Firmato il patto educativo di comunità di Save The Children in partenariato con PsyPlus
Fuoriclasse in Movimento
Firmato il 27 maggio all’interno dell’aula consiliare Luigi Meddi alla presenza del sindaco di Aprilia Antonio Terra e dell’assessore alla pubblica istruzione Gianluca Fanucci, il patto educativo di comunità all’interno del programma Fuoriclasse In Movimento di Save The Children in partenariato con PsyPlus, per promuovere attività sportive, culturali e artistiche volte a contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, sensibilizzando i giovani sul tema e favorendo il protagonismo e la partecipazione attiva di studenti, studentesse e famiglie.
Protagonisti del patto, oltre a numerose associazioni del territorio, tre Istituti Comprensivi: I.C. Giacomo Matteotti, I.C. Gianni Orzini e I.C. Arturo Toscanini.
“Progetti come questi qualificano il nostro territorio - ha dichiarato il primo cittadino Antonio Terra durante la firma del Patto - il futuro dei nostri ragazzi è la cosa più importante, un futuro che non deve lasciare indietro nessuno. Sosteniamo con determinazioni sinergie come “Fuoriclasse in piazza” perché il lavoro di squadra mette in moto meccanismi virtuosi a beneficio dell’intera collettività”.
Comune di Aprilia
Rifondazione Comunista di Aprilia prende posizione
No al termovalorizzatore
“No al termovalorizzatore ad Aprilia, bisogna rafforzare la differenziata”. Rifondazione comunista Aprilia prende posizione contro il progetto della Crea Plant presentato in Regione e che preveda la realizzazione di un mega impianto di incenerimento rifiuti da 430mila tonnellate.
“Un impianto - spiegano Fabio Federici segretario di Rifondazione Comunista Aprilia ed Elena Mazzoni responsabile nazionale Ambiente del partito - la cui eventuale costruzione andrebbe ad impattare su un territorio già marginale e sfruttato, vista anche la vicinanza alla zona della discarica di Roncigliano e alla località di Santa Palomba, in cui si progetta di costruire il famoso inceneritore che Gualtieri ha promesso ai romani per risolvere l’emergenza rifiuti.
La terminologia accattivante usata per la presentazione dell’opera, il riferimento a modelli da spot, i rendering con piste da sci a zero impatto ambientale, possono incantare solo chi non abbia approfondito la materia: questo progetto, in realtà, si inserisce nella logica di sfruttamento dei territori e di massimizzazione dei profitti dei privati che ha caratterizzato l’agire politico di tutte le amministrazioni, regionali e locali, che si sono avvicendate negli anni.
Riteniamo che l’unico modo per risolvere seriamente il problema della gestione del ciclo dei rifiuti sia il ripensamento del nostro modello di produzione e consumo, l’impiego massiccio di pratiche di riciclo e riuso, passando attraverso la standardizzazione del metodo della raccolta differenziata. L’incenerimento dei rifiuti è una pratica ad alto impatto ambientale, dannosa per cittadine e cittadini e quanto di più lontano dalla prospettiva di chiusura del ciclo dei rifiuti, dato che rappresenta un ostacolo all’incremento della raccolta differenziata (perché per funzionare ha bisogno che i rifiuti vengano prodotti) e alle conseguenti forme di trattamento a minor impatto ambientale.
La stessa Commissione Ambiente del Parlamento europeo si è espressa contro questo tipo di impianti, disincentivandone l’uso perché in contrasto con l’obiettivo del ‘Fit for 55’, il pacchetto clima che intende ridurre le emissioni del 55% entro il 2030.Inoltre, un progetto così grande è sovradimensionato rispetto ai fabbisogni di trattamento della Provincia di Latina e sarebbe destinato a lavorare a basso regime con possibili ricadute negative sia in termini economici che di reale recupero energetico, dimostrando quanto sosteniamo da decenni, che le esigenze di profitto del business insostenibile travestito da ambientalismo sono in realtà anti-economiche, dannose per le comunità e puro greenwashing.
È auspicabile che tutte le realtà, i comitati, i movimenti, gli spazi sociali, le associazioni e le cittadine ed i cittadini che hanno a cuore salute ed ambiente, si confrontino in una grande assemblea pubblica, aperta, da convocare a stretto giro, come reazione all’ennesimo progetto che passa sulla testa di tutti noi, per chiedere collettivamente alle amministrazioni locali e alla regione Lazio di bloccare questo progetto”.
A.P.