Alternativa Per Anzio, tramite il suo consigliere comunale Luca Brignone, fa delle proposte per il nuovo capitolato della raccolta dei rifiuti
Le proposte APA per il servizio gestione RSU
Qualche mese fa in commissione ambiente è stato affrontato il tema del nuovo servizio di gestione dei rifiuti nel nostro comune. Come fatto in precedenza, anche in quella sede sottolineai l’importanza di procedere in maniera strutturata e allargata per la scrittura del nuovo capitolato. Occorreva coinvolgere in un processo aperto i cittadini, i commercianti, i balneari, le associazioni, gli esperti e ovviamente la commissione consiliare.
Nella prima ed unica seduta (divisa in due riunioni ravvicinate) sul tema fu invitato il responsabile del settore rifiuti che ci illustrò, a voce e senza alcun documento, i contenuti del nuovo capitolato, già scritto e pronto. Ribadii la necessità di partire da una discussione a monte sulla tipologia di servizio (andava fatto molto tempo prima), dalle cosiddette linee guida, per arrivare in un secondo momento al capitolato vero e proprio. Consegnai un documento alla commissione con alcuni suggerimenti per le linee guida per il nuovo capitolato. Conteneva alcune proposte specifiche, scaturite da un confronto con i cittadini, come l’inserimento delle colonnine per la raccolta delle deiezioni animali, e alcune proposte di carattere generale. Tra queste, in particolare, c’era l’adozione della tariffa puntuale TARIP (un meccanismo attraverso il quale, grazie ad un sistema di pesa, il contribuente paga solo per i rifiuti che effettivamente produce), oggetto di linee guida e finanziamenti regionali. Mi venne risposto che nessun comune stava adottando la TARIP e che si sarebbe inserita solamente la possibilità di avviare un progetto pilota. Spiegai che non aveva senso parlare di progetto pilota, perché la TARIP impone un adeguamento dei mastelli e la predisposizione di un apposito sistema informatico. Venni ignorato e oggi veniamo a sapere che il capitolato, che nel frattempo non è mai passato per la commissione, è stato oggetto di critiche dal consulente scelto dall’amministrazione, anche perché, guarda caso, non prevedeva in maniera adeguata la TARIP (sistema che molti comuni invece stanno iniziando ad adottare).
Le nostre proposte stanno sempre lì. Forse, ascoltare l’opposizione e porre attenzione anche al metodo con cui si fanno le cose ci avrebbe fatto evitare il rischio di una nuova e paradossale proroga dell’attuale servizio, forse il più carente in assoluto, anche a causa dell’inadeguatezza del vecchio capitolato.
Luca Brignone
Alternativa per Anzio
PREMESSA
L’imminente scadenza della gestione del servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani della società Camassambiente rappresenta un’enorme opportunità per la città di Anzio per voltare definitivamente pagina rispetto all’attuale gestione, fallimentare da svariati punti di vista. È noto è largamente riconosciuto che l’attuale capitolato presenta delle forti criticità, in particolare relative al dimensionamento del servizio. Oltre ad ottimizzare ed efficientare il servizio appare evidente che occorre innanzitutto aumentare le risorse destinate alla raccolta e conferimento dei rifiuti nonché allo spazzamento e al lavaggio delle strade pubbliche. Inoltre, un’attenzione particolare dovrà essere data al tema della stagionalità: l’aumento vertiginoso della popolazione presente nel nostro comune nei mesi estivi richiede un’adeguata considerazione nella futura gestione. Occorrerà prevedere un congruo aumento dei mezzi e dei giorni di raccolta, soprattutto sulle spiagge e sui lungomari.
Crediamo sia necessaria una riflessione condivisa, che coinvolga tutta la città, gli organi istituzionale e le energie provenienti dalla società civile, che attraverso molteplici associazioni attive sul territorio non ha mai mancato di dare il suo prezioso contributo.
