L’allarme lanciato dal Comitato Borghi Rurali
Roghi pericolosi
Un rogo di sterpaglie in periferia solleva il velo sul grave problema della permanenza sul territorio di Aprilia di siti inquinanti ad altissima priorità, un rischio non solo per l’inquinamento ambientale determinato dall’interramento di rifiuti, ma anche per possibili incidenti che rischiano di amplificare gli effetti deleteri. A denunciarlo il Comitato Borghi Rurali, a seguito del vasto incendio che il 25 maggio scorso ha interessato la località Colli Del Sole, a poca distanza dalla ex cava trasformata in discarica abusiva.
“Tale discarica - sottolinea il comitato civico - era da tempo segnalata alla Procura della Repubblica di Latina come pericolosissima, sia per il suo stato di abbandono, sia per il materiale plastico - industriale giacente. Un pericolo annunciato. Il cumulo di rifiuti non è stato sedato nonostante l’intervento di elicottero atto allo scopo. Nonostante gli sforzi, nottetempo, tutta la vasta zona di Casalazzara veniva invasa una nube tossica irrespirabile. Dopo la seconda notte passata tra disagi e preoccupazioni, venivano richiamati i vigili del fuoco per definire e circoscrivere il dissesto ambientale.
Con l’occasione vogliamo ringraziare la squadra intervenuta che risolvevano il tutto con dedizione e professionalità. L’assurdità dell’evento è che per accedere al terreno abbiamo dovuto attente l’intervento sia dei carabinieri e poi la forestale, tutto questo solo per poter spegnere un fuoco”.
Un problema grave, che affligge una città dove alla presenza di numerosi impianti del settore, si aggiunge appunto la permanenza da decenni di siti inquinanti che attendono ancora non solo la bonifica ma spesso anche le attività preliminari.
“Pensiamo che gli apriliani - sottolinea il comitato - hanno dato il loro contributo, siamo circondati da discariche in attesa di bonifiche: solo noi dei Borghi Rurali ne abbiamo 3 in attesa delle tanto sospirate bonifiche. Inoltre abbiamo la raccolta differenziata che secondo i comunicati del comune, si dovrebbe attestare al 70% del totale dei rifiuti. Riteniamo che la città non abbia bisogno di altri impianti e crediamo sia fondamentale incentivare il riuso, il riciclo ma soprattutto diminuire gli imballaggi inutili nella piccola e grande distribuzione, togliere le mini porzioni, diminuire i consumi superflui.
Siamo entrati ormai nell’estate anche se da calendario ci manca ancora un po’, ma a causa di questa siccità che si protrae da mesi, le campagne sono secche e basta poco per scatenare un incendio e magari far bruciare un ammasso di rifiuti abbandonati. Iniziamo tutti a prestare attenzione a rispettare l’ambiente perché vuol dire rispettare innanzi tutto noi stessi e gli altri”.
Francesca Cavallin
Affidamento ad un raggruppamento temporaneo di imprese con a capo la Geores
Caratterizzazione di Sassi Rossi
Sarà un raggruppamento temporaneo di imprese con a capo la Geores srl di Frosinone, a occuparsi dell’indagine ambientale del terreno inquinato denominato Sassi Rossi e ubicato tra i quartieri di Campoleone e Casalazzara. Dopo aver individuato il tecnico che dirigerà i carotaggi presso il sito inquinato, classificato come ad altissima priorità dalla Regione Lazio già nel 2002, l’amministrazione con la determinazione 42 a firma del dirigente all’ambiente ed ecologia Marco Paccosi ha individuato gli operatori economici che materialmente saranno chiamati a lavorare sul sito, prelevare i campioni di terreno da analizzare. Un lavoro di primaria importanza, perché permetterà in primis di capire la portata del presunto inquinamento ambientale, la tipologia dei materiali sepolti nelle viscere della terra e degli inquinanti da rimuovere, ma soprattutto di delimitare in maniera precisa l’area di intervento, dal momento che questa ad oggi è solo frutto di stime e calcoli approssimativi. Tre i soggetti che hanno partecipato all’avviso pubblico indetto a fine febbraio dal Comune di Aprilia: la società Seipa srl, la Agri biologica eco laboratori riuniti e la Geores srl in qualità di mandatario di una Rti temporanea di imprese.
È stata proprio quest’ultima alla fine ad aggiudicarsi l’appalto, presentando una offerta economica con un ribasso del 6%, per un totale complessivo di 80 mila 406 euro a fronte dei 99 mila messi a disposizione dal Comune di Aprilia - somma che a sua volta è stata garantita all’ente dalla Regione Lazio proprio per porre in essere le attività di caratterizzazione.
Un affidamento che finalmente lascia intravede uno spiraglio di luce per una futura bonifica di quel sito, attesa da oltre 30 anni e che ha iniziato a prendere concretezza solo lo scorso anno, quando l’ex assessore Monica Laurenzi aveva presieduto il tavolo tecnico per la caratterizzazione del sito inquinato.
Il ricorso alTar, presentato dal proprietario dei terreni per l’eliminazione dell’onere reale, aveva rischiato di bloccare l’iter, ma la pronuncia del Consiglio di stato ha rimesso in carreggiata l’iter, che ora proseguirà con la caratterizzazione in vista della futura bonifica.
Francesca Cavallin