Celebrato il “Giorno della Memoria” per ricordare che il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono Auschwitz
365 giorni l’anno per tenere vivo il valore della Memoria
“Presidiare ogni spazio della società, comprese le piazze virtuali, e riempirlo con la sostanza umana, il dolore, il vuoto insopportabile lasciato da tutte le donne, gli uomini, le bambine e i bambini portati via dalla Shoah. Per questo, la Regione Lazio lancia un nuovo portale e un podcast, destinato in particolare alle nuove generazioni. Su memoria.lazio.it teniamo vivo il ricordo dei testimoni della Shoah con i loro video-racconti raccolti durante i Viaggi della Memoria che la Regione Lazio ha organizzato in questi anni insieme a migliaia di studenti delle scuole. L’antisemitismo e l’odio razziale trovano tante forme con cui riemergere: volti diversi, ma sempre la stessa radice. Lo abbiamo visto con la vicenda atroce del ragazzo aggredito nel livornese, proprio questa settimana. Non basta l’indignazione. Si risponde con una presenza continua nella società. Abbiamo l’enorme vantaggio della Memoria e della testimonianza. Come monito, come possibile via di salvezza e come strada maestra per affermare valori fondanti quali la solidarietà, la pace, il riconoscimento dei diritti umani universali”.
Così il presidente della Regione Zingaretti nel giorno della memoria. Iniziative in merito anche ad Aprilia.
Si è tenuto giovedì 27 gennaio, dalle ore 17:00 presso la sala Manzù in Biblioteca comunale, l’inaugurazione della mostra “La memoria non si ferma” organizzata dalla sezione cittadina dell’ANPI con il patrocinio del Comune di Aprilia. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale, è intervenuto il presidente della Commissione cultura Federico Cola, che ha portato i saluti del sindaco Antonio Terra e dell’assessore Gianluca Fanucci, impossibilitati a presenziare. Cola ha sottolineato l’importanza di momenti di riflessione e partecipazione come questi: “Il dramma della guerra, della cieca violenza contro il diverso, contro l’ultimo, sono temi sui cui non si deve mai abbassare la guardia, ha affermato nel corso del suo intervento, è obbligo morale di tutti, responsabilità di ognuno di noi, far sì che il ricordo continui a mantenere viva la memoria di chi non c’è più e tramandare alle nuove generazioni che cosa significhi la violenza e l’orrore della guerra: errori - ed orrori - da non ripetersi più. Il passato è la chiave del futuro, possiamo imparare da esso per non commettere nuovamente gli errori commessi in passato”.
“L’Italia - ha scritto l’Anpi di Aprilia in un comunicato per invitare a riflettere in occasione della giornata della memoria - ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite (2005).
Il 27 gennaio è diventato dunque, dall’istituzione nel 2000 della Giornata della Memoria, con la legge 211, una delle date topiche del calendario civile, in Italia e nel mondo. Essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista. Anche quest’anno, nonostante ancoral’emergenza Covid, particolarmente punitiva nei confronti dei giovani, l’Anpi “Vittorio Arrigoni” ripropone alla riflessione della cittadinanza e degli studenti il tema delle responsabilità di una tragedia che forse non ha pari nel mondo e su cui è certamente utile ritornare, anche alla luce degli accadimenti presenti perché il dovere di ricordare quello che è accaduto nella nostra civile Europa (sì, nell’Europa del progresso scientifico e delle Arti!) ci impegna anche singolarmentea costruire relazioni umane e strumenti rivolti al Bene comune, alla Pace e al Diritto.
Patrocinata dal Comune di Aprilia, la nostra iniziativa,che abbiamo voluto intitolare: “La memoria non si ferma”, si compone di due momenti importanti: una Mostra fotografica e artistica presso la sala Manzù dal 23 al 27 con opere dei Maestri Antonio de Waure (e la sua scuola) e di Vitaliano Fortunio; un Convegno in Aula Consiliare nella mattinata di Giovedì 27 (con collegamento on – line per gli studenti) al quale parteciperanno ospiti importanti. “Le parole d’odio non restano a lungo senza conseguenze. Sta a noi impedire che l’orrore si ripeta” fu un passaggio del discorso del Presidente Mattarella in occasione della Giornata della memoria dell’anno passato. Nei campi di sterminio nazisti non morirono solo ebrei, da millenni odiati.
Secondo le stime a essere uccisi furono tra i 12 e i 17 milioni di persone: c’erano anche prigionieri di guerra sovietici, polacchi, rom, sinti, disabili, omosessuali, testimoni di Geova, dissidenti politici, slavi. Un mondo di diversi, di esclusi, di avversari, di impuri che nulla avevano a che fare con una cultura diffusa nella prima metà del Novecento (ereditata dall’ottimismo positivistico): una società ordinata e moderna, razionale e nazionalista. Categorie tutte considerate di razza inferiore e reiette che andavano corrette, punite ed estirpate dalla società per evitare che contagiassero gli ariani. L’ideologia nazionalsocialista di Hitler diede corpo a questo progetto terrificante. I Testi di Zygmunt Bauman e di Hannah Arendt(rispettivamente “Modernità ed Olocausto” e “La banalità del male”) sono ancora lì ad illuminarci. Le considerazioni suesposte di Mattarella non sono considerazioni di circostanza purtroppo. La Pandemia ha messo a nudo le debolezze della nostra economia, l’abbandono del quadro di riferimento della moralità pubblica, il ritrarsi della Politica, l’inefficienza della sanità, i ritardi della scuola nell’attività formativa, ma soprattutto ha esasperato gli animi, ha indebolite le relazioni sociali, ha spento nelle nuove generazioni la speranza nel futuro. Una riflessione seria, non superficiale, sulle cause di quella immane tragedia ci può suggerire un livello di attenzione e di sensibilità necessarie ad impedire che l’odio e l’esclusione possano prevalere in questa nostra già fragile Democrazia”.
p.n.
Laboratorio sulle emozioni
Studio e Gioco rende noto che sabato 26 febbraio si terrà la presentazione del laboratorio sulle emozioni “i giovani, paure e dubbi sul futuro”, con la creazione dei gruppi lavoro, condotto dal dottore Paolo Guaramonti psicologo. Gli incontri saranno suddivisi in due appuntamenti mensili, che si svolgeranno presso la sede dell’associazione il sabato pomeriggio. Per informazioni: 3272612506 Lucarini Eleonora tutor dell’apprendimento.