Il coraggioso artista che nei suoi spettacoli vi fa accedere a testa in giù
Ecco Monsieur David
Quando si dice che il caso non esiste… Ero alla Pecora Nera a gustarmi un aperitivo e per caso, tramite la mia amica Raffaella, conosco David, conosciuto come Monsieur David.
Mi ha colpito subito il viso, gli occhi mi dicevano che lui aveva una storia da raccontare, un qualcosa da dire e in men che non si dica ho aperto il mio quaderno, tirato fuori la mia penna pronta a tirar fuori una storia sicuramente emozionante
- Allora David, puoi raccontarmi chi sei e come ti definiresti?
“Un coraggioso e per scelta…s enza memoria”
- Tu sei un artista; ci parli della tua passione?
“Ti dico che della passione non si può fare a meno. Come non si può fare a meno di vestirsi ogni giorno, io non posso fare a meno della mia passione.
Nei miei spettacoli, con la mia compagna, vi facciamo accedere a testa in giù. Ossia vi facciamo vedere il mondo da un nuovo punto di vista e per comprendere questa visione e osservare una nuovo prospettiva, occorre avere fede, coraggio”
I- l mondo… Come lo vedevi da bambino? Cosa ti trasmetteva questa parola?
“Sin da bambino mi sono sempre affidato a quella voce interiore che mi parlava di Grandezza della vita, solo che poi cozzava con quella che era la mia vita..
Più che delle voci esterne che mi rincorrevano, che ascoltavo, mi sono sempre fidato di ciò che era il mio SENTIRE, di ciò che mi arrivava dentro e poi lo trasferivo fuori”
- Cosa accade nel corso dei tuoi spettacoli?
“Che io reciti poesie, che canti canzoni, che reciti testi teatrali, nel corso dei miei spettacoli non trattengo di sicuro le mie emozioni. Gli spettacoli che creo con Federica sono complete evoluzioni, trasformazioni in cui si percepiscono le vibrazioni che emaniamo, in cui lo spettatore si và a riconoscere in un qualcosa che viene mostrato come parlato, danzato, cantato. Per noi la prima regola prima di andare in scena è il RISPETTO.
Partendo dalla base che è il rispetto per noi stessi, riusciamo a trasmettere poi il rispetto al nostro pubblico”
- Parlaci di Federica, i tuoi spettacoli insieme a lei come sono cambiati?
“Sicuramente con Federica è stato un riconoscerci innanzitutto.
Riconoscerci come artisti.
Lei ha inserito la danza nei miei spettacoli, e nella condivisione del nostro spettacolo cerchiamo di regalare piccoli momenti di risate, di coinvolgimento, ma soprattutto, cerchiamo di regalare emozioni a chi ci viene a guardare”
Attualmente David e Federica stanno portando in scena lo spettacolo: La Danse du pied con un sottotitolo tutto da scoprire “Apriti Alla Gioia”.
Sarà possibile assistere a questo spettacolo il prossimo 15 agosto a Lavinio presso il Locale L’abbraccio - Music Theater and Bio Food a Lavinio. Una persona che parla molto con gli occhi David,
I suoi sono occhi che trasmettono voglia di essere felici, voglia di condividere, voglia di regalare emozioni, voglia di “acchiappare” emozioni. Un mondo fantastico il suo, un mondo che a me è arrivato solo attraverso una chiacchierata da bar, ma che invito tutti voi a scoprire il prossimo 15 agosto. Potete seguire David sulla pagina Facebook: Monsieur David and Friends
Barbara Balestrieri
Sophia - l’Entropia
Sono in compagnia di Haydèe Micetih autrice del libro Sophia – l’Entropia, seguito del primo libro: Sophia Il segreto. Vado a scoprire qualcosa in più su questo testo.Quando nasce l’ispirazione per il secondo libro?
“Quando ho presentato il mio primo romanzo fantasy “Sophia-Il Segreto” avevo l’ispirazione per scrivere una trilogia e avevo tracciato le varie fasi dell’epopea. Il primo libro l’ho scritto di getto, con l’enfasi e l’entusiasmo della scrittrice emergente e i riscontri positivi che ho ricevuto mi hanno dato la carica e la fiducia che mi servivano per continuare.
Mi sono messa al lavoro con “Sophia-l’Entropia” sentendo che avevo delle responsabilità verso il mio pubblico e che non potevo deluderlo. Ho scelto così di appoggiarmi a una casa editrice che potesse seguirmi nelle varie fasi d’impostazione del romanzo e darmi i giusti consigli. Quindi, posso dire che è stato più impegnativo, ma anche più consapevole e di maggiore soddisfazione personale!
