BORGATE NEWS
Lo sport del lancio del sacchetto
Da “analisti seriali”, ecco che ci ritroviamo ancora una volta a discutere dell’annoso problema dell'abbandono indiscriminato dei rifiuti, guaio che continua in maniera incontrastata ad investire in pieno soprattutto le periferie apriliane e del quale più volte ci siamo ritrovati a discutere. Ecco quindi che, questo assurdo e annoso problema, che sembra senza fine, assume dei connotati ancora più allarmanti, se associato a proposte di dubbia opportunità provenienti da una delle forze di maggioranza, o all’aumento delle imposte deliberate da un consiglio comunale “lampo”. Assistiamo attoniti infatti alla proposta di istituire l’Ecocentro a pagamento, che, se presa sul serio, creerebbe uno scompiglio ancora maggiore, portando all’aumento del fenomeno che qui ci troviamo a dibattere ancora una volta. La stessa forza di maggioranza dalla quale, per bocca di un assessore di riferimento, partiva l’anatema pubblico contro gli ex abusivi, rei, a suo dire, di essere la causa primaria d’inquinamento dei fossi apriliani, nonostante l’era dell’abusivismo sia finita da tempo e gli sversamenti di dubbia provenienza spesso affini a sostanze chimiche come gli idrocarburi.
Emblematica è in questo senso, la notizia, di qualche giorno fa, subito successiva alla proposta in questione, di alcuni cittadini che, in località Carano, segnalavano l’abbandono indiscriminato di rifiuti di vario tipo, l’ennesima discarica a cielo aperto sul nostro territorio, già martoriato da questo e da altri fenomeni come gli stessi sversamenti incontrollati nei fossi comunali. E continuano anche in altre periferie cittadine, con meno clamore, ma stessa verve nelle denunce alle autorità comunali, spesso disattese e prive di risposte, da parte di cittadini di buona volontà. Ecco che, quindi, il gesto simbolico richiesto, ma a quanto pare non compreso, di non alzare le tasse in un momento così delicato, appariva non del tutto privo di senso logico. Se si alzano i tributi alle periferie, è anche opportuno che queste chiedano un aumento dei servizi, e che quindi l’amministrazione inizi a dare segnali di forte contrasto a tali fenomeni; in alcune periferie ad esempio, al posto delle promesse “fototrappole”, ci sono da anni solo pali e cartelli, che anziché fungere da sostegno alle telecamere, svolgono ruolo di sostegno ai cumuli più ampi di rifiuti abbandonati ai bordi delle strade. E se tutto questo avviene, avendo la possibilità di recarsi all’ecocentro comunale, conferendo gratuitamente rifiuti ingombranti e raee, immaginiamo cosa possa succedere se tali conferimenti passino a pagamento…
Con l’approssimarsi poi del periodo estivo, che ormai da decenni, rappresenta il fulcro dell’esodo presso le seconde case da parte di cittadini residenti in altri comuni, siamo certi dell’aumento del fenomeno, stando anche al fatto che molti di loro non hanno mai ritirato i mastelli della raccolta differenziata. Così come nell’arco dell’anno, avviene per gli affittuari privi di contratto, che non hanno la possibilità di accedere al ritiro. Non solo, perché molte arterie stradali, apriliane attraversano più comuni ed agevolano quel fenomeno che ormai definiamo ironicamente, come “lo sport del lancio del sacchetto”. Le soluzioni essenziali per evitare il grave fenomeno delle discariche abusive, spesso molto più inquinanti di quanto non si possa ritenere, non possono essere messe in atto dai soli cittadini, attraverso le buone pratiche di conferimento, ad oggi, ancora gratuite. Proprio per questo, auspichiamo da parte dell'Amministrazione comunale uno sforzo maggiore per un ulteriore incremento dei servizi, e respingiamo con forza, la strampalata e alquanto fuori luogo proposta da parte di politici che, ahinoi, evidentemente non vivono o vivono troppo poco i temi delle periferie apriliane, salvo approcciarsi agli stessi con cadenza quinquennale. Noi continueremo a fare la nostra parte, attraverso proposte concrete, perseguendo quella che riteniamo essere la buona battaglia per il recupero delle periferie apriliane, affinché cessino di essere un semplice bacino elettorale, e diventino luoghi vivibili, con servizi pari a quelli del centro cittadino, perché la parola città possa divenire uno status e non solo un appellativo del quale fregiarsi.
Unione Borgate Aprilia
I residenti di Borgata Agip si sono rimboccati le maniche
Borgata Agip si rimbocca le maniche e organizza una giornata ecologica per ripulire il quartiere, ma l’evento al quale hanno collaborato molti residenti, diventa anche l’occasione per chiedere all’amministrazione una maggiore attenzione per contrastare il degrado in cui versa il quartiere periferico e per fornire il comparto di servizi essenziali che ad oggi ancora mancano. I residenti infatti, che spesso lamentano forti miasmi in zona e sversamenti illeciti all’interno delle acque del canale Carrocetello, sono costretti costantemente a fare i conti con gli incivili che abbandonano rifiuti in strada, problema amplificato dalla circostanza di trovarsi in una zona di passaggio per i mezzi pesanti.
“Aprilia è una delle poche città che ha raggiunto il 75% della differenziata – sottolinea la coordinatrice di Italia Viva Katiuscia Baldassarre - grazie ai cittadini rispettosi dell’ambiente e continuano anche a pagare tasse molto alte ogni anno. Ma purtroppo esistono ancora gli incivili che gettano i rifiuti per strada senza vergogna e aziende che non rispettano le regole. Nei giorni alcuni cittadini di Borgata Agip, si sono rimboccati le maniche e hanno pulito un pezzo di strada di fronte il deposito dell’EuroSpin perché la situazione non è più accettabile. Nei prossimi giorni ci riuniremo per pulire l’interno delle scoline piene di plastica, vetro, lattine, bottiglie piene di urina e buste con le feci. È una zona agricola, con boschi naturali meravigliosi e proprietari che fanno di tutto per garantire lo stato dei luoghi”.
I residenti, costretti a rimboccarsi le maniche per cercare di risolvere i nodi mai sciolti dalle amministrazioni susseguitesi al governo della città, lanciano un nuovo appello alle civiche, per incrementare i livelli di sorveglianza e incrementare i servizi per migliorare la vivibilità del quartiere.
“Chiediamo con forza ai dirigenti del deposito – sottolinea Katiuscia Baldassarre dando voce alle richieste dei residenti- di installare bagni chimici per i camionisti che sostano sulla strada in qualsiasi ora del giorno e della notte. Che provveda a mettere i raccoglitori per la differenziata per far terminare una volta per tutte questi problemi igienici e ambientali. Un’altra soluzione è quella di fare entrare i camion dalla zona industriale e farli uscire da via Francesco Baracca, collegata con la Pontina, così si risolve anche il problema della sosta sulla strada, che ne impedisce il transito agli abitanti. Chiediamo inoltre all’assessore all’ambiente, Monica Laurenzi, di poter intervenire, facendosi portavoce delle nostre istanze con la dirigenza del deposito e trovare una soluzione definitiva per il benessere di tutti”.
Francesca Cavallin