Il Papa ha condannato l’omicidio dell’attivista russa
Terrorismo di serie B
Il 20 agosto è stata uccisa a Mosca Darya Dugina, la figlia del filosofo e politologo russo Dugin. La ragazza, giornalista ed influencer dalla promettente carriera, è saltata in aria con la sua auto per l’esplosione di una bomba che era stata piazzata sotto al suo sedile. Indipendentemente da chi è l’artefice di tale attentato, sia esso ucraino, sia russo, sia ceceno o altro, si tratta di un attentato di stampo terroristico, e bisogna chiamare le cose con il proprio nome!
Papa Francesco, con la sua grande personalità, durante l’udienza di mercoledì 24 agosto, ha parole di misericordia per la giovane donna. Ciò ha fatto infuriare parte delle istituzioni ucraine, per le quali, a quanto pare, non si può avere la stessa misericordia sia per qualcuno appartenente alla cerchia dell’aggredito e sia per qualcuno appartenente alla cerchia dell’aggressore. Ma questo che vuole dire? Che la Dugina ha la colpa di essere la figlia di un politologo russo che parla di Eurasia? O che il politologo russo Dugin, in quanto tale, non può essere considerato una vittima nell’avere perso una figlia? O che Dugina non merita parole di misericordia perché ha la colpa di esprimere un’ opinione diversa dalla visione generale dell’impostazione ucraina? C’è qualcosa che non mi quadra! E per logica non possono essere queste le spiegazioni per rimproverare il Papa, immagino e spero.
Ma soprattutto, come si fa a rimproverare il Papa di svolgere la propria funzione di superpartes e ricercatore della Pace nel Mondo? E non è la prima volta che l’amministrazione ucraina si scontra con la Santa Sede. Era già capitato in occasione della Via Crucis per la iniziativa del Papa di fare portare la Croce sia ad una donna russa e sia ad una donna ucraina, splendida iniziativa finalizzata proprio a stemperare la tensione e rendere più possibile un dialogo. Ma a quanto pare non ci può essere dialogo con l’aggressore. In questo modo non si arriverà mai ad un negoziato. Ciò che mi sorprende non è che la parte ucraina neghi il coinvolgimento nell’attentato, e le si può anche credere, ma che la parte ucraina si infuria con chiunque, in questa ed in altre situazioni, mostri equilibrio e apertura verso la pace anche nei confronti della parte russa, ed in questo caso, una semplice misericordia nei confronti di una vittima o nei confronti del padre di una vittima. La rigidità dell’impostazione aggredito ed aggressore è perenne, realtà certamente vera ma che va inserita in una realtà più grande nell’analizzare la situazione della guerra in generale.
L’Occidente in passato ha sempre condannato gli attentati terroristici in quanto tali. Questa volta non una parola di condanna dalle alte cariche dello Stato italiano o dai politici, solo pochissimi hanno espresso delle parole al riguardo.
Dovrebbe essere evidente ormai al popolo occidentale che la mentalità ucraina, almeno una parte di quella ucraina, ossia la più estremista, è diversa da quella occidentale, più morbida elastica mentalmente e democratica.
La cosa assurda è che la mentalità occidentale, quelle che emerge, quella “autorizzata”ad esprimersi perché in linea con il pensiero unico, è sempre più simile alla mentalità estremista Ucraina. Tutti Yes Man? Ma come si fa a avere gli occhiali misurati solo per la distanza aggredito ed aggressore? Ma come si fa a volere, giustamente, difendere il popolo ucraino senza volere anche giustamente condannare pubblicamente l’omicidio tramite attentato terroristico di una giovane donna? È come giustificare il terrorismo! Ma per qualcuno ... evidentemente l’azione di attentato avvenuta è legittima, se non si può condannare! ... Ciò dovrebbe fare riflettere le belle menti, quelle intellettuali, quelle che si definiscono tali ... occidentali. Ognuno traesse le proprie conclusioni!
Angela Ambrosi
Il RC Costa Neroniana ha realizzato un service in favore delle persone senza fissa dimora
Per la comunità di Sant’Egidio
Nella mattinata di mercoledì 3 agosto, il Rotary Club Costa Neroniana presso la Comunità di Sant’Egidio di Anzio ha realizzato un service in favore delle persone senza fissa dimora di Anzio e Nettuno.
Questo service del Club è rivolto alle persone più deboli e bisognose e vuole essere di supporto allo sviluppo economico e, soprattutto, un aiuto contro la povertà.
Anche in questa occasione si è rinnovata la collaborazione tra il Rotary Club Costa Neroniana e la Comunità di Sant’Egidio.
Il Presidente del Club, dott. Gaetano Mauro, accompagnato da alcuni soci, si è recato con due suoi collaboratori presso la Comunità di Sant’Egidio ed ha effettuato il tampone nasofaringeo molecolare. Il dott. Mauro ha tenuto a spiegare l’importanza della prevenzione in pazienti senza fissa dimora che sono maggiormente esposti a patologie per mancanza di controlli. Proprio le persone meno fortunate sono le più vulnerabili ai rischi dell’infezione e, attraverso lo screening, si cerca di contrastare la diffusione del virus dando sicurezza agli ospiti della struttura.
Alessandro Terenzi, vice responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Anzio, ha ringraziato tutti per la lodevole iniziativa e per la sensibilità dimostrata ancora una volta dal Rotary Club Costa Neroniana.
Inoltre sono inoltre stati consegnati allo staff dell’Associazione 50 Test Rapidi Antigenici Covid 19.
Il Club ha donato anche nuove calzature agli ospiti della Comunità, un bene che diamo tutti per scontato mentre, per le persone in difficoltà, rappresenta un aiuto concreto per la vita di tutti i giorni.
Ciò che accomuna i rotariani di tutto il mondo è proprio la volontà di condividere: condividere il proprio tempo, le proprie capacità, la propria esperienza: il tutto per realizzare progetti che, affrontando un ampio spettro di problematiche sociali ed umanitarie, mettono a fattore comune la comprensione, l’entusiasmo e la dedizione per assistere i più bisognosi e cercare di fare del mondo un posto migliore.
Il Presidente Gaetano Mauro, a conclusione della mattinata, si è congedato sottolineando che: “La parte migliore di ogni persona non la troviamo nelle grandi imprese che compie. La troviamo nei piccoli e preziosi gesti quotidiani. Di umiltà, gentilezza, amicizia, amore”.
Raffaella Franzosi