Sabato 24 maggio alle ore 10,30 convegno del Pd all’Hotel Enea
Difendiamo la sanità pubblica
I tagli preoccupanti del Governo Meloni, la pessima gestione della giunta Rocca in Regione Lazio, la situazione drammatica sul nostro territorio, con servizi sempre più carenti e difficoltà di accesso alle cure nella sanità pubblica. Sono questi i temi che mettere al centro della riflessione organizzata insieme al circolo del Pd di Pomezia per il giorno sabato 24 maggio (10,30 - Hotel Enea). Lo faremo insieme ad Andrea Varone, medico di medicina generale ed esponente del Partito Socialista Italiano, Marietta Tidei, capogruppo di Italia Viva in Regione Lazio, Adriano Zuccalà, capogruppo M5s in Regione Lazio e Daniele Leodori, segretario regionale del Partito Democratico.
Parlare oggi di sanità significa affrontare uno dei temi più importanti del nostro tempo: il diritto alle cure, la difesa del Servizio sanitario nazionale dalle spinte politiche che vorrebbero spostare le cure verso i privati. In un periodo storico segnato da crisi economiche, pandemie e crescenti disuguaglianze sociali, la sanità pubblica rappresenta uno dei pilastri fondamentali della democrazia e della giustizia sociale. È il presidio che garantisce a ogni cittadino il diritto alla salute, indipendentemente dal reddito, dall’età o dal luogo di residenza.
Un tema di grande urgenza, in modo particolare nella nostra città, che deve tornare al centro del dibattito per pretendere soluzioni strutturali. Tutti conosciamo la situazione dei poliambulatori della città. I servizi sono in regressione: mancano medici per cure fondamentali come il diabete, mancano macchinari e sono centellinati anche i prelievi del sangue. A Pomezia, così come nella vicina Ardea, non è garantito il diritto alla salute, un diritto costituzionale.
Le interminabili liste di attesa spingono i cittadini verso il privato pur di essere curati. Ecco perché ho sentito la necessità di promuovere questo incontro come primo passo, il 24 maggio prossimo, per lanciare un allarme e pretendere che tutte le istituzioni aprano gli occhi sulla situazione nel nostro territorio. Difendere la sanità pubblica significa opporsi a una visione mercantile della salute. Significa denunciare le logiche che trasformano un diritto in un privilegio per pochi. Significa pretendere investimenti strutturali, assunzioni stabili, valorizzazione del personale sanitario, potenziamento della medicina territoriale e prevenzione. Non possiamo accettare che le cure diventino un bene di lusso, accessibile solo a chi può permetterselo.
S.M.
L’ex consigliere regionale Luigi Celori bacchetta la Sindaca
Amministrazione immobile
Occorre capire che il futuro di Pomezia non si decide su via Roma ma a Roma. Non vi è dubbio che la nostra amministrazione sembra non avere alcun peso nei confronti della Capitale, della Regione Lazio e del governo nazionale.
Il sindaco di Roma Gualtieri non solo tenta di costruire un termovalorizzatore inutile ai confini della nostra città ma è più di un anno che ci tiene parzialmente bloccata la litoranea per un fantomatico ponte, considerato da loro pericolante. Vi è da chiedersi come mai i ponti da Pomezia ad Ardea, che stanno tutti nelle medesime condizioni, essendo stati costruiti tutti nello stesso periodo, sono tutti fruibili.
Una amministrazione che si rispetti non dovrebbe pensare solo a presenziare a sagre ed inaugurazioni ma dovrebbe farsi rispettare laddove si prendono le decisioni vitali per il nostro territorio., I sindaci del Lazio sono 378, quelli che sanno come muoversi ottengono risultati. Basta guardare ai sindaci Esterino Montino prima e Mario Baccini dopo a Fiumicino; al sindaco Angelo Miele di Valmontone che riuscì a sfruttare la vicinanza al casello autostradale per realizzare il parco tematico Rainbow Magicland. Ricordo che quando ero consigliere regionale stava sempre in Regione a perorare le necessità del suo Comune.
Noi siamo fermi al palo, non solo non sosteniamo adeguatamente le iniziative che potrebbero rilanciare il territorio, vedi Zoomarine o il borgo di Pratica di Mare e l’interporto a Santa Palomba, ma non riusciamo neanche a fare le cose più elementari.
L’apertura della stagione balneare è in ritardo cosi come la sistemazione delle aree a parcheggio e i lavori sul lungomare.
Una ditta che opera sul territorio si è permessa di bloccare per una buca di 2 metri quadrati la viabilità sulla via del Mare dalle 4 di pomeriggio di venerdì 2 maggio dalle ore 16.00 fino al lunedì successivo, lasciando un semaforo che ha costretto i cittadini e villeggianti a code interminabili. La situazione credo sia intollerabile. Occorre che questa amministrazione si svegli e faccia finalmente il necessario per il territorio.
Luigi Celori