Pur avendo ben delineati i personaggi e gli eventi, (come si diceva è una trilogia) tutto doveva combaciare e avere un filo logico-temporale con il precedente titolo, allo stesso modo suggerire altrettante emozioni e ancora di più passione e condivisione nello svolgimento della trama.”
- A cosa si ispira?
“Quando ho immaginato Sophia, la protagonista, ho scavato nella mia mente, ma devo ammetterlo anche nel mio cuore, alla ricerca di una figura allo stesso tempo forte e fragile, capace di grandi sacrifici e determinazione nel raggiungere i propri scopi.
Senz’altro una figura nella quale molti ragazzi vorrebbero riconoscersi ma che alla fine rimane un simbolo che possa essere di stimolo e di esempio.
La lotta fra il bene e il male ha bisogno di eroi e di vittime e questa ragazzina - ebbene sì, Sophia è una adolescente – le incarna entrambe. A lei viene chiesto di fare delle scelte, di porre riparo ad una situazione di cui non ha colpe. Ma lei è fragile è amore e non si sente pronta per responsabilità che la privano di tutte le emozioni e le scoperte normali per una ragazza della sua età. Parliamo del primo amore e della potenza che tale sentimento ispira!”
- Il messaggio che vuole lasciare ai lettori?
“Voglio qui riportare una frase che troverete nella Prefazione.
Cos’è oggi la letteratura Fantasy?
Veramente è uno stile di scrittura che vive disancorato dalla realtà, preda di una visione surreale alla ricerca di mostri ed eroi, o non piuttosto un terreno fertile sul quale costruire i concetti positivi di lotta contro il male inseguendo un sogno di fratellanza, amore e visione di un mondo libero e perfetto?”
Per me, scrivere ha un solo significato: comunicare! Lo faccio usando personaggi immaginari che però si possono ritrovare nella vita di ogni giorno.
Metafore e similitudini aiutano a dare un valore interiore a quello che può apparire un romanzo leggero, in quanto sentimenti ed emozioni scavalcano ogni barriera. È opinione diffusa che i romanzi Fantasy siano solo per una certa categoria di lettori, io vorrei sfatare questa convinzione e consigliare la lettura di “Sophia- L’Entropia” anche a un pubblico più attento ed esigente.
Sto già lavorando ad un nuovo capitolo, una nuova avventura per Sophia, e l’impegno, devo ammetterlo, è ancora più sentito. Accompagnerò il mio pubblico in un crescendo di colpi di scena e di intrecci imprevisti, con nuovi personaggi che incontreranno Sophia per continuare il cammino al suo fianco. La complessità del personaggio, la realizzazione del suo destino e l’evolversi della storia senza compromettere ciò che lei è realmente sorprenderanno i lettori curiosi di capire come si snoderà l’intreccio”.
Grazie mille Haydee e in bocca al lupo per questo nuovo tuo testo, che, sono certa, sarà un altro successo.
Barbara Balestrieri
Angela ci racconta il suo rapporto con Miryam
L’adolescenza di una figlia
Angela come vivi l’adolescenza di Miryam?
“L’adolescenza di mia figlia è una meravigliosa e grande sfida; mettiamola così: è una parte del cammino insieme più tortuoso rispetto a prima e per questo, a volte, si fa un po’ di fatica (penso valga sia per me che per lei); ma ammetto anche che è una parte di percorso con paesaggi straordinari, colori nuovi, luminosità diverse. In poche parole: amo questo viaggio insieme”.
Miryam hai avuto modo di parlare con tua mamma di quando lei aveva la tua età? In cosa ti ci ritrovi e in cosa non ti ci ritrovi?
“Sì, ho avuto modo di parlare con lei della sua adolescenza e di confrontare alcune nostre esperienze, quel che ha vissuto lei e quel che vivo io.
Mi ritrovo molto nella curiosità che aveva mamma da piccola e che trapela dai suoi racconti di quando aveva la mia età. Non mi ritrovo invece nella mentalità del tempo, delle persone che la circondavano, almeno”.
Angela come sei come “educatrice”? Tendi ad essere più amica o più mamma che dà le regole?
“Sono mamma prima di ogni altra cosa, ma ciò non significa non includere l’amicizia, dove per “amica” si intende una confidente, una persona di piena e totale fiducia, una che non svelerebbe mai un tuo segreto neanche sotto tortura, una con cui ridere insieme, vedere le serie preferite, scegliere vestiti, ascoltare musica... È chiaro che ci sono delle sacrosante regole e una forma di rispetto che va preservata, ma riusciamo a mantenere un sano equilibrio che insegna molto ad entrambe”.