Crediamo altresì necessaria e utile una riflessione condivisa sulle modalità di gestione del servizio: nonostante l’attuale legislazione nazionale spinga gli Enti locali ad esternalizzare la gestione di tali servizi fondamentali, la città dovrebbe valutare la possibilità e la fattibilità di una gestione in house.
Consapevoli che l’indirizzo dell’attuale amministrazione è quello di mantenere la gestione esternalizzata, il presente documento si inserisce comunque nel percorso di scrittura del prossimo capitolato. L’obiettivo è quello di contribuire al miglioramento del servizio e alla relativa discussione che dovrà proseguire ed essere estesa nelle opportune sedi.
APPROCCIO
DELLE PROPOSTE
La nostra idea è quella di rendere “virtuoso” anche il nostro territorio, così come molti altri comuni in Italia hanno iniziato ad essere da tempo. Le soluzioni per rendere la raccolta differenziata una risorsa, con la tecnologia disponibile, è attuabile e porterebbe a benefici nei tre settori fondamentali su cui si basa la sostenibilità, come riportato nel seguente schema.
Come rappresentato, e riportato nell’Agenda 2030 per lo “Sviluppo Sostenibile, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità” sottoscritto da 193 paesi membri dell’ONU nel settembre 2015, la sostenibilità deve essere raggiunta mediante la possibilità di avere nei tre settori cardine della società (Ambiente, Economia e Società) un equilibrio tale da rendere ognuna di essa indispensabile ma non unica ed a renderle armoniche tra di loro.
La nostra idea è quella di attivare un servizio di raccolta porta a porta puntuale in cui anche il cittadino si fa partecipe e consapevole del suo ruolo attivo in una gestione virtuosa che dà problema si può tramutare in opportunità. Opportunità non solo ambientale (riuscire a vivere in un luogo più “sano” e “bello”), ma anche economica, perché il rifiuto ormai in molti ambiti è visto come una risorsa e non come scarto.
NORMATIVE DI
RIFERIMENTO
Direttiva GPP (Green Public Procurement): nasce dalla volontà di avere un comune “virtuoso”, oltre che rispettoso di quelle normative a cui la GPP e CAM fanno riferimento a livello Europeo e recepite poi a livello Nazionale.
“Anche in questo senso il Green Public Procurement ha un ruolo fondamentale, soprattutto se approcciato in modo coerente e omogeneo all’interno di una strategia unitaria, così come indicato nel Piano d’azione nazionale sul GPP. Il GPP assume sempre più un ruolo rilevante nelle politiche della Commissione europea, dopo aver caratterizzato il “Piano d’azione su Consumo e produzione sostenibili”, (COM(2008)397) del 2008, è stato confermato come uno dei pilastri della Strategia Europa 2020, in particolare per quanto riguarda l’uso efficiente delle risorse. Infatti, la Comunicazione (COM (2011) 571) “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”, inserisce il GPP tra i principali strumenti per il “consumo e la produzione sostenibili”, insistendo sulla necessità di “rendere più rigorose le prescrizioni degli appalti pubblici verdi”. Anche la recente Comunicazione (COM (2014) 398) sulla “economia circolare” segnala con forza lo strumento del GPP. Questa attenzione ha avuto un forte conferma nel percorso che ha portato, dopo un intenso lavoro di confronto, alla revisione delle direttive sugli appalti pubblici emanate nel 2004 (direttiva 17 e 18), che ha visto un rilevante approfondimento delle modalità con cui considerare i criteri ambientali (e sociali) negli appalti pubblici.
In questo campo la direttiva 2004/18/CE del 31 marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori” che, a livello normativo, riconosce la possibilità di inserire la variabile ambientale come criterio di valorizzazione dell’offerta, si inserisce a pieno titolo e dovrebbe essere come faro nella notte, per una gestione non solo dei rifiuti ma di tutti i settori del nostro comune.
