia interessato.
- G.R.: Probabilmente una delle cose che ci ha insegnato la pandemia è che siamo nel 2020 e il mondo si è evoluto davvero tanto. Nei periodi in cui siamo stati costretti a lavorare in smartworking, non tutti ne siamo stati all’altezza. La stessa cosa vale anche per le scuole e le università tanto che molti professori faticavano a organizzare semplici videochiamate. Ecco, questo discorso si può ricollegare al fatto che anche la Pro Loco deve “evolversi”e stare al passo con i tempi. Ed infatti si sta cercando di formare la “Pro Loco Giovani” per permettere alle nuove generazioni di partecipare al lavoro dell’Associazioneeintegrarlo con l’utilizzo di canali social (Facebook, Instagram, Whatsapp), oggi davvero fondamentali.
In che misura il lavoro svolto all’interno dell’Associazione ha arricchito le vostre conoscenze professionali?
- F.G.: Un’esperienza sicuramente interessante dal punto di vista umano, poiché mi ha permesso di venire a contatto con molte persone della nostra città. Dal punto di vista lavorativo, invece, ho potuto apprendere come si scrivano verbali, comunicati e lettere di carattere ufficiale.
- G.R.: La cosa che mi ha arricchito di più e che magari può sembrare insignificante è stata sicuramente il confronto e il contatto con personeanagraficamente più grandi di me. Attraverso la condivisione delle tante esperienze vissute, ma anche delle nuove idee mi hanno insegnato davvero tanto.
Quanto, invece, il vostro curriculum di studio e professionale è stato utile alla Pro Loco?-
- F.G. Indubbiamente ai fini del lavoro della Pro Loco, sono state utili le conoscenze nel campo dell’informatica apprese negli anni di studio, ma anche la conoscenza dell’inglese, indispensabile soprattutto in estate per le comunicazioni con i turisti stranieri. Durante la mia permanenza all’interno della Pro Loco, inoltre, ho conseguito la laurea triennale in “Educatore di Nido e dei Servizi per l’Infanzia”.
- G.R.: Le conoscenze informatiche, apprese attraverso corsi specializzati come l’ECDL, e quelle linguistiche, in particolare l’inglese, il cui livello è certificato da esame Trinity, sono state probabilmente le più utili. Il mio percorso di studi in Ingegneria Aerospaziale (attualmente frequento il 2° anno di corso) indubbiamente non si avvicina molto al mondo della Pro Loco, ma sono comunque certa che questa esperienza, con il suo bagaglio di insegnamenti professionali, ma soprattutto umani, potrà tornarmi utile e contribuire a rendermi un buon Ingegnere.
Per concludere vorremmo rivolgere un ringraziamento al Presidente, al Consiglio Direttivo e al Collegio dei Revisori dei Conti per l’opportunità che ci hanno dato di vivere un anno particolare insieme a loro.