La proposta del presidente del CdQ Gianni Vona
Scuola a Campoverde
Realizzare il nuovo istituto superiore di Aprilia sui terreni ex Arsial ed ex Cef di Campoverde, unendo così l’esigenza di bonificare quelle aree dai rifiuti presenti e al contempo realizzare il polo scolastico nascente in una zona ben collegata ma non posta al centro città, decongestionando così il traffico. Ad avanzare la proposta, che a breve verrà formalizzata anche agli enti preposti, il presidente del Comitato di quartiere Campoverde Franco Vona. Un’idea la sua che potrebbe risultare vincere per diversi motivi: tra tutti l’area individuata, già pubblica, eviterebbe la trafila burocratica necessaria per effettuare gli espropri ai privati. Inoltre l’appezzamento sembra rispondere ai requisiti già enunciati durante il meeting dal presidente della Provincia di Latina Carlo Medici, che ha fatto presente l’esigenza di un terreno di almeno 3 ettari, necessario per realizzare il nuovo istituto seguendo le direttive di legge. Minori costi per la parte pubblica quindi, un minore impatto sul traffico del centro, ma anche una misura che una volta per tutte garantirebbe una reale riqualificazione dell’area.
“Chiediamo che la proposta venga valutata – spiega Franco Vona – e il Comitato di quartiere Campoverde ha in mente di formalizzare la richiesta attraverso una lettera da sottoporre all’attenzione di Comune, Provincia e Regione. A nostro avviso, sarebbe una soluzione ideale per tre motivi: si realizzerebbe un istituto allargando il bacino d’utenza, pensando non solo ad Aprilia ma anche ai comuni limitrofi; scegliere una zona periferica, ma perfettamente collegata perché posta sulla Pontina e perciò facilmente raggiungibile dai pullman, garantirebbe un decongestionamento del traffico. Realizzando una scuola superiore in centro – lo abbiamo visto quando è stato realizzato il Rosselli su via Carroceto – comporterebbe un impatto non indifferente sulla viabilità. Non ultimo, solo realizzando qualcosa su quello spazio pubblico, si potrà garantire una reale riqualificazione dell’area dopo la bonifica. Una bonifica i cui costi previsti non saranno probabilmente esorbitanti, perché si parla di semplice rimozione e non di rifiuti interrati”.
A livello informale, l’idea è già stata presentata al sindaco Antonio Terra e al vice presidente della provincia di Latina Domenico Vulcano.
“L’idea è piaciuta – assicura Vona – ora spetta alle istituzioni valutarne la fattibilità. Ritengo che realizzare un istituto superiore in quello spazio finirebbe per rilanciare tutta una serie di progetti che possano valorizzare la vocazione agricola ma anche turistica e culturale del nostro territorio”.
Francesca Cavallin
La Pegna e Boi chiedono di attingere alla graduatoria per assunzioni temporanee
Il lavoro interinale costa di più
Se il lavoro interinale prevede un costo superiore per la pubblica amministrazione, favorendo una forma di lavoro precario, perché la Progetto Ambiente non preferisce anche per il lavoro a tempo determinato scorrere le graduatorie degli idonei non vincitori derivanti dal concorso pubblico dello scorso anno? Più che fornire una risposta alle perplessità avanzate dalle opposizioni, la commissione trasparenza sul bando da mezzo milione di euro in sei mesi per la ricerca dell’agenzia interinale che dovrebbe somministrare all’esigenza forza lavoro alla partecipata, si era chiusa con questo grande interrogativo.
Ora il caso è finito all’attenzione anche dei sindacati di categoria, che hanno chiesto a Valerio Valeri e al sindaco Antonio Terra un incontro ufficiale e nel frattempo i consiglieri comunali di opposizione Vincenzo La Pegna e Roberto Boi una interrogazione a risposta scritta per vederci chiaro, chiedendo all’amministrazione e alla Progetto Ambiente l’elenco dei nominativi dei 20 lavoratori interinali attualmente già in forza alla Progetto Ambiente, specificando le loro mansioni e specializzazioni fornite dall’agenzia interinale; il periodo lavorativo degli stessi sin dalla prima assunzione ad oggi, anche se con tempi non consecutivi; se gli stessi risultino o meno nella graduatoria approvata con il bando per lavoro a tempo indeterminato alla Progetto Ambiente o se siano tra i partecipanti esclusi dalla graduatoria per inidoneità o per carenza di requisiti.
Domande circostanziate alle quali ora la partecipata è chiamata a rispondere.
“La nostra perplessità – commenta il consigliere Roberto Boi – sta nella scelta di voler procedere al bando per la selezione degli interinali, pur sapendo che i costi saranno superiori e malgrado la possibilità di attingere alla graduatoria anche per le assunzioni a tempo determinato che, contrariamente a quanto sostenuto dal vicesindaco non faranno perdere nessun posto nella graduatoria quando si deciderà di scorrerla per le assunzioni a tempo indeterminato. Ci risulta che proprio in questi giorni qualcosa si stia muovendo anche rispetto allo scorrimento della graduatoria. Ne siamo lieti, ma non possiamo non constatare la singolare coincidenza che porta l’amministrazione a correggere il tiro quando anomalie e stranezze vengono segnalate da altri. Ricordo infatti che a gennaio 2020 io e il consigliere La Pegna avevamo segnalato non solo il ricorso agli interinali senza aver mai svolto un bando pubblico, ma con contratti di breve durata ripetuti nel tempo, tali da far spendere nell’arco di un anno solare cifre milionario. Stesso modus operandi all’epoca usato per il noleggio dei mezzi e per la fornitura dei mastelli. Abbiamo inviato tutto in procura per le verifiche del caso. Abbiamo presentato questa interrogazione perché vorremmo conoscere i nomi e i curricula degli interinali che già lavorano per la partecipata di via delle Valli, mantenendo la convinzione che anche in materia di personale ci siano strade più economiche da poter seguire”.
Francesca Cavallin