Decreto 13 febbraio 2014 (G.U. n.58 dell’11 marzo 2014): il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha definito i Criteri ambientali minimi (CAM) per “Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani”. I CAM, finalizzati a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale degli acquisti pubblici sono definiti nel rispetto del codice dei contratti pubblici, tenendo presente in particolare quanto stabilito dall’art.2 “Principi” c.2 “Il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsi dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile”
Linee guida regionali per l’applicazione della tariffazione puntuale (TARIP) da parte dei Comuni - Deliberazione 12 dicembre 2019, n. 953 della Regione Lazio.
PROPOSTE
1) Come già anticipato, il principale problema dell’attuale gestione è relativa al dimensionamento del servizio. L’Ente locale deve fare in modo che ogni singola abitazione in cui sono presenti delle persone venga censita e immessa nel “sistema risorsa rifiuto”. Per fare questo si potrebbero coinvolgere i gestori di servizi elettrici e idrici per poter effettuare un controllo incrociato sulla reale anagrafe tributaria di cui il Comune deve farsi carico. In particolare, il Capitolato dovrà prevedere un congruo aumento dei mezzi, dei secchioni e delle raccolte durante i mesi estivi.
2) La società che gestisce la raccolta dovrebbe dotarsi, anche ai fini dell’applicazione della TARIP, di mastelli “intelligenti”: ad ogni mastello è associato un CHIP contenente il codice tributario del cittadino e la posizione all’interno del Comune in cui deve essere trovato da chi raccoglie i rifiuti.
Diventa necessario, parallelamente, un sistema di controllo tra chip e posizione geografica del mastello onde evitare “appropriazioni indebite” per evitare di essere censiti o per falsare i dati della raccolta, e un sistema di immagazzinamento dei dati relativi alla raccolta per poter effettuare, per ogni singolo utente, la quantità conferita e da contabilizzare a fine anno (ex DM 20 aprile 2017).
Infine, sarebbe opportuno prevedere un sistema di geolocalizzazione dei mezzi di raccolta, onde evitare contenziosi con gli utenti quando si creano dei potenziali disservizi.
3) Integrazione della raccolta domiciliare con la raccolta di prossimità, dotando ogni quartiere di cassonetti differenziati in modo da ridurre drasticamente il fenomeno dei sacchi sparsi nella città. Tali cassonetti dovranno essere dotati di un sistema informatizzato di gestione mediante tessere elettronica abilitata all’apertura. Se attuati, ed è possibile, come già fatto da altre realtà in Italia, questo porterebbe a dei vantaggi, rendendo ogni cittadino responsabile del materiale che scarta e consapevole del contributo che ha dato a produrre risorse piuttosto che rifiuti, anche tramite un adeguato riconoscimento economico.
4) Inserire nelle principali via della città delle colonnine per la raccolta delle deiezioni animali che abbiano sia un distributore di sacchetti sia l’apposito secchiello di raccolta, da raccogliere in corrispondenza della raccolta dell’umido.
5) Aumentare le strade soggette a spazzamento stradale sostante, a partire dalle vie adiacenti alle scuole presenti nel territorio.
6) Aumentare e incentivare la pratica del compostaggio domestico e di comunità, dando attuazione al regolamento già approvato in Consiglio Comunale: inserire l’obbligo per la società di fornire le utenze che ne fanno richiesta di adeguate ed efficienti compostiere; intraprendere costanti azioni di formazione e sensibilizzazione alla pratica e ai vantaggi del compostaggio domestico e di comunità.
Anzio online
Da giovedì 18 febbraio è attivo, sulla homepage del sito istituzionale www.comune.anzio.roma.it, il banner dedicato per accedere ai servizi demografici, di stato civile e protocollo del Comune di Anzio. Attraverso il link, a tutela della sicurezza dei dipendenti e dei cittadini, in attuazione delle direttive anticovid, è possibile prenotare appuntamenti specifici per espletare i relativi servizi dell’Ente.
https://anzio.comune-online.it/web/prenotazioni/benvenuto?p_p_state=maximized&p_p_mode=view&saveLastPath=false&_5
Ufficio stampa
Comune di Anzio