Lega e Fratelli d’Italia insieme alle prossime comunali
Verso le elezioni
Mentre la coalizione civica, in procinto di trovare un accordo con Azione, sembra spostare l’asse e preparare il campo per la prima volta all’ingresso di un simbolo nella maggioranza civica, per ora la coalizione di centrodestra si prepara all’appuntamento elettorale con qualche certezza: Fratelli d’Italia e Lega marceranno insieme con un candidato sindaco comune.
Un accordo preannunciato dal coordinatore del partito del carroccio Salvatore Lax e dai consiglieri di Fratelli d’Italia Vincenzo La Pegna e Matteo Grammatico, accordo che per ora non include Forza Italia, reduce da una scelta di campo diversa alle provinciali. Altro nodo da sciogliere resta la scelta dei fuoriusciti dai partiti e in particolare del consigliere Roberto Boi, consigliere anziano della scorsa tornata elettorale e che di recente ha lasciato la Lega in disaccordo con alcuni metodi e scelte. Nessun commento da parte dell’esponente di opposizione, storicamente legato al centrodestra, dopo le dichiarazioni degli esponenti dei due partiti, che per ora resta alla finestra a seguire il corso degli eventi.
La dichiarazione di Lax, La Pegna e Grammatico, che hanno ufficializzato il patto tra i partiti di Salvini e Meloni che includerebbe anche le civiche Aprilia Valore Comune e Noi per Aprilia, ha suscitato la reazione di quest’ultima e il coordinatore ha smentito non solo l’esistenza di un accordo ma afferma che nessuno ha mai contattato i referenti della civica per un impegno in vista della tornata 2023.
“A proposito del paventato progetto di centrodestra di Aprilia del quale farebbe parte la nostra Lista Civica “Noi per Aprilia - ha voluto precisare il coordinatore Alessandro Lillo - precisiamo che non ne facciamo parte per il semplice motivo che non siamo interpellati da chicchessia e quindi non abbiamo espresso nessun nostro parere favorevole. Inoltre la nostra Lista Civica “Noi con Aprilia” non ha ancora deciso se, ed eventualmente con quale coalizione, partecipare alla prossima scadenza elettorale del 2023 per il rinnovo del Consiglio Comunale di Aprilia. Questo crediamo andava detto per ristabilire il reale ordine delle cose”.
Un messaggio lapidario, che smentisce seccamente le dichiarazioni rese dalla compagine di centrodestra. Una svista, forse la fuga in avanti di qualche componente, ma la lista per ora ha preferito defilarsi mettendo nero su bianco le proprie posizioni.
Francesca Cavallin
Un dipendente dopo essere stato sospeso per due mesi è stato licenziato
Licenziato dalla Multiservizi
Era stato sospeso per due mesi dal posto di lavoro, perché accusato di aver falsificato dei documenti ufficiali. Ora per il dipendente della Multiservizi è scattato addirittura il licenziamento dal posto di lavoro. Un provvedimento drastico, quello assunto dai dirigenti della municipalizzata, preannunciato già l’indomani del pesante provvedimento che aveva colpito sei dipendenti, accusati di violazioni più o meno gravi del regolamento interno e che avevano portato l’azienda a prevedere 120 giorni complessivi di sospensione dal lavoro. Nella maggior parte dei casi le verifiche e i successivi provvedimenti presi dal collegio dei liquidatori della Multiservizi, aveva riguardato assenze ingiustificate dal posto di lavoro o visite di controllo verso dipendenti in malattia che però non sarebbero stati trovati all’indirizzo di residenza. Due le violazioni più gravi riscontrate a carico di un dipendente accusato di illecito maneggio di denaro pubblico di proprietà di Asam e un altro che avrebbe falsificato dei documenti ufficiali. Proprio per quest’ultimo, data la gravità del fatto, era stata decisa la sospensione forzata per 60 giorni, seguita da una denuncia avanzata dall’amministrazione, tale da lasciar presagire che la vicenda non si sarebbe conclusa con la sola sospensione di due mesi senza diritto allo stipendio. Del resto il comportamento scorretto, totalmente contrario all’etica lavorativa di chi è alle dipendenze di una pubblica amministrazione, sarebbe solo una delle cause dell’allontanamento definitivo dal lavoro anche se si tratta certamente del motivo più grave e determinante per la decisione finale. Il collegio dei liquidatori da tempo ha posto in essere azioni di controllo e verifica relative al comportamento dei dipendenti sul posto di lavoro, alle performance raggiunte, al tasso di assenza e allo svolgimento effettivo delle mansioni assegnate. A quanto pare i dubbi anche su questo aspetto, sul comportamento durante l’orario lavorativo, avrebbero trovato conferma proprio dalle verifiche predisposte dai vertici aziendali, rafforzando la scelta di licenziare il lavoratore, che come prevede la normativa vigente avrà comunque diritto a presentare ricorso presso il tribunale competente. Una decisione che rafforza l’impressione di un cambio di rotta all’interno della Municipalizzata, determinato dall’arrivo dei liquidatori dopo la scelta dell’amministrazione civica guidata dal sindaco Antonio Terra di votare l’atto di messa in liquidazione dell’azienda. Tra le storture a suo tempo segnalate dagli ispettori del Mef, oltre ai debiti milionari, figuravano anche comportamenti illegittimi da parte di alcuni lavoratori, tali da aggravare il buco di bilancio in seno alla municipalizzata. Un debito in gran parte risanato dai liquidatori, che ha deciso di imprimere un cambio di rotta, adottando la linea della tolleranza zero anche verso i dipendenti.