Miryam come vedi tua mamma? Una mamma amica o una mamma autoritaria?
E tu come sei come figlia? Tendi ad ascoltare i consigli di tua mamma o tendi a fare ciò che ti suggerisce l’impulso?
“Mamma è una mamma amica che è in grado di mantenere la propria figura autoritaria anche vivendo le esperienze di sua figlia adolescente con lei.
Ascolto sempre mamma, o almeno il 96.8% delle volte, perché mi ha cresciuto in una maniera tale che io sappia quanto lei mi ami e quanto io riconosca effettivamente che abbia più esperienza di me e le sue parole, le sue decisioni, sono dette e fatte per venirmi incontro”.
Angela come è cambiato l’essere adolescente oggi rispetto a quando tu eri adolescente? Come vedi gli adolescenti di oggi rispetto ai tuoi coetanei quando erano adolescenti? Più insicuri, introversi o più spigliati e strafottenti?
“L’adolescenza oggi è per molti versi diversa da quella che ho vissuto io. Uno degli aspetti che noto di più riguarda l’alto livello di “connessione” tra loro, agevolata dai social, dalle app e più in generale dal web, che mette in relazione ragazzi/e di ogni parte del mondo con una facilità impressionante. Questo comporta rischi in alcuni casi, ma anche una diversa apertura mentale, un modo differente di vivere i rapporti”.
Miryam come vivi questa fase della tua vita? Sei in una fase in cui non sei più bambina ma neanche maggiorenne. Ti manca qualcosa oppure senti di vivere la tua vita a 360 gradi?
“Diciamo che sento molto presente il fastidio - perché troppo leggero per esser considerato peso - del non esser ancora maggiorenne, perché inizio ad avere amici di età varie e magari questi possono fare cose che io a 14 anni ancora è giusto non sperimenti.(come lo stare fuori fino a mezzanotte o l’una).
Nonostante questo sento che mamma non mi faccia mancare nulla, valuta tutto rispetto alla responsabilità che dimostro e vivo ogni esperienza possibile al meglio”.
Angela un consiglio che vorresti dare alle madri che vivono con adolescenti un po’ turbolenti e che non riescono a gestirli a livello emotivo?
“Mi rendo conto che non sia sempre facile: si passa quasi all’improvviso dalla percezione del proprio bambino/a bisogno di coccole e attenzioni, a un ragazzo/a a volte apparentemente scostante, in cerca della sua libertà e autonomia (in qualsiasi forma si manifesti) e con moti emotivi interiori che ogni tanto appaiono come montagne russe... Noi genitori non nasciamo con il libretto di istruzioni e capita di sentirsi provati o sconfortati in alcuni momenti. Io consiglio sempre e comunque l’ascolto attivo. È di fondamentale importanza non smettere mai di ascoltare, di vedere con i loro occhi, di avere la pazienza di mostrare il proprio punto di vista e capire l’altro. Le regole sono fondamentali, fanno parte del nostro dovere di educatori, quindi è necessario e sano che ci siano; ma bisogna lavorare per trovare l’equilibrio di cui parlavo poco fa e questo nasce proprio dall’ascolto empatico e attivo del proprio figlio/a. Si insegna prima di tutto con l’esempio”.
Miryam e come chiesto a tua mamma, un consiglio che vorresti fare ai tuoi coetanei che magari vivono questo periodo in modo negativo chiudendosi in loro stessi?
“Non penso di poter dare consigli perché ognuno vive esperienze differenti e non tutti hanno una mamma come la mia; questo limita la loro possibilità di aprirsi nel campo familiare e “permette” loro di sviluppare una chiusura generale nei confronti di tutti.
Posso però dire che non sarà sempre così: a volte la pazienza è la chiave d’oro, ma mai potrà funzionare se da parte dell’interessato/a mancherà impegno”.
Grazie Angela e grazie Miryam per aver giocato con me a questa intervista doppia, grazie per le vostre parole e il vostro esservi aperte.
Gli anni passano, i cambiamenti li attraversiamo tutti noi ma credo che, indipendentemente dagli anni che ognuno di noi oggi ha, le emozioni che viviamo o che abbiamo vissuto negli anni che hanno accompagnato la nostra adolescenza, sia positive che negative, le ricorderemo sempre, anche a novanta e passa anni.
Barbara Balestrieri