Il Comune di Aprilia resta un sorvegliato speciale per un numero di vaccinati più basso di 10 punti rispetto alla media regionale
Medici sospesi e Covid ad Aprilia
Con un RT più alto rispetto alla media provinciale (1,8 contro 1,1) ed un numero di vaccinato dieci punti sotto la media regionale, il Comune di Aprilia resta sorvegliato speciale e restano in vigore le misure messe in campo dall’amministrazione per contrastare la diffusione del Covid 19.
Le restrizioni introdotte con l’ordinanza sindacale del 15 novembre scorso, con l’obbligo di mascherina all’aperto e il divieto di assembramenti, con ogni probabilità verranno prorogate per le prossime settimane. Intanto la città, finita alla ribalta della cronaca nazionale diventando un caso, è costretta a fare i conti con la carenza di medici di base, aggravata dalla sospensione da parte della Asl di tre medici di famiglia dichiaratamente no vax e una quarta che non avrebbe assolto all’obbligo vaccinale per motivi di salute che tuttavia la commissione non ha riconosciuto come ragione valida per non sottoporsi al vaccino, disponendo la sospensione fino all’avvenuta vaccinazione e comunque non oltre la data del 31 dicembre. Quest’ultima, la consigliera di maggioranza in quota lista Terra, la dottoressa Iulian Mariana ha affidato a una nota stampa il compito di spiegare le ragioni della mancata vaccinazione.
“Mi sembra doveroso – sottolinea la consigliera Mariana Iulian – offrire alcune precisazioni riguardo alla sospensione disposta dalla ASL di Latina per i medici che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione anti-Covid19. Anche alla luce del mio ruolo come medico di famiglia e come consigliere comunale. Vorrei chiarire innanzitutto che non sono un medico novax. La scelta di non sottopormi alla vaccinazione contro il Covid19 è dovuta fondamentalmente alle mie condizioni di salute: sto approfondendo e facendo degli accertamenti, esattamente come farebbe qualsiasi paziente in situazioni simili a quella in cui mi trovo”.
Motivazioni che in effetti la consigliera aveva posto all’attenzione della commissione preposta ad esaminare il caso per verificare le ragioni del mancato rispetto all’obbligo vaccinale, che per i medici è previsto per legge da aprile 2021, ma al termine della disamina la commissione stessa ha deciso di procedere alla sospensione senza stipendio fino al 31 dicembre 2021, che verrà meno prima solo se la dottoressa Iulian e gli altri medici sospesi decideranno di vaccinarsi, un punto che nella lunga nota non viene però toccato.
“Fino alla sospensione – assicura però la consigliera Iulian - ho sempre effettuato di persona la vaccinazione per i miei pazienti. Dunque, non corrispondono al vero ricostruzioni secondo le quali io sarei contraria ai vaccini in generale e a quello contro il Coronavirus. In questi anni non mi sono mai risparmiata nella lotta contro la pandemia, come possono testimoniare anche alcune iniziative di cui mi sono fatta promotrice”.
A conclusione della lunga nota, oltre ad una disamina della situazione riguardante la campagna vaccinale tra i cittadini di nazionalità romena, nessun invito esplicito alla vaccinazione di massa come ci si sarebbe aspettati, ma solo un generico invito alla prudenza per cercare di arginare l’avanzata del virus.
“Condivido le scelte dell’Amministrazione comunale - conclude Iulian - continuo a prestare la massima attenzione a questo virus e raccomando a tutti i cittadini – come medico e anche come cittadina – di continuare ad avere la massima prudenza. Spero che questa attenzione mediatica aiuti il nostro territorio a focalizzarsi sulle criticità che attraversano in questo periodo il sistema sanitario locale, non ultima la carenza di medici di medicina generale nella nostra Città, che chiede un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti. È proprio attraverso un sistema sanitario efficiente e capillare che è possibile fronteggiare emergenze gravi come quella che stiamo subendo da quasi due anni. Credo che questo sia un elemento fondamentale, da tenere in considerazione”.
Del resto nei giorni precedenti, anche il sindaco aveva cercato di giustificarla, assicurando che la Iulian sarebbe rimasta in maggioranza.
“Non è una no vax - ha dichiarato il sindaco Antonio Terra – semplicemente, nel momento in cui è stata raggiunta dal provvedimento della Asl, che ha accolto con serenità, ha spiegato che la sua scelta è dovuta a motivi di salute e che è sua intenzione effettuare accertamenti mirati prima di sottoporsi al vaccino. Per quanto ci riguarda non ci sono motivi per allontanarla dalla politica, la consigliera resta in maggioranza”.
Più complessa la posizione di un altro medico di famiglia, il dottore di origini calabresi Angelo Casciano, candidato sindaco nel 2018, anche lui sospeso per non aver ottemperato all’obbligo vaccinale: la procura è stata informata dopo che i Nas a seguito della sospensione disposta dalla Asl lo hanno trovato in studio. Lui si è giustificato dichiarando di non aver letto le pec che gli notificavano la sospensione e dichiarando di non essere un no vax ma anche lui di non essersi vaccinato per motivi di salute che avrebbe documentato alla commissione, che non li ha trovati tali da esimerlo dall’obbligo vaccinale che per i medici è previsto per legge.
Francesca Cavallin