Francesca Cavallin
Pronto a presentare ricorso contro il “licenziamento per giusta causa” deliberato dai dirigenti della Aprilia Multiservizi. A comunicare la decisione di presentare ricorso al Tribunale del Lavoro contro il licenziamento comminato a seguito di una sanzione disciplinare (la sospensione dal servizio per 2 mesi) e dopo verifiche inerenti l’attività lavorativa che avrebbero evidenziato comportamenti giudicati dai liquidatori di Asam non in linea con i regolamenti interni, il segretario di UGL Alberto Ordiseri, che attraverso una nota stampa ha stigmatizzato l’atteggiamento della municipalizzata e dell’amministrazione guidata da Antonio Terra. Una vicenda che si trascina da alcuni mesi: a novembre infatti la municipalizzata aveva comminato sospensioni disciplinari nei confronti di sei dipendenti, per un totale di 120 giorni. Il dipendente in questione era stato sospeso dal servizio per 60 giorni, per presunta falsificazione di documenti, ma nei giorni scorsi i vertici aziendali hanno deciso per il licenziamento per giusta causa, non solo per il fatto da loro denunciato ma anche per altri comportamenti che lo stesso avrebbe tenuto su posto di lavoro. Oltre a difendere il dipendente in questione, UGL fa riferimento nella nota anche ad altri casi, quale la sospensione dal servizio di due impiegate perché non vaccinate.
“I liquidatori, da quanto si apprende sui quotidiani – sottolinea Alberto Ordiseri - hanno sospeso dei lavoratori perché non vaccinati, stanno censurando alcuni comportamenti dei dipendenti con provvedimenti disciplinari e relative sanzioni. Nulla di eccezionale, i numeri di queste sanzioni rispetto al numero dei dipendenti sono più bassi rispetto ad aziende simili. Non capiamo però perché la politica si intrometta su queste vicende tipiche di ogni azienda: pensassero a pagare quanto dovuto ad asam, così finalmente potremmo sederci al tavolo con gli amministratori della municipalizzata e parlare di decentrata, che comprende istituti aggiuntivi per i dipendenti, che nonostante le difficoltà lavorano in silenzio per il bene della cittadinanza I procedimenti aperti non sono tra l’altro, ci preme ricordare, chiusi. E’ stato presentato ricorso contro un licenziamento di un dipendente accusato di aver falsificato alcune tessere sindacali. Vorremmo precisare come l’estrema sanzione non è avvenuta per questi fatti, con iter e sanzione a nostro avviso oltre il dettato normativo. Una dipendente non riesce ad ottenere un congedo straordinario per assistere un familiare gravemente malato per problemi amministrativi, così ci è stato risposto, che ricadono comunque sui dipendenti. Anche qui ci si è rivolti alla autorità competenti”.
Pesanti le critiche rivolte all’amministrazione Terra, non solo sulla gestione della municipalizzata ma anche per come è stato gestito il caso.
“Non è corretto – sottolinea il segretario - e non permetteremo, che si faccia campagna elettorale sulla pelle dei dipendenti, ed invitiamo il Comune di Aprilia a saldare i propri impegni finanziari con Asam e non a controllare cosa fanno i dipendenti, compito non loro. Ci dispiace apprendere come da due mesi a questa parte i panni sporchi di Asam vengono puntualmente lavati in piazza, in quella del Comune purtroppo. Capiamo il lavoro dei liquidatori che stanno cercando di far uscire dal fallimento la municipalizzata, e da quello che ci dicono anche con buoni risultati, ma vorremmo ricordare al Sindaco ed ai consiglieri comunali che se i liquidatori sono lì è per colpa della politica che ha portato la municipalizzata in queste condizioni”.
Francesca Cavallin