BORGATE NEWS
Verso la riqualificazione e il risanamento urbanistico
Siamo finalmente arrivati alla stagione più desiderata negli ultimi diciotto mesi, da quando cioè è iniziata la pandemia da coronavirus.
È iniziata la stagione dei vaccini.
Ormai l’Italia, grazie alla programmazione delle consegne dei vaccini da parte delle grandi industrie farmaceutiche, viaggia a ritmi elevati e una considerevole fetta di popolazione si è già vista somministrare almeno la prima dose.
Ciò, nell’esprimere la speranza che questo possa portare nei prossimi mesi ad una completa normalizzazione e all’addio definitivo a questa crisi sanitaria mondiale che ha causato centinaia di migliaia di vittime in Italia, ci fa riflettere ancora una volta sui servizi presenti nelle periferie apriliane.
Si parla infatti di somministrazione di vaccini anche presso i medici di base e presso le farmacie, eppure anche non si registra questa possibilità nelle periferie apriliane.
Si parla della possibilità che almeno la seconda dose possa essere somministrata in via straordinaria presso una Asl non di residenza favorendo così chi vorrà vaccinarsi in vacanza.
Ebbene, dato che molte periferie apriliane, in special modo quelle più vicine alle zone di mare, sono caratterizzate da una grossa presenza di “seconde case”, è evidente che anche la Città di Aprilia sarà interessata da questo fenomeno e il servizio dovrà essere garantito.
Inoltre, quando si parla di servizi in periferia, uno dei punti nevralgici e che a più riprese torna al centro del dibattito è quello relativo al trasporto pubblico locale.
Se oggi, infatti, l’età media di chi è in fila per vaccinarsi è scesa di molto fino a raggiungere i trentenni e i quarantenni, fino a qualche settimana fa la premura era quella di mettere in sicurezza i più anziani e quindi i soggetti più fragili.
Per questo motivo, un tpl ancora insufficiente a coprire tutte le borgate della vasta periferia apriliana, non ha aiutato la popolazione più anziana a recarsi, ad esempio, presso il Poliambulatorio di Via Giustiniano in pieno centro urbano ad Aprilia, per il vaccino.
Anziani che, hanno dovuto affidarsi spesso a passaggi di fortuna, forniti da vicini di buona volontà.
L’era del coronavirus, insieme ai lutti e alla crisi economica, ha anche fatto emergere tanti problemi e tante incongruenze di una società che spesso è vittima dei propri disservizi.
Per questo motivo, dalle periferie di Aprilia non si può che lanciare nuovamente un appello alle istituzioni affinché ripensino la realtà del “borgo” e proseguano verso la strada della riqualificazione e del risanamento urbanistico ritrovando quello smalto che appare perso.
Destano a riguardo, non poca preoccupazione, i dati allarmanti pubblicati qualche giorno fa dal Sole 24 ore, che non ci consentono di sperare in un futuro roseo in materia di risanamento delle borgate o potenziamento dei pochi servizi esistenti.
Unione Borgate